Ministro delle forze armate dal 2022, Sébastien Lecornu è un sopravvissuto della politica francese e fedelissimo alleato di Macron.
È Sébastien Lecornu il nuovo premier scelto da presidente francese Emmanuel Macron, a seguito della disfatta del governo Bayrou.
Il capo dell’Eliseo ha affidato al suo fedelissimo Lecornu, ministro delle forze armate, il compito di formare un nuovo esecutivo che si metta al lavoro, prima di tutto, per formare una nuova squadra con cui lavorare alla legge di bilancio per il 2026.
Macron, che continua a escludere la possibilità di rassegnare le dimissioni nonostante le richieste martellanti che arrivano da ogni dove, ha agito dunque prontamente, affidando l’incarico di guidare la Francia a uno degli esponenti più in vista della sua cerchia.
Emmanuel Macron nomina Sébastien Lecornu nuovo premier francese. Primo obiettivo: manovra 2026
L’Eliseo ha diramato un comunicato annunciando la nomina di Sébastien Lecornu, rimarcando che l’obiettivo del prescelto è quello in primis di “consultare le forze politiche rappresentate in Parlamento, in vista del varo di una manovra finanziaria per la Nazione, al fine di siglare accordi indispensabili per le decisioni dei prossimi mesi”.
A seguito di queste consultazioni, prosegue la nota, il nuovo primo ministro Lecornu dovrà proporre un nuovo governo al presidente Emmanuel Macron.
Dal canto suo, Lecornu ha ringraziato Macron, scrivendo su X che “il Presidente della Repubblica francese mi ha affidato il compito di dar vita a un governo con una chiara direzione: la difesa della nostra indipendenza e del nostro potere, a servizio del popolo fancese, e della stabilità politica e istituzionale ”.
Ancora Lecornu: “Desidero ringraziarlo per la fiducia che mi ha accordato, nominandomi primo ministro. Rendo omaggio a François Bayrou (l’ex premier), per il coraggio di aver difeso le sue convinzioni fino in fondo”.
Le Président de la République m'a confié la tâche de construire un Gouvernement avec une direction claire : la défense de notre indépendance et de notre puissance, le service des Français et la stabilité politique et institutionnelle pour l'unité du pays.
Je tiens à le…
— Sébastien Lecornu (@SebLecornu) September 9, 2025
Prevista per la giornata di oggi, mercoledì 10 settembre 2025, il passaggio di consegne tra l’ex premier Bayrou e Lecornu, con la cerimonia che si terrà nella sede del primo ministro della Francia, a Palazzo Matignon.
Lecornu, il sopravvissuto della politica di Macron. La biografia del nuovo premier
Ma chi è Sebastien Lecornu, che finora, come ha precisato un articolo di Politico sulla base della dichiarazione rilasciata da una fonte anonima, si è messo in evidenza come un sopravvissuto della politica di Macron, riuscendo a rimanere saldamente ancorato alla sua poltrona di ministro delle Forze Armate, che ha conquistato nel 2022?
Nato l’11 giugno 1986, a Eaubonne, nella Val-d’Oise, in Francia, da Jean-Pierre Lecornu, tecnico nell’industria aeronautica e Martine Rousseau (o Martine Lecornu), segretaria medica, Lecornu, 39 anni, ha studiato giurisprudenza all’Università Paris II Panthéon-Assas.
Il suo curriculum è presentato nella pagina del Ministero delle Forze armate, dove si legge che Lecornu, dal 2008 al 2012, è stato consigliere del sottosegretario agli Affari europei e, successivamente, del ministro dell’Agricoltura, Bruno Le Maire.
Nel 2014 è stato eletto sindaco di Vernon, e ha ricoperto poi la carica di presidente del Consiglio dipartimentale dell’Eure, il dipartimento della Francia situato nella regione della Normandia dal 2015 al 2017 e, di nuovo, dal 2021 fino alla sua nomina al governo.
Il 21 giugno 2017 è entrato nel governo Édouard Philippe come sottosegretario del ministero di Stato per la Transizione ecologica e solidale.
Nel 2018 ha assunto l’incarico di ministro delegato con delega agli Enti locali. In questo ruolo ha co-presieduto il “Grande dibattito nazionale”, lanciato dal presidente della Repubblica Emmanuel Macron all’inizio del 2019, in risposta alla crisi sociale dell’autunno 2018.
Nel luglio 2020 è stato nominato ministro dei Territori d’Oltremare nel governo di Jean Castex, gestendo la crisi sanitaria della pandemia Covid-19 nei 12 territori francesi d’oltremare distribuiti nei tre oceani. Ha inoltre lavorato alla fine dell’Accordo di Nouméa, organizzando le ultime due consultazioni sull’accesso della Nuova Caledonia alla piena sovranità.
Dal 20 maggio 2022 è ministro delle Forze armate della Francia.
Strenuo difensore dell’Ucraina e delle spese per la difesa e diffidente verso la Commissione UE
Politico sottolinea che negli ultimi sette anni Lecornu si è imposto come uno degli alleati più fedeli di Macron, adottando uno stile politico molto vicino a quello del presidente, soprattutto per l’attenzione data alle realtà locali. Pur sedendo al governo, il ministro ha continuato a fare il consigliere nel suo dipartimento natale in Normandia, dove trascorre gran parte dei fine settimana.
Riservato e schivo, il ministro mantiene un profilo pubblico basso, parla poco della sua vita privata e presenta un’immagine sobria.
Politico ha ricordato che, dall’inizio della guerra in Ucraina, esplosa con l’invasione della Russia il 24 febbraio 2022, Lecornu è stato tra gli esponenti dei governi scelti da Macron che hanno puntato sul rafforzamento militare della Francia, sostenendo maggiori spese per la difesa.
Nel 2023, ha guidato il voto parlamentare sulla nuova legge di pianificazione militare, che prevede 413 miliardi di euro di spesa per la difesa tra il 2024 e il 2030.
Pur eccellendo nelle relazioni bilaterali e personali, Lecornu, ha messo in evidenza Politico, sembra meno a suo agio nei contesti multilaterali, come nelle riunioni europee di politica estera e difesa UE, che spesso preferisce evitare, al punto che si vocifera che, l’anno scorso, l’ex primo ministro Michel Barnier gli abbia consigliato di farsi vedere più spesso a Bruxelles.
“ Non è molto europeo nel suo modo di pensare ”, ha osservato una fonte interpellata da Politico.
Strenuo paladino della sovranità e della indipendenza della Francia, Lecornu si è mostrato a volte allergico nei confronti delle istituzioni europee, mostrando diffidenza, in particolare, verso la Commissione europea.
Nei suoi discorsi, Sébastien Lecornu ha citato spesso Charles de Gaulle, architetto della Quinta Repubblica, e il suo ministro della Difesa Pierre Messmer.
© RIPRODUZIONE RISERVATA