Quanto si può pagare con il bancomat? I limiti di pagamento

Money.it Guide

19 Settembre 2025 - 16:45

Quanto si può pagare al massimo con il bancomat? Ecco massimali, plafond e limiti di spesa e pagamento della carta di debito bancomat.

Quanto si può pagare con il bancomat? I limiti di pagamento

Quante volte ci siamo trovati a chiederci: “ma fino a quanto posso pagare con il bancomat?”. L’uso delle carte di debito, spesso chiamate semplicemente bancomat, è ormai entrato nella vita quotidiana di milioni di italiani, al punto che il portafoglio tradizionale pieno di contanti sembra sempre più un ricordo. Oggi pagare con carta è non solo comodo e veloce, ma anche incentivato dalle normative, che puntano a rendere i pagamenti tracciabili e sicuri.

La questione, però, non è così lineare: da un lato, infatti, non esiste una legge che stabilisce un limite assoluto ai pagamenti con bancomat, dall’altro ogni banca impone massimali giornalieri e mensili per motivi di sicurezza. Inoltre, ci sono regole precise per i pagamenti contactless senza PIN e un obbligo, introdotto nel 2022, che impone a commercianti e professionisti di accettare i pagamenti elettronici tramite POS.

Conoscere i limiti di pagamento con il bancomat, quindi, non è un vezzo: significa sapere in anticipo come muoversi per spese importanti, come tutelarsi in caso di acquisti elevati e come evitare di trovarsi in difficoltà davanti alla cassa di un negozio.

Perché è importante conoscere i limiti di pagamento con il bancomat?

Sapere fino a quanto si può pagare con il bancomat è fondamentale per ogni consumatore, perché permette di programmare meglio le proprie spese, soprattutto quando si tratta di importi elevati. Non c’è niente di più spiacevole che trovarsi con il POS che rifiuta la transazione proprio nel momento di un acquisto importante, magari per un plafond giornaliero esaurito senza che ce ne fossimo accorti.

I dati ci raccontano una crescita continua dei pagamenti elettronici in Italia. Secondo uno degli ultimi rapporti della Banca d’Italia, tra il 2015 e il 2021 è aumentato sensibilmente sia il numero di carte di pagamento in circolazione sia il volume delle operazioni effettuate. E la tendenza è confermata anche dagli studi più recenti: le transazioni con carte e strumenti digitali continuano a sostituire gradualmente l’uso del contante.

Guardando al futuro, le prospettive sono chiare: banche, circuiti internazionali e istituzioni stanno lavorando per semplificare ulteriormente i pagamenti digitali e garantire standard di sicurezza sempre più elevati, grazie anche alla diffusione di tecnologie come i wallet digitali (Apple Pay, Google Pay, Samsung Pay). Insomma, a breve probabilmente potremmo non avere nemmeno più le carte fisiche nel portafoglio ma solo quelle digitali. Questo significa che i limiti imposti oggi dalle banche non vanno visti come ostacoli, ma come misure di sicurezza dinamiche, spesso personalizzabili, che proteggono il cliente e possono adattarsi alle sue esigenze.

Limiti di spesa con il bancomat: ecco cosa dice la legge

Sul piano strettamente normativo, come anticipato, non esiste un “tetto massimo” universale oltre il quale non si possa pagare con il bancomat. La legge non vieta di effettuare pagamenti di importi anche molto elevati con la carta di debito. Dal 30 giugno 2022, inoltre, commercianti e professionisti hanno l’obbligo di accettare pagamenti elettronici tramite POS, a prescindere dall’importo. In caso di rifiuto, è prevista una sanzione pari a 30 euro più il 4% del valore della transazione negata.

Questo significa che, in linea teorica, non esiste più la possibilità per un negozio di rifiutare la carta al cliente. Tuttavia, resta vero che ogni carta di debito ha dei limiti operativi fissati dalla banca emittente. Si tratta dei cosiddetti plafond, che possono essere giornalieri o mensili. In media, il limite giornaliero oscilla tra i 250 e i 1.500 euro, mentre quello mensile varia tra i 2.000 e i 10.000 euro.

