Rinnovo contratto statali e scuola, Anief chiede un referendum. Ecco le novità

Anna Maria D’Andrea

1 Agosto 2017 - 15:40

Rinnovo contratto statali e scuola: domani 2 agosto 2017 è fissato l’ultimo incontro tra sindacati e Aran prima della pausa estiva. L’Anief chiede un referendum per ascoltare il personale scolastico. Ecco tutte le novità.

Rinnovo contratto statali e scuola, Anief chiede un referendum. Ecco le novità

Rinnovo contratto statali e scuola, l’Anief chiede un referendum per ascoltare i pareri del personale della scuola. Al centro, neanche a dirlo, il nodo dell’aumento degli stipendi ma a tenere banco anche le regole su ferie, permessi e malattia.

Proprio per chiarire alcuni dei punti centrarli del rinnovo contrattuale per gli statali e per il comparto scuola, forze armate e sanità domani 2 agosto 2017 è fissato l’ultimo incontro tra Aran e sindacati: incontro per il quale l’Anief chiede di non accettare gli aumenti miseria.

Bisogna, secondo il sindacato, passare la palla al personale della scuola e sentire cosa ne pensano i lavoratori del rinnovo contratto statali e degli aumenti di stipendio, attualmente fissati in 85 euro ma che potrebbero non trovare la copertura necessaria in Legge di Bilancio 2018.

L’Anief è sul piede di guerra e sono ancora una volta molte le problematiche irrisolte: il rinnovo contratto scuola e statali finirà, secondo le rappresentanze dei docenti, per essere una delusione e per lasciare gli insegnanti italiani all’ultimo posto in Europa per stipendio.

Ecco quali sono le ultime novità e di cosa discuteranno domani sindacati e Aran convocati per l’ultimo incontro di mercoledì 2 agosto 2017 prima della pausa estiva.

Rinnovo contratto statali e scuola, Anief chiede un referendum. Ecco le novità

Secondo Marcello Pacifico, rappresentante Anief-Cisal-Confedir, gli aumenti sullo stipendio che spetterebbero al personale della scuola sono di gran lunga maggiore agli 85 euro medi promessi ad oggi. Per i docenti si parla, secondo i calcoli dei sindacati, di 2.400 euro all’anno mentre 6 mila euro dovrebbero essere erogati ai dirigenti.

“Aumenti miseria”, quelli previsti dal rinnovo contratto della scuola e per i dipendenti statali. Per questo i sindacati Anief e Udir hanno richiesto un referendum: ascoltare i lavoratori e il personale della scuola prima della messa a punto dell’accordo sull’Atto di indirizzo preliminare.

Ma, per l’Anief, il rinnovo del contratto per i dipendenti della scuola non dovrà solo affrontare la grana dell’aumento degli stipendi. Al centro anche le nuove regole su malattia, permessi, orario di lavoro.

L’invito ai sindacati è di “non svendere la categoria per pochi denari; rappresenterebbe un errore storico, che il personale, mai come stavolta, si legherebbe al dito”.

Aran e sindacati: i temi dell’incontro sul rinnovo contratto statali

Non soltanto il problema dell’aumento di 85 euro dovuto al blocco contrattuale di 10 anni. L’incontro tra Aran e sindacati previsto per la giornata di mercoledì 2 agosto 2017 dovrà affrontare anche alcuni degli altri punti irrisolti: il cumulo degli aumenti con il bonus di 80 euro, le risorse necessarie per l’aumento di 85 euro e gli ulteriori aumenti distribuiti in base al merito.

Nuove regole anche per ferie, permessi e assenze per malattia ma per il personale della scuola le problematiche non si fermano qui: è necessario che il rinnovo dei contratti affronti anche le questioni trasversali, non soltanto quelle economiche, tra cui la discriminazione dei precari rispetti ai docenti assunti di ruoli e l’abolizione del primo scatto stipendiale per i neoassunti.

Per l’Anief è fondamentale che i sindacati convocati dall’Aran tutelino realmente i diritti dei lavoratori, in una situazione drammatica che vede gli insegnanti italiani tra gli ultimi posti in Europa per retribuzione e diritti.

Al netto delle polemiche, tuttavia, il problema del rinnovo contratto statali non si risolverà prima del 2018, quando sarà ormai chiaro se con la Legge di Bilancio saranno state messe a disposizione tutte le risorse economiche necessarie per lo sblocco dei contratti del pubblico impiego.

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