Tra le varie novità della rottamazione quinquies c’è il tasso di interesse più alto sulla rateizzazione. Quando incide sul totale da versare?
La rottamazione quinquies entra nella Legge di Bilancio 2026 e permette di versare, senza l’aggravio di sanzioni e interessi di mora, i debiti affidati all’agente della riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023.
Rispetto alle altre edizioni della sanatoria ci sono importanti novità. Non tutti i contribuenti sono ammessi alla definizione agevolata, ad esempio, visto che rimangono esclusi gli evasori totali e chi si è sottratto dolosamente ai propri obblighi fiscali.
Le principali differenze con le paci fiscali precedenti vanno ricercate nella diversa durata del piano di dilazione e negli interessi applicati in caso di rateizzazione del pagamento. Per chi sceglie di versare in un’unica rata, il pagamento deve essere effettuato senza interessi entro il 31 luglio 2026. L’alternativa è dilazionare il debito in un massimo di 54 rate a cadenza bimestrale. In questo secondo caso, proprio per il fatto che viene accordata una dilazione, per estinguere il debito è prevista l’applicazione degli interessi sulle rate.
Raddoppia il tasso di interesse della rottamazione
Per la rottamazione quater il tasso di interesse applicato era del 2%. Nella rottamazione quinquies è previsto un tasso del 4%, ovvero il doppio. Questo potrebbe far sembrare la sanatoria meno conveniente, ma vale la pena ricordare che con la sanatoria del 2023 si doveva saldare il debito in 18 rate trimestrali (in 5 anni) ed era previsto il pagamento del 20% del debito totale con le prime due rate. Con la quinquies vengono meno le maxi rate iniziali e si versa il dovuto con rate tutte di uguale importo.
Il raddoppio del tasso di interesse applicato rende sicuramente la rottamazione quinquies meno conveniente rispetto alle versioni precedenti della sanatoria e per chi sceglie di pagare il debito dilazionato il 54 rate, con scadenza del piano nel 2035, l’importo da versare potrebbe essere maggiorato di oltre il 35%. Ogni 1.000 euro di debito, quindi, si dovrà pagare per un importo pari a 1.350 euro.
Ecco perché si paga molto di più
Con 54 rate bimestrali il capitale su cui applicare interessi resta in sospeso per più tempo e gli interessi al 4% si accumulano su 9 anni. Il raddoppio del tasso di interesse, dal 2 al 4% è amplificato anche dal calendario dei pagamenti che si allunga notevolmente portando a un costo complessivo per gli interessi pari al 35,3% del debito iniziale.
L’importo dovuto, quindi, si carica di un ulteriore terzo per gli interessi accumulati in 9 anni di dilazione. Avere un onere così pesante sugli interessi, però, solleva dubbi legittimi di quanto realmente convenga utilizzare la rottamazione quinquies per regolare i conti con il Fisco
In molti casi, di fronte a oneri così pesanti, si potrebbe anche pensare che un prestito bancario avrebbe un tasso più basso e si potrebbe utilizzare per estinguere il debito nell’unica rata del 31 luglio senza l’aggravio degli interessi, pagando, poi, le eventuali rate alla banca che potrebbe riconoscere un tasso di interesse inferiore.
Ovviamente il problema non si presenta per chi sceglie un piano di dilazione più breve o per chi, avendo un debito abbastanza contenuto, è costretto, a causa dell’importo minimo di 100 euro per la rata, a estinguere in debito in molti meno anno.
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