Resta alta la tensione tra USA e Russia e l’opzione sanzioni contro Mosca cresce: quali ipotesi di restrizioni e misure contro Putin? E con quali effetti sull’economia mondiale? L’Europa trema.
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea stanno puntando su un pacchetto di sanzioni contro la Russia.
Se Putin decidesse di invadere l’Ucraina, secondo quanto scritto da Bloomberg, le misure di ritorsione contro Mosca rientrerebbero sostanzialmente in diverse categorie, tra cui: restrizioni al rifinanziamento del debito sovrano russo, sanzioni finanziarie individuazione di persone ed entità vicine al Cremlino da colpire.
Gli alleati occidentali stanno anche lavorando a una serie di misure relative al commercio riguardanti beni e settori chiave.
Tuttavia, l’UE rimane in allerta considerando il suo legame strategico con Mosca per l’energia.
Quale impatto avranno le ipotetiche sanzioni USA-UE contro la Russia? Un’analisi.
Quali saranno le sanzioni contro la Russia?
L’amministrazione Biden e le sue controparti europee si sono coordinate da vicino per diverse settimane per definire i dettagli del pacchetto di misure contro la Russia.
Non ci sono ancora notizie certe al riguardo e la tensione rimane alta sul confine ucraino, ancora in bilico tra interventi militari e soluzioni diplomatiche.
A livello finanziario, le sanzioni potrebbero colpire alcune delle maggiori banche russe, con il blocco di alcune operazioni interbancarie in dollari USA.
Ulteriori restrizioni potrebbero vedere un gruppo selezionato di banche ed entità legate allo Stato ostacolate nelle loro attività, nonché l’introduzione di limiti alle transazioni, all’indebitamento e all’accesso ai mercati dei capitali.
Escludere la Russia dal sistema di pagamenti internazionali Swift è tecnicamente ancora sul tavolo, ma secondo i rumors sarebbe una mossa problematica in quanto farebbe esplodere il caos anche nelle economie occidentali.
Sono inoltre in fase di elaborazione misure per prendere di mira gli oligarchi e le entità russe, comprese le imprese statali, con una combinazione di divieti di viaggio e commercio e congelamento dei beni.
Gli Stati Uniti e l’UE attueranno una serie di restrizioni commerciali. Questi potrebbero includere controlli e divieti sulle esportazioni nelle industrie tecnologiche e sensibili, come semiconduttori, aerospaziale, difesa, tecnologie di sorveglianza informatica, beni di lusso e attrezzature utilizzate nell’industria petrolifera.
Potrebbero essere imposte limitazioni anche ai beni utilizzati per scopi sia civili che militari, come nell’informatica quantistica e introdotti limiti nelle importazioni di metalli selezionati, come acciaio e ferro, e prodotti chimici.
Misure contro Mosca: quale impatto?
Sulla questione sanzioni c’è ancora molta cautela da parte degli occidentali. L’Europa, soprattutto, resta prudente e valute le possibili conseguenze sulla propria economia.
La BCE ha avvertito gli istituti di credito con una significativa esposizione in Russia di prepararsi all’imposizione di sanzioni internazionali contro il Paese se Mosca invade l’Ucraina.
Le sanzioni aumenterebbero considerevoli rischi per le banche internazionali con un’ampia esposizione russa, tra cui Citi negli Stati Uniti, Société Générale in Francia, Raiffeisen in Austria e UniCredit in Italia.
I funzionari BCE hanno chiesto dettagli su come le banche gestirebbero diversi scenari, come una mossa per impedire alle banche russe di accedere al sistema di pagamenti internazionali Swift.
Inoltre, c’è il campo spinoso dell’energia. La Germania e le altre principali nazioni dell’Europa occidentale hanno chiesto esenzioni per il settore energetico da un potenziale divieto di compensazione e protezioni per alcuni contratti esistenti.
Gli Stati Uniti e i loro alleati stanno anche lavorando con altre nazioni per diversificare le forniture di gas europee ed evitare shock di approvvigionamento nel caso in cui la Russia si vendicasse di eventuali sanzioni interrompendo i flussi di gas verso l’Europa.
Da sottolineare, inoltre, che circa lo 0,8% dell’attività economica UE è direttamente collegato alle importazioni russe, secondo i calcoli di Bloomberg Economics basati sul database TiVA dell’OCSE per il 2018.
Le sanzioni economiche alla Russia influenzerebbero questa fonte di domanda di beni e servizi europei, in particolare per l’Europa orientale e Cipro.
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