Arrivato il grande annuncio di Fitch Ratings sui bond. E ora? Aumenta anche quest’altro rischio.
Chi aveva il sospetto che le agenzie di rating non si sarebbero azzardate a toccare i bond della Francia di Emmanuel Macron, appena reduce dalla caduta dell’ennesimo governo, ma anche dalla nomina del nuovo premier Sébastien Lecornu, si è dovuto ricredere.
La bocciatura del rating dei bond francesi, gli OAT, è arrivata e ha portato la firma di Fitch, la prima ad annunciare l’aggiornamento della sua valutazione sul debito pubblico di Parigi.
Il downgrade è stato annunciato l’altroieri, venerdì sera 12 settembre 2025, pochi giorni dopo la decisione del presidente Macron di affidare al suo fedelissimo Lecornu il compito di formare una nuova squadra di governo, con la missione prioritaria di varare la legge di bilancio per il 2026. Una legge di bilancio, o anche manovra finanziaria, che difficilmente può esimersi dall’essere di lacrime e sangue, visto che la Francia ora, se non vuole vedere i propri OAT finire nelle fauci della speculazione, dovrà dimostrare all’Unione europea la volontà e l’impegno di fare i compiti. Ovvero, di ridurre il proprio deficit e il proprio debito.
La nomina di Lecornu non ha incantato però Fitch, che ha deciso di strappare dal petto di Parigi la medaglia del rating AA-, sostituendola con quella di A+.
Mai prima d’ora la Francia, seconda economia più grande dell’Europa, aveva visto il giudizio sul proprio debito sovrano essere abbassato da una delle principali agenzie di rating a un tale livello. Unica consolazione, l’outlook, che è stato fissato a “stabile”.
Ma le parole di Fitch sono state implacabili. Il downgrade, ha spiegato l’agenzia di rating, si spiega con l’assenza di “un chiaro orizzonte per la stabilizzazione del debito nei prossimi anni”.
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Quanto è alto il rischio forced selling dopo il downgrade del rating di Fitch?
Alcuni analisti, alla notizia del downgrade di Fitch Ratings, non hanno battuto ciglio, affermando che il downgrade era stato già prezzato dai mercati.
Ma Reuters ha fatto notare che il timing è piuttosto “strano”, visto che gli investitori sono già in uno stato di allerta, pronti a scaricare gli OAT in qualsiasi momento e ancora di più all’avverarsi delle previsioni più funeste.
Non solo: il downgrade di Fitch aumenta il rischio “forced selling”, ovvero del fenomeno che si manifesta quando gli investitori istituzionali sono costretti a liberarsi di alcuni bond, a causa dei mandati di investimento che devono rispettare e che decidono il tipo di obbligazioni che possono detenere.
Affinché si manifesti un forced selling, sono necessari tuttavia almeno due downgrade, come ha ricordato a Reuters l’economista di Jefferies Mohit Kumar.
Gli smobilizzi (in questo caso degli OAT), ha precisato Kumar, avverrebbero inoltre soltanto diversi mesi dopo gli annunci, sulla scia delle decisioni finali sul da farsi, che vengono di norma prese dalle rispettive commissioni di investimento degli investitori istituzionali, non subito dopo le variazioni dei rating.
Bisogna dunque aspettare per capire se gli OAT rischiano davvero di finire in balìa dei forced selling.
Fitch è stata infatti la prima, tra le agenzie di rating, a esprimersi, con le altre che renderanno note le proprie decisioni nelle settimane successive).
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In attesa della reazione dei mercati alla bocciatura del rating degli OAT
Sicuramente, una risposta arriverà già domani, lunedì 15 settembre 2025, con l’apertura dei mercati. Si saprà infatti allora se gli OAT francesi reggeranno il colpo inferto da Fitch.
Venerdì scorso, le vendite sui bond transalpini hanno portato i rendimenti decennali ad aumentare di 7 punti base, al 3,50%.
