Reddito di cittadinanza, se non hai firmato il Patto per il lavoro ti conviene farlo subito: ecco perché

Simone Micocci

20 Aprile 2023 - 18:00

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Chi perde il Reddito di cittadinanza nel 2023 avrà diritto alla Prestazione di accompagnamento al lavoro (Pal) solo se nel frattempo ha sottoscritto il Patto per il lavoro con il centro per l’impiego.

Reddito di cittadinanza, se non hai firmato il Patto per il lavoro ti conviene farlo subito: ecco perché

C’è tempo fino a luglio per la sottoscrizione del Patto per il lavoro; per chi non la fa non sarà possibile accedere al nuovo sostegno al reddito che verrà introdotto da agosto 2023 in sostituzione del Reddito di cittadinanza.

Con la riforma delle misure per il contrasto alla povertà, infatti, trova spazio una misura sostitutiva del Reddito di cittadinanza chiamata Prestazione di accompagnamento al lavoro (Pal), i cui destinatari sono quelle famiglie che tra qualche mese non potranno più godere dell’assegno Rdc per effetto della stretta apportata dalla legge di Bilancio 2023.

Nella manovra, infatti, viene stabilito che il Reddito di cittadinanza nel 2023 può essere percepito per un massimo di 7 mesi da quelle famiglie che al loro interno non hanno minori, disabili oppure over 60. Tuttavia, quelli che il governo definisce “occupabili” non resteranno privi di sostegno, come invece si pensava, in quanto per loro ci sarà dapprima la possibilità di richiedere la suddetta Pal e poi, a partire da gennaio 2024, ci sarà la Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal) per altre 12 mensilità (senza alcuna possibilità di rinnovo).

Tuttavia, condizione essenziale per l’accesso alla Pal è appunto la firma del Patto per il lavoro: e in un contesto in cui diversi beneficiari del Rdc non hanno ancora completato questo passaggio, il rischio è che la misura in oggetto sia riservata a pochi.

Chi ha diritto alla Prestazione di accompagnamento al lavoro

Come anticipato, le condizioni per accedere alla Prestazione di accompagnamento al lavoro sono due:

  • aver perso il Reddito di cittadinanza per la scadenza dei 7 mesi nel corso del 2023, come previsto dalla legge di Bilancio;
  • aver sottoscritto il Patto per il lavoro ed essere inseriti in misure di politica attiva del lavoro, incluse quelle svolte da parte delle agenzie per il lavoro e degli enti autorizzate all’attività di intermediazione o di formazione o in progetti utili alla collettività.

E nelle misure di politica attiva di cui sopra, si legge nella bozza del Decreto lavoro con cui verrà approvata la riforma del Reddito di cittadinanza, sarà compreso anche il servizio civile universale e i lavori socialmente utili.

Il problema Patto per il lavoro

Tuttavia, c’è un “problema” Patto per il lavoro.

Intanto perché ci sono persone che a oggi, nonostante risultino beneficiarie di Reddito di cittadinanza da mesi, non risultano convocate dal centro per l’impiego di appartenenza e di conseguenza non hanno ancora sottoscritto il Patto per il lavoro. E va detto che - salvo eccezioni - non è possibile recarsi di spontanea volontà presso i centri per l’impiego per chiedere spontaneamente la firma del Patto, in quanto bisogna aspettare la convocazione. Al massimo quel che si può fare è andare per chiedere informazioni, accertandosi che l’appuntamento venga fissato in tempo per la scadenza del Reddito di cittadinanza, ricordando comunque che la richiesta della Pal andrà effettuata con almeno 30 giorni di anticipo.

Il secondo problema riguarda coloro che pur perdendo il Reddito di cittadinanza tra qualche mese non hanno firmato il Patto per il Lavoro in quanto esclusi dalla normativa. È il caso, ad esempio, dei maggiorenni che frequentano un corso di studi.

Pensiamo a un giovane di 20 anni che vive da solo e frequenta - in regola - l’Università: il decreto n. 4 del 2019 lo esclude dalla sottoscrizione del Patto per il lavoro non ritenendolo occupabile, tuttavia questo sarà comunque soggetto alla stretta apportata dalla legge di Bilancio in quanto appunto è l’unico componente del nucleo familiare. Al settimo mese di percezione, quindi, perderà il Reddito di cittadinanza e allo stesso tempo, vista l’impossibilità di firmare un Patto per il lavoro, non potrà neppure accedere alla Pal.

Importi e modalità di pagamento

Chi invece ne soddisfa i requisiti avrà diritto per gli ultimi mesi del 2023, a un sostegno che verrà sempre caricato sulla Carta Rdc. L’importo è di 350 euro al mese per ciascuna persona che lo richiede, a patto ovviamente che risulti firmataria del Patto per il lavoro e impegnata nella partecipazione a una politica attiva.

In ogni caso l’importo complessivo non potrà essere maggiore rispetto a quanto percepito a titolo di Reddito di cittadinanza. Inoltre, nel caso in cui la persona dovesse lavorare, ma essendo una working poor ha comunque firmato il Patto per il lavoro, potrà cumulare le due prestazioni entro un limite annuo di 3.000 euro.

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