Riordino delle carriere Forze Armate, testi completi in Gazzetta Ufficiale: in vigore dal 7 luglio 2017

Simone Micocci

23 Giugno 2017 - 09:33

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Riordino delle carriere: i testi dei Decreti Legislativi per Forze Armate e Polizia sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale. Ecco cosa cambierà dal prossimo 7 luglio.

Riordino delle carriere Forze Armate, testi completi in Gazzetta Ufficiale: in vigore dal 7 luglio 2017

Riordino delle carriere, Forze Armate e di Polizia: il testo dei Decreti Legislativi - il n°94 e il n°95 del 29 maggio 2017 - sono stati finalmente pubblicati in Gazzetta Ufficiale.

I due Decreti Legislativi, nei quali sono indicate in maniera chiara tutte le novità del riordino per il personale militare, sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale di giovedì 22 giugno e nel contempo è stato annunciato che la riforma entrerà in vigore ufficialmente venerdì 7 luglio, tra due settimane.

Una riforma attesa da circa 20 anni che finalmente è stata realizzata grazie all’impegno sia dei sindacati che del Governo. I primi non hanno mai fatto un passo indietro in questi mesi - che per alcuni tratti sono stati piuttosto difficoltosi - mentre il secondo si è dimostrato capace di ascoltare quanto proposto dalle OO.SS. e stanziare più risorse rispetto a quanto preventivato.

Complessivamente, grazie all’ultimo stanziamento avvenuto con la Legge di Bilancio 2017, sono stati 977 milioni i fondi messi a disposizione dallo Stato per la messa in atto del progetto. Fondi che in parte saranno utilizzati per la riparametrizzazione delle retribuzioni, con i militari delle Forze Armate e di Polizia che riceveranno un aumento di stipendio, anche nel caso in cui non avanzino di grado automaticamente con l’entrata in vigore del riordino.

A tal proposito vi consigliamo di leggere la nostra guida di approfondimento su come verrà calcolato lo stipendio del personale militare dopo che il riordino delle carriere entrerà a regime, dove trovate le nuove tabelle stipendiali.

Va ricordato che per effetto della riparametrizzazione gli 80 euro del bonus militari stanziato da Renzi, prorogato in via eccezionale per il 2017, diventeranno strutturali in busta paga. Questo comporterà una riduzione dell’importo, che essendo tassato costituirà un netto di circa 35 euro, ma essendo strutturato in busta paga - e non facendo più parte del salario accessorio - contribuirà ad aumentare l’importo del TFR e del futuro assegno pensionistico.

Questa novità, così come tutte le altre introdotte con il riordino delle carriere, potete approfondirla nel testo ufficiale della riforma pubblicato in Gazzetta ufficiale che potete scaricare di seguito.

Per un riassunto generale delle principali novità per le Forze Armate e di Polizia potete continuare a leggere.

Decreto Legislativo n°94 del 2017
Clicca qui per scaricare il testo del Decreto Legislativo n°94 del 2017, contenente tutte le novità introdotte con il riordino delle carriere delle Forze Armate.
Decreto legislativo n°95 del 2017
Clicca qui per scaricare il testo del Decreto Legislativo n°95 del 2017, contenente tutte le novità introdotte con il riordino delle carriere delle Forze di Polizia.

Riordino delle carriere: cosa cambia per Polizia e Forze Armate?

Quello che ha portato all’approvazione del riordino è stato un percorso lungo e difficoltoso, che noi di Money.it abbiamo seguito in maniera costante tenendo aggiornati tutti i nostri lettori interessati su qualsiasi novità.

In questi mesi abbiamo approfondito diversi aspetti del riordino. Se ve ne siete persi qualcuno potete scegliere quello che più vi interessa nell’elenco successivo.

In linea generale l’obiettivo del riordino è valorizzare le funzioni operative di ciascun corpo e ruolo delle Forze Armate, riconoscendo l’importanza dei loro compiti e dando loro delle maggiori opportunità per l’avanzamento di carriera. Con il riordino infatti ci sarà una ridefinizione dei percorsi formativi e dei nuovi concorsi per gli interni. Per l’avanzamento di carriera ci si baserà sia sul merito che sull’anzianità.

La valorizzazione del ruolo delle Forze Armate è stata riconosciuta anche tramite un innalzamento dei titoli necessari per l’accesso ai ruoli. Per entrare nel grado base infatti non sarà più sufficiente la licenza media poiché diventa obbligatorio il diploma. La laurea triennale invece sarà richiesta per gli ispettori, mentre per i funzionari servirà la specialistica.

Ma il riordino soddisfa anche i funzionari e gli ufficiali, per i quali ci sarà un innalzamento delle funzioni direttive.

Il riordino non piace a tutti, perché?

Nonostante le importanti novità introdotte con la riforma, che dovrebbero migliorare notevolmente il lavoro delle Forze Armate e di Polizia italiane, il riordino non piace a tutti.

Ad esempio, il segretario generale del SAP Gianni Tonelli - che noi di Money.it abbiamo avuto il piacere di intervistare - ha definito il riordino come “farlocco”.

Secondo Tonelli, infatti, questa riforma impedisce al personale militare di avere un vero riordino delle carriere. Nel dettaglio, per il segretario del SAP le criticità della riforma sono le seguenti:

  • i nuovi parametri non riusciranno a compensare l’eliminazione degli 80 euro ed è per questo che per il personale ci sarà una perdita economica rispetto a quella che è la retribuzione attuale;
  • nessuna unificazione del ruolo Agenti-Assistenti-Sovrintendenti e di conseguenza 48mila Assistenti Capo avranno delle possibilità minime per accedere al ruolo di Sovrintendenti;
  • preclusa agli Ispettori la possibilità di accesso al ruolo direttivo;
  • accesso alla qualifica di Vice Commissario riconosciuta solamente a chi aveva diritto al passaggio al ruolo speciale.

Secondo Tonelli il riordino non porterà una valorizzazione, bensì un declassamento per tutti. Ecco perché lo definisce come un “pacco a tutti gli effetti”, lontano da quello che dovrebbe essere un vero riordino.

Avrà ragione? Lo scopriremo nei prossimi mesi; al momento non abbiamo motivo per pensarla come lui, anzi le novità introdotte con la riforma ci sembrano molto importanti.

Ma il tempo dirà chi ha ragione, quindi basterà attendere il prossimo 7 luglio - e i giorni che ne seguiranno - per vedere se la riforma sarà efficace oppure no.

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