Se l’Ucraina perde, la guerra arriva in Italia: fact checking delle parole di Zelensky

Giorgia Bonamoneta

16/05/2023

16/05/2023 - 14:49

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L’Ucraina è l’unico baluardo europeo contro l’avanzata della Russia? Ecco cosa ha detto Zelensky sulla fine della guerra e cosa potrebbe accadere in base all’esito.

Se l’Ucraina perde, la guerra arriva in Italia: fact checking delle parole di Zelensky

Dall’inizio del conflitto in Ucraina questo è stato raccontato come un sacrificio e un impegno per impedire alla guerra di allargarsi all’Europa e quindi di colpire direttamente anche l’Italia. Oggi ci domandiamo se l’Ucraina dovesse perdere cosa accadrebbe, soprattutto in risposta alle parole utilizzate dal leader ucraino Volodymyr Zelens’kyj durante l’intervista di un’ora e mezza a Porta a Porta.

Zelens’kyj ha infatti confermato le paure di chi, in Occidente, crede che la vittoria della Russia comporterebbe lo scoppio della Terza guerra mondiale. Le parole del leader ucraino sono state: “Se l’Ucraina cade, il passo successivo è la Moldova e poi i Paesi del Baltico che sono paesi Nato”. In altre parole se la guerra dovesse spostarsi nei paesi Nato, alla fine la guerra iniziata dalla Russia in Ucraina coinvolgerebbe l’Italia e qualsiasi altro paese occidentale in una guerra più ampia.

Per Zelens’kyj, che sabato è sbarcato in Italia, era essenziale portare un messaggio chiaro e che eliminasse tutti i dubbi delle posizioni più pacifiste che hanno lo scopo non di porre fine alla guerra, ma di non inviare le armi che alimentano la guerra. Il leader ucraino ha cercato più volte di far capire agli italiani che le soluzioni sono due: o l’Ucraina viene sostenuta anche a livello militare nella difesa del territorio o l’Italia e gli altri paesi della Nato saranno costretti a inviare i propri soldati a combattere su uno o più fronti coinvolti dall’espansione russa.

Zelensky in visita in Italia, 3 incontri ufficiali e uno televisivo: cosa ha detto

Quali sono le nostre relazioni con l’Ucraina? A esplicitarle sono stati gli incontri del leader ucraino Zelens’kyj in Italia: uno con il presente Repubblica Sergio Mattarella, a seguire con la presidente del consiglio Giorgia Meloni, un incontro con il pontefice e uno pubblico e televisivo.

In tutti i casi citati l’Ucraina e l’Italia hanno dimostrato di avere un obiettivo comune: la difesa dell’Ucraina e il mantenimento dei rapporti amichevoli. Giorgia Meloni ha sottolineato in più di un’occasione la presenza di Zelens’kyj come quella di un “amico”, ma anche il presente la Repubblica ha voluto sottolineare il pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina.

Da parte sua il leader ucraino ha ripetuto durante i vari incontri un messaggio: “pace” non vuol dire interruzione dei combattimenti, ma il raggiungimento della giustizia. Questo concetto è stato ripetuto in Italia non a caso, ma in risposta delle molteplici manifestazioni pacifiste che hanno come obiettivo quello di bloccare l’invio di armi necessarie al popolo ucraino per resistere all’avanzata russa. La pace non è quindi arrendersi al nemico, dice Zelens’kyj, ma ottenere giustizia per i crimini subiti e una pace giusta per i propri cittadini.

È vero che se l’Ucraina perde anche l’Italia è in pericolo?

La vittoria della Russia in Ucraina è molto più semplice da ottenere rispetto alla vittoria dell’Ucraina. Questo perché la alla Russia basterebbe ottenere delle condizioni favorevoli per poter dichiarare un successo l’invasione del territorio ucraino. Per esempio l’istallazione di un governo compiacente e filo-russo o la divisione del paese con zone di interesse economico e geopolitico nella sfera russa.

La sconfitta dell’Ucraina non avrebbe conseguenze soltanto per l’Ucraina, ma anche per i paesi che hanno sostenuto l’Ucraina. Zelens’kyj ha fatto riferimento alle azioni di guerriglia che rischiano di accendersi in Europa, in territori utili alla Russia, in seguito a una possibile sconfitta dell’Ucraina. In realtà i problemi per l’Europa e per la Nato sarebbero altri, come convincere i paesi membri della Nato che questa organizzazione sia ancora uno strumento di difesa efficace.

Inoltre verrebbe meno, secondo alcuni analisti, il concetto di “deterrenza”. Una guerra si può fare senza il rischio di una risposta dura, ovvero quella nucleare. La paura dell’Occidente di utilizzare le armi nucleari potrebbe così salvaguardare un’azione offensiva e di attacco all’autonomia e indipendenza di un paese. Potrebbe quindi essere l’inizio di un’avanzata russa in territori come Moldavia e Paesi Baltici. Quest’ultimi sono paesi Nato e un’ invasione comporterebbe l’ampliarsi del conflitto e l’obbligo dei paesi Nato a rispondere in difesa di questi.

È così, dice Zelens’kyj, che se l’Ucraina cade la guerra può arrivare anche in Italia. Fermare la guerra adesso vorrebbe quindi dire evitare all’Europa di partecipare in maniera diretta al conflitto ed impedire il caos.

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