Queste aziende hanno regalato €1.000 ai dipendenti diventati genitori

Giorgia Paccione

5 Maggio 2025 - 05:21

Il caso di due imprese lombarde che premiano i neo-genitori con bonus fino a €1.000 per sostenere le famiglie e contrastare la denatalità.

Queste aziende hanno regalato €1.000 ai dipendenti diventati genitori

I genitori lavoratori si trovano spesso a dover bilanciare responsabilità familiari e impegni professionali, affrontando costi elevati per la cura dei figli e una ridotta disponibilità di servizi come asili nido accessibili. Esistono però imprese che stanno sperimentando soluzioni concrete per supportare la genitorialità e creare ambienti di lavoro più inclusivi.

In Lombardia, ad esempio, due aziende hanno erogato ai dipenenti bonus fino a 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato, integrandoli con servizi come nidi aziendali e flessibilità oraria. Nello specifico, l’azienda bresciana Imbal Carton nel 2023 ha premiato due neogenitori e due coppie di sposi, mentre Cofle S.p.A., società di Trezzo d’Adda, ha erogato nello stesso anno 5 contributi per il welfare familiare.

Welfare familiare: un segnale di sostegno a chi si sposa o fa figli

Imbal Carton, azienda di Brescia specializzata in imballaggi di cartone ondulato, nel 2023 ha lanciato il “Premio Famiglia”: 1.000 euro a chi diventa genitore e 500 euro a chi si sposa.

Non sono cifre che cambiano la vita, ma qualcosa fanno”, aveva dichiarato Michele Lancellotti, CEO dell’azienda.

Camilla, un’impiegata dell’azienda che aveva ricevuto il bonus per la nascita del figlio Riccardo ha confermato: “fanno comodo”, sottolineando come il congedo di maternità riduca drasticamente lo stipendio rendendo più difficile affrontare le spese.

Durante il congedo, infatti, l’Inps riconosce un’indennità pari all’80% dello stipendio che diventa il 30% con la facoltativa.

Tra gli altri dipendenti di Imbal Carton, alcuni dichiarano di aver utilizzato il bonus per viaggi di nozze, come Stefano che ha raccontato del matrimonio a Las Vegas e di un viaggio in moto coast to coast finanziato in parte con i soldi del Premio.

A Trezzo d’Adda, invece, Cofle S.p.A., società leader nei sistemi di cablaggio per veicoli, nel solo anno 2023 ha erogato 5 premi da 1.000 euro.

L’iniziativa è stata istituita in collaborazione con le rappresentanze sindacali unitarie con l’obiettivo di sostenere i dipendenti che diventano genitori.

Siamo orgogliosi di poter offrire un contributo concreto per cercare di migliorare la qualità della vita dei nostri dipendenti e delle loro famiglie”, aveva dichiarato Alessandra Barbieri, vicepresidente della società. “Il nostro obiettivo è creare un ambiente di lavoro dove ogni persona si senta valorizzata e supportata, non solo professionalmente, ma anche personalmente. In Cofle il benessere dei dipendenti è una priorità, e continueremo a cercare modi per sostenere e arricchire la loro esperienza sia sul lavoro che nella vita privata”.

Verso un modello di welfare replicabile?

Queste esperienze dimostrano come il welfare aziendale possa trasformarsi in una leva per lo sviluppo territoriale, combinando sostegno alle famiglie e competitività d’impresa.

Lo Stato dovrebbe aiutare di più le aziende rendendo questi aiuti detraibili” aveva proposto uno dei dipendenti coinvolti nelle iniziative. Un appello che riflette un paradosso normativo, dove i bonus per i dipendenti – pur cruciali in un Paese con il tasso di natalità più basso d’Europa (1,24 figli per donna) – gravano sui bilanci senza sgravi adeguati.

Intanto, le due imprese lombarde sperimentano soluzioni integrate: non solo i bonus economici, ma anche nidi condivisi tra più aziende, flessibilità oraria certificata e smart working strutturato, modelli che rispondono alle esigenze dei lavoratori sempre più preoccupati dall’equilibrio vita-lavoro.

È un segno” - spiega Lancellotti, CEO di Imbal Carton - “verso i nostri addetti e un invito a fare lo stesso agli imprenditori”.

L’obiettivo è quello di trasformare il welfare da costo a fattore di attrazione, replicando il successo dei fringe benefit attraverso detrazioni scalabili, specie per le PMI che rappresentano il 95% del tessuto produttivo italiano.

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