Con l’approvazione dello schema di legge di delega prende il via la riforma commercialisti. Molte le novità, tra cui la riforma del tirocinio, dei compensi e delle incompatibilità.
Si accende la discussione sulla riforma della professione dei commercialisti ed esperto contabile. In base al nuovo progetto potrebbero presto esserci novità su compensi, tirocinio, incompatibilità. Ecco tutte le novità.
L’11 settembre è arrivata l’approvazione dello schema di legge delega per la riforma della professione di commercialista ed esperto contabile. Un vero e proprio scossone per chi lavora in questo ambito o sogna di entrarci.
Tra le modifiche più importanti che presto potrebbero entrare in vigore vi è quella del tirocinio abilitante che potrebbe consentire una riduzione dei tempi necessari per l’accesso alla professione.
Ricordiamo che la legge di delega detta dei principi a cui il Governo deve attenersi nell’emanare il decreto legislativo. In genere le norme introdotte con la legge di delega sono a maglie larghe e il contenuto concreto resta a carico del delegato. Il decreto legislativo successivo sarà adottato su proposta del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell’università e della ricerca, e sentito il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.
Il pacchetto di misure per la riforma della professione di commercialista mira a una modernizzazione della professione con allineamento agli standard europei. Ecco tutte le novità previste dallo schema di legge di delega per la riforma dei commercialisti.
Tirocinio abilitante: arriva la svolta per i dottori commercialisti ed esperti contabili
Una delle più grandi novità previste per i commercialisti riguarda il tirocinio. Storicamente in Italia i tirocini per l’accesso alle professioni, tirocini abilitanti, prevedono lo svolgimento dopo la laurea di un periodo di “apprendistato” e il superamento di un esame di Stato. Tale strategia porta a un ingresso nel mondo del lavoro abbastanza in ritardo e sottolinea spesso anche i limiti dei percorsi universitari che evidentemente sono lontani dalle professioni, non preparano alle professioni, e, quindi, richiedono un ulteriore approfondimento pratico spesso anche lungo.
Diverso, ad esempio, è l’accesso alle professioni infermieristiche e mediche. Fatta questa premessa, lo schema di legge di delega per la riforma della professione di commercialista prevede una revisione del tirocinio, con possibilità di svolgerlo interamente durante gli studi magistrali, per ridurre i tempi di accesso alla professione.
Questa non è l’unica novità. Lo schema di legge di delega prevede una revisione delle incompatibilità con possibilità di deroghe speciali e una revisione delle norme di disciplina di decadenza e sospensione dalla professione.
Assicurazione professionale ed equo compenso per i commercialisti
Il testo prevede l’introduzione di forme collettive di assicurazione professionale, a carico del Consiglio nazionale, a tutela della clientela, ferma restando la possibilità di obblighi individuali integrativi. Questa novità dovrebbe portare a un risparmio sulle polizze obbligatorie previste per i professionisti.
Introdotta anche la disciplina organica dell’esercizio in forma associata e societaria, con regole su costituzione, gestione e limiti, nel quadro della normativa vigente.
Il testo introduce l’equo compenso per le prestazioni professionali. La normativa stabilisce che “La pattuizione del compenso dovrà essere libera ma proporzionata alle prestazioni e dovrà garantire sempre un equo compenso.”
Lo schema della legge di delega prevede che con decreto ministeriale, su proposta del Consiglio nazionale della categoria, specifici parametri per la determinazione degli emolumenti per le prestazioni, anche erogate in forma aggregata.
Cambia la governance, parità di genere e tutela dei giovani
A oggi i professionisti iscritti all’albo di giovane età rappresentano una forte minoranza e questo costituisce un problema per il futuro della professione. Diventa essenziale che il peso dei giovani e delle altre minoranze sia tutelata negli organi territoriali di governance.
Previsti interventi alla normativa per la nomina dei Consigli territoriali e organi di governance. In particolare viene ridotta l’anzianità di iscrizione necessaria per accedere alle cariche del Consiglio nazionale e degli ordini territoriali. La riforma mira a valorizzare l’equilibrio generazionale e la parità di genere attraverso strumenti come le quote di genere, la doppia preferenza e l’alternanza nella composizione delle liste. L’elezione degli organi di governo potranno svolgersi telematicamente.
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