Sciopero scuola venerdì 29 novembre, vi spiego in anticipo cosa succederà

Simone Micocci

28/11/2024

Sciopero venerdì 29 novembre, scuole chiuse o aperte? Il tasso di partecipazione tra docenti e Ata, specialmente precari, rischia di essere elevato.

Sciopero scuola venerdì 29 novembre, vi spiego in anticipo cosa succederà

C’è molta preoccupazione per quanto può succedere a causa dello sciopero della scuola di venerdì 29 novembre 2024, con i genitori (meno gli studenti) che temono di ritrovarsi con i cancelli chiusi in quanto l’istituto non è in grado di garantire il regolare svolgimento delle lezioni.

Per ovvie ragioni quindi i genitori vogliono sapere in anticipo quali scuole restano chiuse a causa dello sciopero di domani, così da organizzarsi per tempo ed evitare di dover prendere un giorno al lavoro per dover restare a casa con i figli.

Purtroppo non possiamo rispondere a questa domanda in quanto se le scuole restano chiuse o aperte verrà deciso solamente nella giornata di domani dal momento che né docenti, né tantomeno il personale Ata, hanno l’obbligo di comunicare in anticipo se intendono aderire o meno allo sciopero.

Tuttavia, guardando alle sigle sindacali che hanno proclamato lo sciopero, nonché alle motivazioni dello stesso, possiamo comunque farci un’idea rispetto a quello che sarà il tasso di partecipazione.

Cosa sappiamo sullo sciopero della scuola del 29 novembre

Quello del 29 novembre è uno sciopero generale che interesserà quindi ogni settore lavorativo, compresi i trasporti dove tuttavia - a seguito della forzatura attuata dal ministro Salvini - la durata è stata ridotta a 4 ore.

Per quanto riguarda la scuola, invece, lo sciopero ha durata di 8 ore, ed è rivolto non solo a docenti e personale Ata, ma anche ai dirigenti scolastici: questi infatti sono stati invitati dai sindacati a protestare contro una “condizione lavorativa sempre meno sostenibile”. In particolare sotto accusa è finita anche la nuova procedura di valutazione, considerata priva di criteri oggettivi e poco trasparente.

Una protesta che si aggiunge alle tante altre che si sono tenute in questo autunno: il clima nella scuola è molto teso, specialmente tra gli insegnanti precari che pretendono una soluzione per la loro stabilizzazione (non sufficientemente garantita dai concorsi già banditi).

Anzi, il rischio è che i lavoratori della scuola saranno sempre meno a causa dei recenti tagli che porteranno alla perdita di 5.660 docenti e 2.174 unità di personale Ata.

Quanti insegnanti, Ata e dirigenti scolastici scioperano il 29 novembre?

Come anticipato sono due dei sindacati confederali ad aver proclamato lo sciopero del 29 novembre nella scuola: la Cgil e la Uil.

A tal proposito, va detto che si tratta del primo (con più del 27% di rappresentatività) e del terzo (con più del 17%) sindacato più rappresentativo tra i lavoratori della scuola, il che quindi ci lascia pensare che, anche alla luce di quelle che sono le motivazioni dello sciopero, il tasso di adesione potrebbe essere molto alto, specialmente tra gli insegnanti precari maggiormente interessati dalle ragioni della protesta.

Cosa succede la mattina del 29 novembre

Per capire quali scuole rischiano di restare chiuse nel giorno dello sciopero è bene fare chiarezza su come viene presa una tale decisione.

È bene ricordare, infatti, che non basta che uno o più insegnanti abbiano aderito allo sciopero per comportare la chiusura della scuola.

È il Dirigente scolastico a decidere (o chi ne fa le veci in sua assenza), quindi sullo stesso territorio possono esserci scuole che resteranno aperte e altre che invece verranno chiuse. Nel dettaglio, la mattina dello sciopero viene effettuato il conteggio delle adesioni, con il Dirigente scolastico (o chi ne fa le veci nel caso in cui anche questo abbia aderito alla protesta) che valuta se sussistono i presupposti per organizzare il servizio scolastico con il personale a disposizione.

Se l’adesione è bassa, ovviamente, riorganizzare le attività sarà più semplice e al massimo si potrà autorizzare l’uscita anticipata degli studenti con ore di “buco”.
Diversamente, in caso in cui gran parte del personale dovesse risultare assente, allora il Dirigente Scolastico potrà disporre la chiusura dell’istituto, non facendo entrare gli alunni vista l’impossibilità - già preannunciata con apposita circolare - di assicurare il servizio.

Non esiste, quindi, un numero minimo di adesioni allo sciopero per valutare se la scuola deve restare aperta oppure se può essere chiusa: la decisione è a discrezione del Dirigente scolastico il quale può effettuare anche una valutazione qualitativa oltre che quantitativa.

Potrebbe ad esempio esserci un’elevata adesione da parte del personale Ata, non riuscendo ad esempio ad assicurare il servizio di sorveglianza in entrata o in uscita. In tal caso, indipendentemente da quanti sono gli insegnanti che scioperano, il preside potrebbe comunque chiudere la scuola.

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# Scuola

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