Rinnovo contratto statali, l’aumento arriva subito? Il bluff del governo spiegato

Simone Micocci

3 Ottobre 2023 - 10:46

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Contratto Pubblica Amministrazione, le risorse per il rinnovo vengono stanziate già nel 2023. Tuttavia, non è prevista un’accelerata nell’avvio della contrattazione, anzi.

Rinnovo contratto statali, l’aumento arriva subito? Il bluff del governo spiegato

Nei prossimi giorni il governo Meloni dovrebbe approvare una sorta di “Decreto anticipi”, con il quale oltre a calendarizzare a novembre 2023 il conguaglio delle pensioni in programma a gennaio verranno stanziate le risorse per il rinnovo del contratto degli statali per il triennio 2022-2024, con precedenza per quelli della Sanità.

Questa possibilità, ovviamente, sta suscitando molto interesse negli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici che sperano che possa esserci al più presto un nuovo aumento di stipendio capace di compensare la perdita del potere d’acquisto dovuta all’elevata inflazione (che secondo le stime dell’Istat sarà del 16,1% nel triennio contrattuale).

Tuttavia, va spiegata la vera ragione per cui le risorse per il rinnovo del contratto della pubblica amministrazione verranno stanziate già nel 2023, in modo da fare chiarezza sul perché ciò non accelera l’avvio della fase di contrattazione (anzi).

Perché le risorse per il rinnovo del contratto degli statali verranno stanziate nel 2023 (e non nel 2024)

A oggi, come chiarito dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego c’è a disposizione appena 1 miliardo di euro. Urge quindi un nuovo rifinanziamento, ecco perché con la Nadef viene liberato un tesoretto di circa 3 miliardi di euro che verrà destinato al rinnovo contrattuale.

Tuttavia, sembra che queste risorse non saranno in legge di Bilancio (o perlomeno non tutte) bensì in un decreto di prossima emanazione. Tuttavia, ciò non deve far pensare a un aumento in arrivo già nel 2023: anzi, analizzando bene la situazione sembra difficile pensare anche a un rinnovo di contratto nel 2024.

Nel dettaglio, come ci spiega Il Sole 24 Ore, la motivazione per cui le risorse per la contrattazione verranno stanziate nel 2023 e non nella prossima manovra è prettamente tecnica, una decisione motivata dalla necessità di caricare sul deficit di quest’anno una parte di spesa che altrimenti non sarebbe gestibile sui saldi del 2024.

Si tratta quindi di una decisione perlopiù contabile che poco ha di politico: ciò significa che lo stanziamento, che complessivamente dovrebbe essere di circa 3 miliardi di euro, viene sì autorizzato nel 2023 ma è come se lo fosse per il 2024.

Rinnovo contratto statali, la difficoltà di arrivare a un accordo nel 2024

Dei 3 miliardi di euro, quindi, tutta o una parte verranno stanziati con un apposito decreto che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare entro la prossima settimana. La restante parte, se necessario, verrà invece stanziata con la legge di Bilancio 2024.

In ogni caso, il prossimo anno per il rinnovo di contratto ci saranno all’incirca 4 miliardi di euro, il miliardo stanziato lo scorso anno più i 3 miliardi liberati dalla Nadef appunto. Un tesoretto che di fatto è molto più basso rispetto alla soglia minima fissata dal ministro della Funzione Pubblica Paolo Zangrillo, pari a 8 miliardi di euro, e che per questo non sarà sufficiente per arrivare a un accordo che soddisfi anche le parti sociali.

Le trattative per il rinnovo di contratto nella pubblica amministrazione, quindi, oggi sono quantomai in salita: a tal proposito, nella prossima legge di Bilancio potrebbero esserci le risorse per confermare perlomeno l’indennità una tantum introdotta dall’ultima manovra, con la quale ai dipendenti pubblici è stato riconosciuto un incremento pari all’1,5% dello stipendio tabellare come sorta di anticipazione dell’aumento di stipendio che verrà riconosciuto con il nuovo accordo.

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