Sigarette e tabacco, aumenta il prezzo nel 2023: cosa prevede la nuova tassa in legge di Bilancio

Ilena D’Errico

17 Dicembre 2022 - 22:10

condividi

Dal 2023 cambieranno i prezzi per le sigarette e il tabacco. Ecco quali modifiche prevede la nuova tassa della legge di Bilancio per il nuovo anno.

Sigarette e tabacco, aumenta il prezzo nel 2023: cosa prevede la nuova tassa in legge di Bilancio

Gli emendamenti contenuti nella nuova legge di bilancio porteranno alla variazione del prezzo delle sigarette e del tabacco dal 2023. L’obiettivo della manovra è quello di rimodulare le accise fra i prodotti attraverso la modifica delle tassazioni.

Tabacco sfuso in aumento di 40 centesimi

Per il tabacco sfuso è previsto un aumento fino a 40 centesimi, che insieme all’aumento del prezzo delle cartine, alza notevolmente il costo delle sigarette fai da te. L’accisa minima specifica per il trinciato prevista dall’emendamento arriverà fino ai 140 euro al chilogrammo, grazie ai quali la Ragioneria stima un incasso intorno ai 50 milioni di euro per il 2023.

L’aumento del prezzo del tabacco consentirà, per contro, di ridurre il prelievo dalle sigarette tradizionali, che era stato fissato a 48 milioni di euro e avrebbe inciso in particolar modo sui prodotti più a buon mercato.

Il prezzo delle sigarette nel 2023

L’emendamento della legge di Bilancio che aumenta il costo del trinciato provoca invece una riduzione dell’aumento del prezzo fisso dei pacchetti di sigarette. Questi ultimi subiranno perciò nei prossimi anni un aumento decisamente moderato, intorno a una decina di centesimi a pacchetto, contro i 30 centesimi ipotizzati inizialmente.

In particolare, l’articolo 29 del Disegno di legge fissava l’importo specifico fisso per 1.000 sigarette in:

  • 36 euro per il 2023.
  • 36,50 euro per il 2024.
  • 37 euro per il 2025.

La modifica in arrivo permette invece una riduzione media di 8 euro, prevedendo i seguenti importi fissi ogni 1.000 sigarette:

  • 28 euro per il 2023.
  • 28,20 euro per il 2024.
  • 28,70 euro per il 2025.

Con questa manovra, dunque, i fumatori delle sigarette tradizionali potranno godere di un aumento dei prezzi piuttosto modico. Al contrario, salirà in modo cospicuo il prezzo per il tabacco.

L’esigenza di bilanciare in modo più efficiente le accise deve prevedere necessariamente anche un intervento sull’onere fiscale minimo, sul quale si pronuncerà la commissione Bilancio in seguito all’esame.

L’onere fiscale minimo, difatti, non è formato solo dall’importo specifico fisso, bensì anche dalle aliquote di base applicate sul prezzo di vendita e dall’Iva. Nel dettaglio, l’onere fiscale minimo era stato previsto al:

  • 96,22% della somma dell’accisa globale per il 2023.
  • 96,50% sull’accisa globale per il 2024.
  • 96,90% sull’accisa globale per il 2025.

Con le modifiche previste dalla manovra si assisterà tuttavia a un notevole rialzo, dovuto naturalmente al crescente prezzo del tabacco. Nel dettaglio, l’emendamento del Disegno di legge prevede le seguenti percentuali sull’onere fiscale minimo:

  • Il 98,10% dell’accisa globale per il 2023.
  • Il 98,50% dell’accisa globale per il 2024.
  • Il 96,80% dell’accisa globale per il 2025.

Il disegno sulla legge di Bilancio non prevede ulteriori modifiche sui prodotti correlati, i quali non rientrano nell’obiettivo di bilanciamento delle accise. Così le scelte iniziali del governo riguardo alle sigarette elettroniche e ai riscaldatori per il trinciato non sono messe in discussione.

Viene quindi confermato anche l’aumento della tassazione sui tabacchi da inalazione senza combustione, utilizzati dai moderni modelli di sigarette elettroniche. Nello specifico, l’incremento fisserà l’accisa minima in maniera così ripartita nei prossimi 3 anni:

36,5% dal 2023, contrariamente al 40% previsto in origine.
38% dal 2024.
39,5% dal 2025.
41% dal 2026.

Sigarette elettroniche e prodotti succedanei

Per equilibrare l’aumento del prezzo sui tabacchi da inalazione, il Disegno di legge prevede una riduzione dell’imposta di consumo sui prodotti succedanei, come le sigarette elettroniche. Di conseguenza, l’imposta di consumo sulle sigarette elettroniche sarà pari al:

  • 15% dal 2023, rispetto al 25% previsto.
  • 10% dal 2024, anziché al 20%.

In questo caso l’accisa viene applicata sull’equivalente quantitativo di sigarette e include i prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, a prescindere dalla presenza di nicotina. Sono esclusi, tuttavia, i prodotti autorizzati al commercio in qualità di medicinali.

Iscriviti a Money.it