Reddito di cittadinanza, se fai parte di questo 40% devi dirgli addio per sempre

Simone Micocci

5 Giugno 2023 - 15:00

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Reddito di cittadinanza, le stime di Bankitalia su quanti perderanno il diritto al sostegno con il passaggio ad Assegno di inclusione nel 2024.

Reddito di cittadinanza, se fai parte di questo 40% devi dirgli addio per sempre

Che il Reddito di cittadinanza sparirà il 31 dicembre è cosa certa, così come lo è il fatto che solo alcune delle famiglie che oggi beneficiano del sostegno potranno accedere al suo sostituto, quell’Assegno di inclusione che diventerà operativo da gennaio 2024.

A rendere più chiara la misura del taglio è Bankitalia, che nella sua relazione annuale ha fatto chiarezza su quante famiglie effettivamente dovranno dire addio (per sempre) all’assegno. Una stretta che colpirà principalmente gli stranieri per i quali nonostante una revisione del requisito residenziale, reso meno severo con il passaggio all’Assegno di inclusione, ci sarà un taglio di oltre i due terzi degli attuali beneficiari.

Il tutto per un risparmio limitato per lo Stato: dal passaggio da Reddito di cittadinanza ad Assegno di inclusione ne scatterà un risparmio di circa 2 miliardi di euro, la metà di quanto necessario per confermare lo sgravio contributivo del 2% o 3% in busta paga.

Se fai parte di questo 40% devi dire per sempre addio al Reddito di cittadinanza

Prima di vedere quanti stranieri perderanno il Reddito di cittadinanza concentriamoci sui beneficiari con la cittadinanza italiana. A tal proposito, ricordiamo che con il passaggio dal Rdc al nuovo Assegno di inclusione vi è una doppia stretta:

  • una di tipo qualitativo, in quanto saranno esclusi dall’accesso alla nuova misura i nuclei familiari in cui non ci sono componenti minorenni, disabili oppure over 60;
  • la seconda di tipo quantitativo, poiché il reddito familiare non deve superare la soglia di 6.000 euro (la stessa prevista per il Reddito di cittadinanza) da moltiplicare per il parametro di scala di equivalenza che nel frattempo viene cambiato e reso più severo in quanto non terrà più conto dei componenti maggiorenni occupabili. Ciò comporterà nella maggior parte dei casi in un requisito reddituale maggiormente restrittivo rispetto a quello oggi previsto per il Reddito di cittadinanza, con l’esclusione di molte famiglie nonostante una soglia Isee che nel frattempo sarà sempre di 9.360 euro.

Di fatto, spiega Bankitalia, da questa revisione ne scatterà un taglio del 30% degli attuali beneficiari del Rdc a causa della stretta qualitativa, mentre per quella di tipo reddituale ci sarà un 10% di percettori in meno.

In pratica, solo il 60% degli attuali percettori di Reddito di cittadinanza potrà accedere all’Assegno di inclusione, con un importo che a seconda dei casi potrebbe essere più o meno vantaggioso rispetto a quanto percepito oggi.

Per chi fa parte dell’altro 40%, invece, ci sarà poco da fare: l’unica alternativa è rappresentata dal Supporto per la formazione e il lavoro che tuttavia, viste le condizioni quantitative (Isee inferiore a 6.000 euro) e qualitative (partecipazione a un corso di formazione) dovrebbe interessare un numero ristretto di persone.

Brutte notizie anche per gli stranieri

Oggi possono beneficiare del Reddito di cittadinanza solo gli stranieri residenti in Italia per almeno 10 anni. Con l’Assegno di inclusione questo requisito sarà meno severo in quanto saranno sufficienti 5 anni di residenza in Italia per averne accesso.

Tuttavia, nonostante ciò anche il numero degli stranieri che avranno accesso al sostegno di Stato si ridurrà, in quanto anche questi pagheranno le conseguenze della stretta qualitativa e di quella quantitativa.

Nel dettaglio, spiega Bankitalia, mentre da una parte ci sarà un’estensione di circa il 20% della platea grazie all’allentamento del requisito della residenza in Italia, dall’altra, visti i nuovi requisiti, ci saranno molti stranieri che dovranno rinunciare ai sussidi. Nel complesso, ci sarà un taglio superiore al 66% tra le famiglie straniere che attualmente percepiscono il Reddito di cittadinanza.

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