Reddito di cittadinanza, chi lo prende dopo luglio 2023: l’elenco completo

Simone Micocci

7 Giugno 2023 - 14:01

condividi

Reddito di cittadinanza 2023, non tutti lo perdono a luglio: ecco chi lo riceve anche dopo questa data e quando scatta la decadenza.

Reddito di cittadinanza, chi lo prende dopo luglio 2023: l’elenco completo

Luglio 2023 sarà l’ultima data per il pagamento del Reddito di cittadinanza per alcune delle famiglie che ne hanno beneficiato in questi anni. Ma non per tutte: è bene chiarire, infatti, che la data in cui il Reddito di cittadinanza verrà tolto non sarà uguale per tutti: in alcuni - molti in realtà - casi sarà luglio, mentre per altri potrà essere anche agosto, settembre e così via.

Fino ad arrivare a gennaio 2024, quando il Reddito di cittadinanza verrà tolto anche alle ultime famiglie che ancora ne beneficiano in quanto verrà definitivamente cancellato.

Nel dettaglio, sono tre le circostanze che portano al rinvio della decadenza del Reddito di cittadinanza oltre luglio 2023: vediamo quali sono così da farci un’idea su quando è lecito aspettarsi l’ultimo pagamento.

Reddito di cittadinanza, chi continua a prenderlo dopo luglio 2023

Come prima cosa bisogna fare chiarezza su cosa ha stabilito la legge di Bilancio 2023, con la quale appunto è stata disposta la stretta al Reddito di cittadinanza.

Nel dettaglio, qui è stato stabilito che - al netto del rispetto dei requisiti nonché della scadenza dei 18 mesi continuativi - nel 2023 il Reddito di cittadinanza può essere percepito per un massimo di 7 mensilità, con le dovute eccezioni di cui parleremo di seguito.

Non viene quindi fissata una scadenza uguale per tutti: è ovvio che per chi lo prende da gennaio senza interruzioni l’ultima ricarica è attesa a luglio 2023, ma non è detto che sia per tutti così.

1) Non lo perde a luglio chi ha avuto interruzioni nel corso dell’anno

Come detto sopra, la scadenza di luglio è solamente per coloro a cui nello stesso mese coincide il pagamento della settima mensilità dell’anno. Vale, quindi, esclusivamente per coloro che hanno percepito tutte le mensilità di quest’anno ininterrottamente, quindi da gennaio a luglio.

Diversamente, la scadenza non sarà a luglio ma sarà ritardata: pensiamo ad esempio a chi ne ha fatto domanda a febbraio e lo prende da marzo 2023: in tal caso la settima - e ultima - mensilità sarà quella in pagamento a settembre 2023.

2) Non lo perde chi nel nucleo familiare ha…

Ci sono poi delle eccezioni di tipo qualitativo. Ad esempio, la legge di Bilancio 2023 ha escluso dal taglio del Reddito di cittadinanza quei nuclei familiari che al loro interno hanno almeno un componente che fa parte di una delle seguenti categorie:

  • minorenne;
  • disabile;
  • componente over 60.

Per questi il Reddito verrà pagato - salvo i casi in cui dovesse intervenire un’altra situazione che ne comporta la decadenza - per tutto il 2023, salvo poi decadere da gennaio 2024 (quando tuttavia si potrà presentare domanda di Assegno di inclusione).

Ovviamente per essere esclusi dal taglio è necessario che il componente interessato sia indicato ai fini Isee: non basta quindi una residenza di fatto non correttamente specificata in Dsu per evitare di perdere il Reddito di cittadinanza dopo il pagamento della settima mensilità.

3) Il Patto di inclusione salva dalla perdita al Reddito di cittadinanza

Con l’approvazione del decreto legge n. 48 del 2023 (il cosiddetto decreto Lavoro) si allarga la platea di coloro che non perderanno il Reddito di cittadinanza al pagamento della settima mensilità.

Anche se passato un po’ in sordina, infatti, qui c’è un comma - il quinto dell’articolo 13 recante “Disposizioni transitorie, finali e finanziarie” - che estende la suddetta salvaguardia anche a coloro che prima della scadenza della settima mensilità sono stati presi in carico dai servizi sociali, firmando quindi l’apposito Patto d’inclusione, in quanto non attivabili al lavoro.

Va detto però che, almeno per il momento, queste persone non fanno parte della platea di coloro che alla cessazione del Reddito di cittadinanza, da gennaio 2024 quindi, potranno fare domanda per l’Assegno di inclusione, misura riservata solamente a quei nuclei familiari che soddisfano la condizione indicata nel paragrafo precedente.

Iscriviti a Money.it