Mercati in agitazione in questa estate finanziaria ricca di insidie: perché secondo alcuni esperti investitori turbolenze e shock azionari sono ancora dietro l’angolo?
La calda estate dei mercati potrebbe non essere finita e riservare ancora brutte sorprese agli investitori.
Dopo il tonfo del lunedì nero del 5 agosto scorso, infatti, un clima di incertezza è rimasto dominante nelle Borse mondiali, nonostante la ripresa della propensione al rischio.
Secondo quanto riportato da un’analisi di Reuters scaturita dalle opinioni di diversi esperti, i grandi investitori si stanno preparando al crollo del mercato azionario di quest’estate, che potrebbe protrarsi fino all’autunno.
Il timore principale è che alle turbolenze innescate dalla paura per una recessione negli Stati Uniti e dalla Banca del Giappone, che ha colto in contropiede gli speculatori valutari, seguirà un’ondata di vendite più ampia.
L’inversione improvvisa delle negoziazioni azionarie e valutarie, che hanno generato circoli viziosi di cali dei prezzi, volatilità e vendite di hedge fund si è attenuata, con le azioni mondiali in rialzo di quasi il 2% finora questa settimana. Tuttavia, il rischio di altri shock è alto. Ecco cosa prevedono alcuni esperti.
Mercati, si vendono azioni. Perché domina la paura?
I gestori patrimoniali che supervisionano centinaia di miliardi di dollari di investimenti hanno affermato che è più probabile che continuino a vendere azioni piuttosto che riacquistarle, poiché i segnali di debolezza nel mercato del lavoro statunitense e le tendenze globali dei consumatori sono dei rischi ancora forti.
La mentalità di acquisto in contesti di calo, secondo cui gli investitori solitamente rispondono alle vendite puntando sulla ripresa, è stata sostituita dalla paura.
“Non si tratta semplicemente di un grande incidente del mercato finanziario, come forse avremmo potuto descrivere la scorsa settimana. È qualcosa di più ampio”, ha affermato Mahmood Pradhan, ex vicedirettore del FMI e responsabile della macroeconomia globale presso la divisione di ricerca di Amundi, il più grande gestore di fondi europeo.
L’esperto si aspetta che gli investitori, che secondo Bank of America hanno già tagliato le posizioni azionarie e si sono sempre più rivolti alla liquidità, rimangano cauti.
Michael Kelly, responsabile multi-asset di PineBridge Investments, che gestisce circa 170 miliardi di dollari di fondi dei clienti, è tra coloro che hanno ridotto le posizioni dei suoi fondi sul mercato azionario e potrebbe ritirarsi ulteriormente. “La situazione nei prossimi due mesi sarà molto, molto instabile”, ha affermato.
Un primo taglio dei tassi negli Stati Uniti, previsto per il mese prossimo, potrebbe essere troppo tardivo per salvare l’economia, ha aggiunto. Le aspettative di crescita globale degli investitori sono scese ai minimi degli ultimi otto mesi.
Gerry Fowler, responsabile della strategia azionaria europea di UBS, non ritiene probabile un brusco rallentamento degli Stati Uniti, ma non ha acquistato azioni, preferendo invece opzioni put, che assicurano contro le perdite azionarie pagando quando i mercati crollano.
I fondi pensione venderebbero ulteriormente l’esposizione azionaria e si sposterebbero sul reddito fisso, ha affermato in una nota lo stratega di Goldman Sachs Scott Rubner, aggiungendo che la seconda metà di settembre è stato il periodo peggiore dell’anno per Wall Street dal 1950.
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Turbolenze e shock dietro l’angolo? Cosa temere
Paul Eitelman, responsabile della strategia per gli investimenti negli Stati Uniti di Russell Investments, ha sottolineato su Reuters che un altro rapporto debole sull’occupazione negli Stati Uniti potrebbe innescare nuova volatilità nei mercati.
Il discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell alla conferenza annuale della banca centrale di Jackson Hole della prossima settimana e gli utili del gigante dell’intelligenza artificiale Nvidia in uscita il 28 agosto sono altri fattori di rischio.
“La volatilità rende difficile aumentare l’esposizione, anche se si pensa che abbia fondamentalmente senso”, ha affermato Arun Sai, stratega senior multi-asset di Pictet Asset Management.
Gli obblighi di gestione del rischio imposti ai gestori patrimoniali tendono a impedire loro di acquistare azioni quando i prezzi subiscono ampie fluttuazioni.
Il VIX, la misura della volatilità attesa sull’indice S&P 500 di Wall Street e il suo equivalente europeo hanno toccato i massimi pluriennali la scorsa settimana prima di rallentare, ma un indice correlato continua a inviare segnali di allarme. Il VVIX, un altro indicatore del mercato delle opzioni che aumenta quando i trader si aspettano che il VIX stesso sia turbolento, è scambiato sopra la soglia dei 100, il che suggerisce che la corsa sfrenata del mercato non è ancora finita.
“Finché non vedi il VVIX scendere sotto 100 dovresti tenerlo sotto controllo”, ha affermato Stuart Kaiser, responsabile della strategia di trading azionario di Citi. In sintesi, l’estate rimane agitata per le Borse mondiali.
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