Il Reddito di Cittadinanza non arriva sempre lo stesso giorno: perché non bisogna preoccuparsi

Antonio Cosenza

28/10/2019

28/10/2019 - 16:15

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Reddito di Cittadinanza, l’Inps fa chiarezza: “La ricarica non viene effettuata sempre lo stesso giorno”. Ma intanto c’è chi comincia a preoccuparsi per il mancato accredito della mensilità di ottobre.

Il Reddito di Cittadinanza non arriva sempre lo stesso giorno: perché non bisogna preoccuparsi

Il reddito di cittadinanza non arriva sempre lo stesso giorno.

Non esiste una data di pagamento uguale ogni mese, ed è per questo che non bisogna preoccuparsi in caso di ritardi rispetto alle mensilità precedenti.

È molto importante fare questa precisazione visto quanto sta succedendo in queste ore, con molti beneficiari del reddito di cittadinanza che si sono fatti prendere dal panico per la mancata ricarica sulla carta.

Solitamente Inps e Poste Italiane sono molto precisi nel pagamento del RdC, effettuando le ricariche negli ultimi giorni del mese, tra il 26 e il 27. Considerando che ad ottobre questi due giorni sono coincisi con un sabato e una domenica, i beneficiari hanno dato per scontato che la ricarica venisse effettuata oggi, lunedì 28 ottobre. Ed effettivamente in queste ultime ore alcuni beneficiari hanno cominciato a ricevere la ricarica, mentre altri devono ancora attendere visto che il saldo carta è ancora invariato. Nelle prossime ore, e comunque non oltre il 31 del mese, tutti gli aventi diritto riceveranno quanto gli spetta.

Ma attenzione: non è assolutamente detto che ogni mese il reddito di cittadinanza arrivi tra il 26° e il 27° giorno. Non c’è alcuna disposizione, infatti, che indica un preciso giorno di ricarica per il reddito di cittadinanza.

Pagamento reddito di cittadinanza, l’Inps chiarisce: “Non esiste una data fissa”

Nel rispondere ad alcuni utenti preoccupati del mancato ricevimento della ricarica, l’Inps - tramite la sua pagina Facebook dedicata alle famiglie - ha ricordato che non esiste una data di pagamento RdC. Allo stesso tempo, l’Inps non è tenuta neppure a fornire informazioni sull’accredito mensile, in quanto non è un ambito di sua competenza.

Inoltre, l’Inps - viste le numerose richieste ricevute in queste ultime ore - ha dovuto spiegare ancora una volta di non essere l’organo incaricato di effettuare le ricariche.

L’unico compito dell’Istituto è di inviare le disposizioni di pagamento a Poste Italiane (e ciò avviene “sempre alla fine del mese”) che a sua volta impiega dai due ai tre giorni di tempo per ricaricare la carta. Queste tempistiche fanno sì che nella maggior parte dei casi l’accredito avviene nell’ultima settimana del mese, ma non è possibile prevedere il giorno esatto visto che anche un piccolo ritardo potrebbe far slittare il pagamento di qualche ora.

Reddito di cittadinanza non pagato: chi deve preoccuparsi?

Nonostante quanto appena detto, c’è comunque una parte di beneficiari del reddito di cittadinanza che deve preoccuparsi per il mancato accredito della carta.

Stiamo parlando di tutti coloro che hanno presentato domanda a marzo e non hanno ancora proceduto all’integrazione della stessa mediante l’autocertificazione.

Per questi, infatti, è obbligatorio un aggiornamento della domanda previa la sospensione del reddito. Integrazione necessaria dal momento che il modulo per la domanda del RdC è stato modificato con la conversione in legge del decreto 4/2019; ecco perché nelle scorse settimane l’Inps ha inviato un SMS a circa 520 mila famiglie beneficiarie chiedendo l’integrazione della domanda entro il termine del 21 ottobre.

Secondo il Corriere della Sera, però, sono circa 100 mila - quindi una famiglia su cinque - i nuclei familiari che non hanno provveduto a questo adempimento. Per loro, quindi, il reddito di cittadinanza sarà momentaneamente sospeso e non riceveranno il sostegno fino a quando non si metteranno in regola.

Regolarizzare la pratica è molto semplice. Come spiegato dall’Inps alla procedura online si accede tramite SMS o mail ricevuti nei primi giorni di ottobre; coloro che non hanno ricevuto il messaggio possono comunque recarsi presso la sede Inps competente sul territorio.

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