In caso di accertamento da redditometro è fondamentale inviare entro i termini prescritti i documenti richiesti dall’Agenzia delle Entrate. In caso contrario è il Fisco ad avere la meglio.
Redditometro: cosa fare in caso di avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate?
Una recente ordinanza della Cassazione, la n. 4001 del 19 febbraio 2018 è chiara: inviare i documenti richiesti dall’Agenzia delle Entrate entro i termini previsti è fondamentale per potersi difendere in contraddittorio.
Non fornire i documenti che vengono richiesti dal Fisco in caso di accertamento fiscale preclude la possibilità di difendersi anche in sede di giudizio.
Ecco cosa ha stabilito la Corte di Cassazione e cosa fare per difendersi in caso di controlli da redditometro.
Accertamento fiscale da redditometro: il caso
Per spiegare quali sono le motivazioni per cui è fondamentale rispondere in tempo alle richieste dell’Agenzia delle Entrate riportiamo il caso sul quale si è pronunciata recentemente la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4001 dello scorso 19 febbraio.
L’Agenzia delle Entrate, nell’ambito di una procedura di accertamento fiscale da redditometro, aveva richiesto ad una contribuente di inviargli tutta la documentazione relativa alla sua autovettura di proprietà, specificando che nel caso di mancato invio, non sarebbe stato possibile utilizzarli in sede di giudizio.
La donna, nonostante l’esplicito avvertimento dell’Agenzia delle Entrate, aveva ignorato gli avvertimenti del Fisco, non presentando i documenti richiesti.
Nel successivo giudizio di accertamento scaturito a seguito di ricorso presentato alla CTR della Lombardia, la donna produceva a suo favore i documenti che non aveva presentato alle Entrate.
La CTR della Lombardia, quindi, accetta la documentazione presentata, e li pone alla base della sentenza.
La Corte di Cassazione ribalta la sentenza della CTR
Di parere opposto è la Cassazione, che con l’ordinanza n. 4001 del 19 febbraio 2018 ha deciso di annullare la sentenza della CTR della Lombardia, dando ragione all’Agenzia delle Entrate e dichiarando che i documenti, presentati dalla signora in sede di giudizio, erano stati acquisiti in violazione dell’art. 32 del d.P.R. n. 600 del 1973.
Questo, in sostanza, considerando che nell’avviso di accertamento inviato l’Agenzia delle Entrate aveva specificato che la mancata presentazione dei documenti avrebbe precluso la possibilità di utilizzo degli stessi in sede di giudizio.
La Cassazione ribalta la sentenza della CTR ed emette ordinanza in favore dell’Agenzia delle Entrate: non presentare la documentazione che viene richiesta dal Fisco può comportare dei rischi notevoli.
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