Arrivata la notizia delle dimissioni improvvise del primo ministro francese Sébastien Lecornu, nominato da Emmanuel Macron appena qualche settimana fa.
Shock in Francia, in preda a una crisi istituzionale senza precedenti. Stamattina da Parigi è arrivata la notizia delle dimissioni di Sébastine Lecornu dalla carica di primo ministro della Francia.
Non è passato neanche un mese da quando, dopo la fine impietosa del governo Bayrou, che è stato sfiduciato dall’Assemblea Nazionale della Francia, Lecornu è stato nominato dal presidente francese Emmanuel Macron primo ministro del Paese, con l’obiettivo di dar vita a un governo che potesse innanzitutto varare la legge di bilancio per il 2026.
Shock Francia, Lecornu non regge la tensione politica e si dimette dalla carica di primo ministro
Sébastien Lecornu non ha retto evidentemente alla tensione politica che continua a montare nel suo Paese, al punto di decidere di gettare la spugna ancora prima di iniziare a guidare una Francia sempre più allo sbando.
Le Premier ministre Sébastien Lecornu a remis lundi sa démission à Emmanuel Macron, qui l'a acceptée, a annoncé lundi l'Elysée dans un communiqué. pic.twitter.com/856BefoKPa
— Agence France-Presse (@afpfr) October 6, 2025
E così, come si legge in una nota dell’Eliseo, oggi, lunedì 6 ottobre 2025, Lecornu ha presentato le sue dimissioni al presidente francese Emmanuel Macron, che le ha accettate.
Il suo addio decisamente improvviso fa traballare ancora di più la poltrona di Macron, la cui eredità politica conta per ora ben tre governi di minoranza, ergo tre governi nati già morti, messi sotto assedio dall’estrema destra di Marine Le Pen e dall’estrema sinistra di Jean Luc Mélenchon, e tutti e tre saltati in aria.
Così come riportato dall’agenzia France Presse, nominato il 9 settembre, Sébastien Lecornu è stato attaccato nelle ultime ore dagli oppositori e dalla destra dopo aver presentato domenica sera parte del suo governo, e in vista della dichiarazione di politica generale all’Assemblea, precedentemente in calendario per la giornata di domani, martedì 7 ottobre.
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Scattano subito i sell sugli OAT, spread Italia-Francia a 10 anni negativo
Inevitabili i sell sugli OAT, ovvero sui Titoli di Stato francesi, con i rendimenti decennali che, subito dopo la notizia, avanzano di 6 punti base, balzando al 3,57%.
Gli smobilizzi colpiscono anche gli altri bond dell’Eurozona, con quelli dei BTP che salgono di 3 punti base, al 3,54%, livello comunque inferiore a quello dei rendimenti francesi , che conferma come lo spread Italia-Francia a 10 anni, ovvero lo spread BTP-OAT, versi in territorio negativo: fenomeno già verificatosi diverse volte dopo il suo storico azzeramento, avvenuto subito dopo la caduta del governo Bayrou.
Il differenziale fa notare praticamente come, per la comunità degli investitori, gli OAT siano più rischiosi dei BTP.
Rimangono fermi al momento i rendimenti dei Bund tedeschi, inchiodati al 2,70%. Salgono invece i rendimenti di Spagna (3,25%), Olanda (2,86%), Portogallo (3,10%), e Grecia (3,38%).
Gli OAT rischiano grosso, dopo che già diversi investitori di tutto il mondo hanno deciso di prendere le distanze dagli asset francesi, in particolare dai Titoli di Stato, temendo l’incapacità di qualsiasi governo di risanare i conti pubblici del Paese, alle prese con un rapporto deficit-PIL (dati 2024) pari al 5,8% e con un debito-PIL che, sempre l’anno scorso, è stato pari al 113%.
Va ricordato inoltre che, nelle ultime settimane e nel pieno della stagione dei rating, Fitch ha annunciato il downgrade del rating sui bond OAT, mentre l’altra agenzia di rating Scope Ratings ha lanciato un chiaro avvertimento.
Quanto lascia scioccati tutti, è la decisione di Lecornu di dare l’addio neanche 24 ore dopo l’annuncio della formazione del suo governo.
Ieri sera, domenica 4 ottobre 2025, è arrivata infatti da Parigi la notizia relativa alla nascita del suo esecutivo, sancita dalla nomina da parte del presidente francese Emmanuel Macron di 18 ministri, inclusi 12 che avevano fatto parte del team di François Bayrou.
In evidenza tra le novità la nomina di un altro fedelissimo macron, Roland Lescure, al ministero dell’’Economia e il ritorno di Bruno Le Maire, per il dicastero delle Forze Armate.
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