Una partnership tra Europa e Giappone rilancia la corsa all’AI. Ecco l’azienda europea che punta a una crescita media del 6-8% nei prossimi anni.
L’intelligenza artificiale è la nuova corsa all’oro. Non miniere, ma algoritmi, chip e robot capaci di apprendere. Oggi chi controlla l’AI controlla anche una parte sempre più ampia dell’economia mondiale. In testa restano gli Stati Uniti, con colossi come OpenAI, Google e Nvidia. Subito dietro la Cina, che con Baidu e Alibaba punta a costruire un ecosistema tecnologico autosufficiente.
E l’Europa? Per anni rimasta spettatrice, ora si scopre terreno di conquista e laboratorio strategico per la nuova generazione di intelligenze artificiali. Il Vecchio Continente ha qualcosa che altri non hanno: una tradizione industriale radicata, regole severe sul digitale e un approccio più “umano” all’innovazione. È qui che si gioca la partita dell’AI fisica, la fusione tra cervello artificiale e corpo robotico.
La liquidità tornata a circolare dopo i tagli ai tassi d’interesse si sta spostando proprio in questa direzione, dove tecnologia e industria si incontrano. E tra i protagonisti che hanno fiutato per primi la scia del prossimo boom, spicca un colosso giapponese pronto a scommettere 5,4 miliardi di dollari sull’intelligenza artificiale europea. [...]
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