Reversibilità: sì alle coppie gay ma ancora escluse convivenze di fatto. Messaggio Inps 5171

Anna Maria D’Andrea

22 Dicembre 2016 - 12:34

Reversibilità coppie di fatto, il messaggio Inps 5171 scioglie ogni dubbio: le coppie gay hanno gli stessi diritti previsti in caso di matrimonio ma restano ancora escluse le convivenze di fatto. Ecco regole e normativa di riferimento.

Reversibilità: sì alle coppie gay ma ancora escluse convivenze di fatto. Messaggio Inps 5171

Reversibilità coppie gay, per sciogliere ogni dubbio sull’ammissibilità delle coppie omosessuali alla pensione del coniuge arriva il messaggio Inps 5171. A partire dal momento dell’entrata in vigore della legge Cirinnà 76/2016, ovvero dal 5 giugno scorso, anche i contraenti unione civile possono beneficiare della reversibilità. Nessuna estensione invece alle convivenze di fatto.

Con la legge Cirinnà le coppie unite con il rito dell’unione civile vengono di fatto equiparate ai coniugi eterosessuali uniti in matrimonio e, pertanto, godono degli stessi diritti e doveri. Non è la stessa cosa invece per le convivenze di fatto che non godono degli stessi diritti spettanti ai coniugi.

Il messaggio Inps 5171 conferma che gli omosessuali che registreranno all’anagrafe e alla presenza di un ufficiale comunale la propria unione civile, avvalendosi delle disposizioni previste dalla legge 76/2016 potranno beneficiare della pensione di reversibilità a seguito della morte del partner, che viene quindi equiparato a tutti gli effetti al coniuge del matrimonio. Cosa diversa per le convivenze di fatto che, seppur riconosciute come unione stabile tra persone dello stesso sesso, non godono degli stessi diritti previsti in caso di matrimonio o unione civile.

Non sono mancate negli scorsi mesi le polemiche: la reversibilità è ammessa per le coppie omosessuali ma esclude quelle eterosessuali? La nuova legge che equipara le coppie gay alle coppie eterosessuali unite in matrimonio esclude l’estensione dei diritti alle convivenze di fatto.

Nel messaggio Inps non vengono specificate regole relative alle convivenze di fatto che al momento non possono godere della pensione del convivente defunto ma, per quel che riguarda invece le unioni civili si tratta di una conferma che scioglie ogni dubbio: anche per i gay è prevista la pensione di reversibilità.

Quali sono le regole stabilite e cosa prevede la legge Cirinnà? Ecco specifiche e dettagli del messaggio Inps 5171, cosa cambia per le coppie gay e cosa prevede invece la normativa per le convivenze di fatto.

Reversibilità: sì alle coppie gay ma ancora escluse convivenze di fatto. Messaggio Inps 5171

Per le coppie omosessuali che si uniscono con il rito dell’unione civile viene sciolto ogni possibile dubbio: l’Inps, con il Messaggio 5171 del 21 dicembre 2016 conferma che, al momento della morte del partner titolare di pensione, al superstite viene esteso il diritto alla reversibilità.

L’equiparazione dei diritti e dei doveri derivati dal matrimonio a quelli delle unioni civili, ovvero l’istituto giuridico introdotto nell’ordinamento italiano per regolamentare le unioni di coppie gay è stato stabilito con la legge 76/2016, la cosiddetta legge Cirinnà. Una vera e propria rivoluzione sociale che ha causato non poche polemiche.

Al centro della diatriba proprio il diritto alla pensione di reversibilità che, sulla base di quanto previsto dalla normativa e confermato dal messaggio Inps 5171, spetterebbe in caso di unione civile ma non per le convivenze di fatto, ovvero per le coppie eterosessuali stabili alle quali però non sono riconosciuti gli stessi diritti dei coniugi.

Di cosa stiamo parlando? Si tratta dei contratti di convivenza, pensati come garanzia e come disciplina relativa ai rapporti patrimoniali delle coppie. Tuttavia, le coppie eterosessuali o omosessuali che decideranno di formalizzare la propria convivenza con la stipula del contratto, non potranno beneficiare della pensione di reversibilità, al contrario di quanto previsto invece per le unioni civili.

Chi stipula un contratto di convivenza beneficerà di alcuni diritti, tra cui la successione nel contratto di locazione, visita in ospedale e assistenza reciproca tra i contraenti, inserimento nelle graduatorie per l’assegnazione di alloggi di edilizia popolare e garanzie di natura patrimoniali. Ma non della pensione di reversibilità a seguito della morte di uno dei componenti.

In realtà per le convivenze di fatto si attendevano novità su due fronti: da un lato, dalla Cassazione e dall’altro proprio dall’Inps. Su ambedue i fronti però non ci sono buone notizie. La Cassazione, con sentenza n.22318/2016 dello scorso 3 novembre ha stabilito che al convivente non spetta la pensione di reversibilità poiché, pur trattandosi di convivenza stabile e duratura è necessaria l’esistenza di un preesistente rapporto giuridico. I conviventi di fatto non godono degli stessi diritti dei coniugi e gay uniti con il rito dell’unione civile.

Ulteriore notizia a sfavore il messaggio Inps 5171 del 21 dicembre 2016 nel quale si legge che tutta la normativa relativa alla pensione di reversibilità si estende esclusivamente alle coppie omosessuali. Quali sono le regole in questo caso?

Vediamo nel dettaglio cosa si stabilisce con il messaggio Inps 5171 e a quanto ammonta la pensione di reversibilità per le unioni civili.

Reversibilità: sì alle coppie gay. Messaggio Inps e regole unioni civili

Nonostante le polemiche di chi, tra i conviventi di fatto, chiede l’estensione dei diritti anche alle coppie eterosessuali, non bisogna dimenticare che l’apertura sociale e giuridica in favore delle coppie gay è un’importante conquista.

Le coppie omosessuali che sottoscrivono un’unione civile hanno diritto alla pensione di reversibilità. Ciò comporta che con l’estensione dei diritti relativi al matrimonio, in caso di morte di uno dei due membri dell’unione civile, è ammessa la fruizione della pensione di reversibilità.

La reversibilità per le coppie gay spetta nella misura del 60% la pensione del contraente defunto, salvo possesso di redditi superiori alla soglia prevista. In base a quanto previsto dal messaggio Inps del 21 dicembre 2016 dovrà essere lo stesso ente a stabilire procedure, regole e criteri per richiedere la pensione indiretta.

Le novità in materia di pensione di reversibilità per unioni civili non sono le uniche conseguenze giuridiche della legge Cirinnà: novità anche in materia di detrazioni per coniuge a carico, assegno familiare e normative in materia di successione. Anche per le unioni civili è prevista l’assegnazione del 50% della quota di successione al partner.

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