Rinnovo contratto: ecco quali dipendenti pubblici lo otterranno per primi

Antonio Cosenza

05/05/2020

17/05/2021 - 17:19

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Rinnovo contratto Pubblica Amministrazione, il DEF fa chiarezza sulle tempistiche: i primi dipendenti pubblici a beneficiarne sono quelli impiegati nelle Forze Armate, di Polizia e nei Vigili del Fuoco.

Rinnovo contratto: ecco quali dipendenti pubblici lo otterranno per primi

Rinnovo del contratto per il pubblico impiego: il DEF (Documento Economia e Finanza) fa chiarezza su quali saranno le tempistiche e su quali saranno i primi comparti interessati.

Ovviamente, oggi per il rinnovo del contratto della Pubblica Amministrazione è tutto fermo e molto difficilmente si arriverà ad un accordo entro la fine dell’anno (almeno non per tutti). Le difficoltà c’erano già prima, ma l’emergenza da COVID-19 ha messo un freno definitivo alle trattative.

Queste riprenderanno solamente una volta che l’emergenza sarà rientrata; così come è stato per l’ultima stagione contrattuale - che tra l’altro, come vedremo di seguito, non si è ancora conclusa per tutti i comparti della Pubblica Amministrazione - quindi, anche per il triennio 2019-2021 il rinnovo dovrebbe arrivare solamente nell’ultimo anno utile, con il riconoscimento degli arretrati per il biennio precedente.

L’emergenza COVID-19 potrebbe anche aver messo fine alla speranza di un incremento delle risorse per il rinnovo del contratto. Difficile, infatti, che in queste condizioni lo Stato possa nuovamente mettere mano alle risorse a disposizione per la prossima stagione contrattuale.

Nel frattempo, il testo del DEF fa chiarezza su quale sarà il primo comparto della Pubblica Amministrazione che beneficerà del rinnovo contrattuale: si tratta delle Forze Armate e di Polizia, nonché dei Vigili del Fuoco.

Rinnovo del contratto statali: il comparto Difesa e Sicurezza sarà il primo

Nel Documento di economia e finanza viene fatta chiarezza sul rinnovo del contratto del pubblico impiego, scaduto ormai da un anno e mezzo (dal 31 dicembre 2018).

Ebbene, il DEF ci dice che solamente per una categoria di dipendenti pubblici il rinnovo del contratto avverrà nel 2020, mentre gli altri - come anticipato - dovranno attendere il 2021. Nel dettaglio, nella tabella di marcia illustrata nel DEF viene previsto per quest’anno il rinnovo del contratto esclusivamente per il comparto Sicurezza-Difesa e Soccorso pubblico.

I primi a beneficiare del rinnovo contrattuale, quindi, saranno i dipendenti delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco, per i quali l’aumento di stipendio dovrebbe avvicinarsi ai 100,00€ lordi. Solo nel 2021, invece, toccherà agli altri comparti della Pubblica Amministrazione: dagli enti territoriali alla Scuola, fino ad arrivare alla Sanità. Questi, quindi, nel 2020 dovranno “accontentarsi” della vecchia indennità di vacanza contrattuale, nonché dell’elemento perequativo nei settori in cui questo è previsto.

Ma attenzione, perché quanto previsto dal DEF potrebbe essere comunque oggetto di revisione causa emergenza da COVID-19. Anche se saranno tra i primi a beneficiare del rinnovo del contratto, infatti, non è assolutamente detto che si riuscirà a portare a termine questa complessa operazione entro la fine dell’anno, in quanto lo sconvolgimento di queste settimane potrebbe avere conseguenze non di poco conto sulla stagione contrattuale.

D’altronde, prima di procedere al rinnovo del nuovo contratto bisognerà prima chiudere la coda di contratti 2016-2018 ancora non rinnovati, come ad esempio per i dirigenti degli enti locali e per i dipendenti della presidenza del Consiglio.

Rinnovo del contratto: quale aumento di stipendio?

Nel DEF viene anche fatto un resoconto delle risorse disponibili per il rinnovo del contratto, senza parlare però di un possibile incremento (che tra l’altro viene messo in serio dubbio dalla crisi economica). Al netto di eventuali, ma difficili, aumenti, con le risorse attualmente a disposizione si dovrebbe arrivare ad un incremento retributivo lordo pari a:

  • +1,3% per il 2019;
  • +2,01% per il 2020;
  • +3,72% a decorrere dal 2021.

Insomma, circa 96 euro medi e lordi solo a partire dal prossimo anno; i dipendenti pubblici speravano in qualcosa di più, ma al momento con le risorse a disposizione non si potrà fare di meglio.

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