La scuola dichiara guerra ai no vax

Luna Luciano

15/08/2021

Per un rientro a scuola in massima sicurezza il governo dichiara guerra ai no vax. Il Ministro Bianchi: «Chi può vaccinarsi deve farlo». Il green pass diventa obbligatorio: si sollevano le polemiche.

La scuola dichiara guerra ai no vax

Una guerra ai no vax per il rientro a scuola in massima sicurezza degli alunni: “chi può vaccinarsi deve farlo”. Con queste parole il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, non lascia spazio ad alcun dubbio: il green pass sarà necessario per riprendere le lezioni in presenza, tutto il personale dovrà essere vaccinato.

È così che il Ministro Bianchi rende nota l’intesa tra i sindacati della scuola - Cgil, Cisl, Uil, Snals, Anief - e il Ministero dell’Istruzione: è stato quindi firmato il Protocollo di sicurezza delle scuole con le norme per l’avvio del nuovo anno.

A settembre si torna in presenza, è da mesi che il Governo sta lavorando perché questo accada, e non per ultimo nell’ultimo Consigli dei Ministri si è deciso di stanziare oltre 2 miliardi per sostenere le scuole in questo percorso.

Vediamo da vicino quali sono queste norme, che cosa comportano e le polemiche sollevate.

Rientro a scuola: le norme previste dal Governo

Durante l’incontro tra il Ministero dell’Istruzione e i sindacati della scuola, che si è concluso a tarda notte, per poter contrastare al meglio la diffusione del Covid-19 sono state confermate le norme dell’anno precedente e introdotte alcune nuove disposizioni.

Si ritiene assolutamente necessario dare priorità alla didattica in presenza” ha spiegato il Ministro, per questo tornerà a essere obbligatorio:

  • l’utilizzo in classe della mascherina, obbligatoria, dai 6 anni in su;
  • il distanziamento sociale minimo di un metro;
  • igienizzarsi frequentemente le mani.

Sempre in materia di contrasto e prevenzione è stato trovato l’accordo per istituire delle corsie preferenziali per la vaccinazione dei docenti che non hanno ancora completato, o iniziato, il ciclo vaccinale e l’obbligo del green pass. A oggi, infatti, l’85% del personale scolastico risulta vaccinato, ma l’obiettivo è che tutti i lavoratori, docenti e personale ATA siano immunizzati per una maggiore sicurezza dei ragazzi. Anche per i ragazzi tra i 12 e i 18 anni sono state previste corsie preferenziali per la vaccinazione.

Ci sarebbe anche la possibilità di effettuare tamponi gratuiti per i docenti a carico delle scuole, creando una nuova possibile frattura tra insegnanti e docenti.

Il Ministero ha voluto poi essere chiaro riguardo ad alcune voci:

Non è previsto né si è mai pensato di prevedere un meccanismo di gratuità del tampone ai cosiddetti no vax.

Tamponi gratis per i docenti: lo scontro tra associazioni e sindacati

L’Associazione nazionale presidi (ANP) non ha firmato il Protocollo perché in disaccordo sulla possibilità che siano le scuole a farsi carico dei costi dei tamponi. Secondo il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli, questo punto del protocollo potrebbe favorire “una logica di sostituzione della vaccinazione con il tampone”.

I sindacati sono di tutt’altro parere. Il tampone consentirebbe, a chi non ha ancora effettuato il vaccino, d’iniziare la scuola regolarmente, come spiegato da Maddalena Gizzi, segretaria di Cisl Scuola.

Secondo Pino Turi (Uil), soddisfatto dell’accordo, i vaccini e i tamponi garantiranno la sicurezza nelle scuole:

I soldi già stanziati nelle scuole per la sicurezza si possono utilizzare, tramite convenzioni con le Asl e altri istituti privati, per pagare i tamponi e sgravare i lavoratori da un costo improprio. Si riconosce al lavoratore il diritto alla sicurezza

Ministro Bianchi: “No a tamponi gratis per i no vax”

A placare gli animi e impedire la frattura è stato il Ministro Bianchi con alcuni chiarimenti in merito ai tamponi gratis, di cui si è pensato potessero usufruirne anche i no vax. Una possibilità poco concretizzabile (come si potrebbe infatti dimostrare che una persona è un cosiddetto no vax?).

I tamponi gratis saranno disponibili solo per le persone appartenenti alle categorie più fragili, quindi per coloro che non possono essere vaccinati a causa di patologie o quadri clinici complicati. Le scuole con le Aziende sanitarie locali e il Commissario straordinario potranno quindi intervenire a favore dei più fragili, i più esposti al contagio senza alcuna protezione.

Alla possibilità, quindi, che i no vax possano usufruire di questo servizio, il Ministro è stato perentorio:

Chiariamolo subito: non ci saranno tamponi gratis ai no vax, andremo incontro solo a chi non può vaccinarsi per motivi di salute. Tuteliamo i fragili, questo sì. Ma chi può vaccinarsi deve farlo: il vaccino è l’arma che abbiamo per uscire da questa pandemia

Green Pass obbligatorio

La questione green pass agita ancora il mondo scolastico. In una nota tecnica il Ministero ha dichiarato ufficialmente che dal 1° settembre al 31 dicembre 2021 (attuale termine di cessazione dello stato di emergenza), la certificazione verde COVID-19 sarà necessaria per tutto il personale scolastico.

Il green pass dovrà essere esibito all’inizio della scuola. La verifica del possesso spetterà ai dirigenti scolastici e ai responsabili dei servizi educativi; tramite delega, quindi, una persona appartenente al personale scolastico dovrà verificare il green pass.

Sempre al dirigente scolastico spetterà di sanzionare il docente che non presenterà il certificato. Chi non mostrerà il proprio certificato sarà considerato assente ingiustificato e dopo il quinto giorno sarà prevista la sospensione senza stipendio e la riammissione in servizio solo se in possesso del certificato verde.

Le polemiche sull’obbligatorietà del vaccino

Pur essendo l’85% dei docenti vaccinati, l’obbligo viene visto come “discriminatorio”. A differenza, quindi, di quanto affermato nella conferenza del 4 agosto, quando si affermò che non si stava istituendo un obbligo al vaccino, si registra un cambio di marcia.

Le parole del Ministro Bianchi non lasciano spazio ad altra interpretazione: l’obiettivo è che tutti si vaccinino. “È una questione di responsabilità civile”, secondo il Ministro. Il vaccino resta l’unica arma in grado di fermare la diffusione del Covid.

Il green pass, infatti, è uno strumento che può tutelare la sicurezza di tutti, personale scolastico e alunni e in particolare i più fragili. Non è una misura punitiva, come spiegato dal Ministro: “La scuola e la sicurezza di chi la frequenta sono un bene collettivo da preservare”. Una chiamata alla responsabilità e alla collaborazione civile. Un appello del Ministro per far sì che ognuno compia il proprio dovere di vaccinarsi per tornare a una scuola in presenza e senza mascherine.

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