Rottamazione-quinquies con avviso bonario e cartella. Ammessi ed esclusi

Andrea Amantea

22 Ottobre 2025 - 06:44

Ufficializzata la nuova sanatoria dei debiti affidati all’ADER dal 2000 al 2023, platea più ristretta rispetto a quanto si sperava

Rottamazione-quinquies con avviso bonario e cartella. Ammessi ed esclusi

Il Consiglio dei Ministri in data 17 ottobre 2025 ha approvato il disegno di legge per il bilancio di previsione dello Stato per il 2026 e per il triennio 2026‑2028.

Nei fatti c’è la prima bozza ufficiale del DdL di bilancio 2026.

Una delle misure più attese era la rottamazione-quinquies la quale viene inserita nella Manovra ma con una platea di beneficiari più ristretta di quella che ci si aspettava.

Infatti, potranno sfruttare la pace fiscale solo coloro che hanno omesso il versamento di imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali e dalle attività di cui agli articoli 36-bis e 36-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e agli articoli 54-bis e 54-ter del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, o derivanti dall’omesso
versamento di contributi previdenziali INPS.

Ma cosa vuol dire? Cosa sono i controlli 36-bis o 36-ter? Basta solo essere stato informato sull’attività di controllo del Fisco o è necessario aver ricevuto già la cartella per accedere alla sanatoria?

Vediamo chi potrà sfruttare la nuova pace fiscale e in che modo si potrà pagare. E’ prevista anche una pace fiscale per i Comuni e le Regioni.

La rottamazione-quinquies

L’art.23 del DdL di bilancio 2026 è rubricato Definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione.

Dunque viene riproposta una nuova pace fiscale: la quinquies, delle più recenti rottamazioni delle cartelle.

L’assetto è quello già previsto per le vecchie sanatorie, infatti il contribuente è chiamato a pagare rispetto a quanto contestatogli:

-* l’imposta(Irpef, Ires, imposte sostitutive, ecc.);

  • le spese di rimborso per le procedure esecutive;
  • le spese di notifica della cartella di pagamento;
  • gli interessi di dilazione al 4% in caso di richiesta di rateazione delle somme dovute in seguito alla rottamazione (non più al 2%).

Saranno invece cancellate le sanzioni collegate alla maggiore imposta dovuta nell’atto; gli interessi anche riferiti alla ritardata iscrizione a ruolo; le somme aggiuntive ai crediti previdenziali (art.27, D.Lgs. 46/99).

Inoltre, non devono essere versati neanche gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo nonché l’aggio della riscossione.

Sanatoria solo per gli omessi versamenti

Leggendo il testo della nuova Legge di bilancio 2026 viene fuori che potranno essere oggetto di sanatoria solo:

I

debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023, derivanti dall’omesso versamento di imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali e dalle attività di cui agli articoli 36-bis e 36-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e agli articoli 54-bis e 54-ter del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, o derivanti dall’omesso versamento di contributi previdenziali dovuti all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, con esclusione di quelli richiesti a seguito di accertamento (..).

Dunque, invero che rispetto all’ultima sanatoria sarà sanabile anche l’anno 2023, ma la nuova pace fiscale si applica solo agli omessi versamenti così come intercettati dal Fisco con i c.d:

  • controlli automatici
  • e controlli formali delle dichiarazioni.

Nei fatti facciamo riferimento a quelle attività di controllo che si basano sulla verifica dei dati riportati in dichiarazione rispetto alle informazioni di cui è in possesso l’Agenzia delle entrate.

Attività che poi si concretizzano con l’emissione dei c.d. avvisi bonari; da controllo automatico o da controllo formale delle dichiarazioni.

Dunque, è corretto affermare che per accedere alla nuova rottamazione:

  1. è necessario avere presentato regolarmente la dichiarazione dei redditi;
  2. essere stato destinatario di un avviso bonario;
  3. l’avviso bonario non è stato pagato;
  4. c’è stata l’emissione della relativa cartella esattoriale.

Un altro elemento di cui bisogna tenere conto è la data di affidamento del carico, elemento sul quale torneremo con un ulteriore approfondimento.

Diciamo solo che per sfruttare la nuova sanatoria è necessario che il carico sia stato affidato all’Agenzia delle entrate riscossione (Ex Equitalia) entro il 31 dicembre 2023.

Potrà sfruttare la sanatoria anche chi ha ricevuto l’avviso bonario INPS per le omissioni contributive.

Ammessi solo gli avvisi bonari

In base a quanto detto fin qui, il contribuente può aderire alla pace fiscale solo se:

  • ha ricevuto l’avviso bonario da imposte sui redditi o Iva
  • nonché la successiva cartella di pagamento.

Si pensi all’Irpef dichiarata ma non versata nei termini. Neanche in ravvedimento operoso a rate.

Attenzione però, potrebbe anche accadere che il contribuente abbia ricevuto la sola cartella esattoriale e non anche l’avviso bonario; infatti ci sono state diverse sentenze che hanno affermato la legittimità della cartella non preceduta da avviso bonario in ipotesi di contestazione di somme esposte in dichiarazione dal contribuente e non versate.

Ma ci sono anche sentenze di segno contrario. Vedi ad esempio sentenza n. 443/2022, ex CTP Catanzaro.

Detto ciò, non potranno accedere alla pace fiscale:

  • chi non ha presentato la dichiarazione dei redditi;
  • chi ha ricevuto l’avviso bonario non seguito da cartella esattoriale;
  • chi ha debiti affidati per il recupero dopo il 31-12-2023;
  • chi ha la rottamazione-quater in regola con i pagamenti (rispetto ai debiti oggetto di rottamazione).

Rottamazione-quianquies. Come pagare?

Il pagamento delle somme dovute ai fini della sanatoria, potrà essere effettuato:

  • in unica soluzione, entro il 31 luglio 2026, o
  • nel numero massimo di cinquantaquattro rate bimestrali, di pari ammontare.

Si decade con sole due rate non pagate. Anche non consecutive.

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