Di 7 punti base sono saliti anche i rendimenti dei BTP a 10 anni, con il risultato che i rendimenti si sono posizionati al 3,52%.
Lo spread Italia-Francia (o BTP-OAT) è tornato dunque positivo, sebbene di soli 2 punti base, dopo essersi azzerato ed essere diventato negativo martedì scorso 9 settembre, per la prima volta nella storia dell’area euro. (Occhio anche allo Spread BTP-Bund, che viaggia attorno a 83 punti base.
A confermare la sfiducia dei mercati verso gli OAT, il trend dell’ultimo mese dei rendimenti, saliti di 13 punti base. Su base annua, l’alta tensione è dimostrata da una impennata pari a ben 67 punti base.
I mercati hanno continuato a premiare invece i BTP, come dimostra il calo dei rendimenti (da ricordare la relazione inversamente proporzionale tra prezzi e rendimenti delle obbligazioni): i rendimenti dei Titoli di Stato italiani viaggiano infatti a un livello che è superiore rispetto a quello dello scorso anno di appena 1 punto base.
Le previsioni sullo spread della Francia, l’analisi
Poco prima del verdetto di Fitch Robert Schramm-Fuchs, Portfolio Manager, Janus Henderson, ha fatto notare che le prime reazioni alla nomina da parte di Sebastien Lecornu, come quinto primo ministro in soli due anni da parte del presidente francese Emmanuel Macron, hanno dimostrato che la scelta “non è stata accolta con favore da tutti, in particolare in vista delle elezioni amministrative che si terranno nel marzo 2026”.
Il gestore ha aggiunto che, a suo avviso, è “ probabile che il bilancio 2026 non raggiunga gli obiettivi di risparmio originariamente fissati da Bayrou , che apparivano modesti nel contesto delle più ampie sfide di deficit della Francia”.
I rischi all’orizzonte per la Francia, ha aggiunto Schramm-Fuchs, sono “i disordini sociali e i rating sovrani”:
“Ad aumentare l’incertezza, sono in corso manifestazioni di protesta organizzate tramite i social media che potrebbero eguagliare in termini di portata il movimento dei “gilets jaunes” (gilet gialli) del 2018-2019 ”, ha detto il gestore di Janus Henderson, ricordando che “senza un impegno sociale a favore della disciplina fiscale e una direzione politica più chiara, è improbabile che lo spread sovrano della Francia rispetto alla Germania (quindi lo spread OAT-Bund, che oscilla poco al di sotto di 80 punti base) si riduca in modo significativo ” e che, “a seconda di come si evolveranno gli eventi, ciò potrebbe avvenire in modo graduale o improvviso”.
Due scenari distinti potrebbero influenzare il sentiment degli investitori sulla Francia:
Scenario A: “graduale ampliamento dello spread: in questo scenario, più probabile, i mercati azionari europei potrebbero assorbire il clima politico. I titoli quotati in Francia potrebbero persino registrare un rimbalzo nel breve termine, dopo essere stati penalizzati dalla recente incertezza. Macron, i partiti centristi e l’Unione Europea (UE) hanno pochi incentivi ad alimentare le tensioni. La Commissione Europea dovrebbe approvare un bilancio francese meno ambizioso nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi, a condizione che si registrino progressi nella riduzione del disavanzo”.
Scenario B: “rapido ampliamento dello spread”, con riflessi anche in questo caso sull’azionario, ovvero sulla borsa di Parigi. “Se l’instabilità politica dovesse intensificarsi, i titoli azionari francesi potrebbero continuare a sottoperformare. L’indice CAC40 ha recentemente toccato i minimi pluridecennali rispetto al DAX tedesco e da allora ha registrato un andamento laterale. Tuttavia, i mercati azionari europei sono diventati abili nel distinguere tra i settori e le società più esposti al rischio sovrano ”.
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