È bene sottolineare che tali limiti non derivano da una legge statale, ma da regole interne degli istituti di credito e dei circuiti di pagamento (Bancomat, Mastercard Debit, Visa Debit). Sono strumenti di protezione contro frodi e utilizzi impropri della carta: per esempio, se un malintenzionato entrasse in possesso del bancomat, non potrebbe prosciugare in un colpo solo il conto del titolare.

Pagamento contactless, il limite massimo con il bancomat

Un discorso a parte meritano i pagamenti contactless, sempre più diffusi. Questa tecnologia consente di pagare semplicemente avvicinando la carta o lo smartphone al POS, senza inserire fisicamente la carta e senza digitare il PIN.

Dal 2021, il limite per i pagamenti contactless senza inserimento del PIN è passato da 25 a 50 euro per singola operazione, in linea con quanto previsto dai circuiti internazionali e dalle direttive europee (fonte: Banca Centrale Europea).

Superata questa soglia, o dopo una serie di transazioni consecutive senza PIN, il sistema può comunque richiedere l’autenticazione con codice per motivi di sicurezza.

Ciò significa che, sebbene il pagamento contactless sia estremamente comodo e veloce, non può essere usato indiscriminatamente per importi elevati. Anche questa è una misura studiata per limitare i rischi di frode in caso di furto o smarrimento della carta. Va ricordato che le stesse regole valgono anche quando il pagamento viene effettuato tramite smartphone o smartwatch con wallet digitali.

Conti correnti, i limiti massimi giornalieri e mensili imposti dalle banche

Oltre ai limiti di legge e a quelli contactless, esistono i già citati limiti “tecnici” imposti da ogni banca per le carte collegate ai conti correnti. Ogni istituto di credito stabilisce un tetto massimo giornaliero e uno mensile, che può variare molto a seconda della tipologia di carta, del profilo del cliente e del contratto sottoscritto.

Ad esempio, alcune carte di debito standard prevedono un limite giornaliero di 1.000 euro e uno mensile di 3.000, mentre carte di fascia più alta possono consentire anche prelievi e pagamenti ben più consistenti. Questi massimali non sono scolpiti nella pietra: spesso è possibile richiederne la modifica, sia temporanea (per un viaggio, un acquisto importante, un evento straordinario) sia permanente. La modifica può essere effettuata tramite app, home banking o direttamente in filiale. Come avviene, per fare un paragone, con i bonifici.

Capire la differenza tra i limiti legali e quelli bancari è importante: mentre i primi sono uguali per tutti, i secondi sono personalizzati e possono essere gestiti in autonomia. In pratica, se si ha in programma un pagamento importante, è sempre consigliabile verificare il proprio plafond e, se necessario, chiedere un adeguamento con un po’ di anticipo.

Bancomat vs contanti: i limiti a confronto

Vale la pena, a questo punto, fare un confronto diretto tra i pagamenti elettronici con bancomat e quelli in contanti. Se per le carte di debito i limiti sono imposti dalla banca e possono essere gestiti dal cliente, per i contanti la situazione è diversa: qui il limite è fissato per legge e vale per tutti.

Negli ultimi anni la soglia è cambiata più volte. Dal 1° gennaio 2023 il limite ai pagamenti in contanti è stato innalzato a 5.000 euro (Legge di Bilancio 2023), dopo essere stato per lungo tempo fissato a 2.000 e poi a 1.000 euro.

Questo significa che oggi un acquisto superiore a 5.000 euro non può essere saldato interamente in contanti, ma deve necessariamente transitare da strumenti tracciabili come bonifico o carta.

In tale contesto, il bancomat rappresenta non solo un mezzo di pagamento più flessibile e sicuro, ma anche uno strumento che garantisce la tracciabilità richiesta dalle normative antiriciclaggio. Nonostante i limiti imposti dalle banche - spesso più bassi rispetto al tetto legale dei contanti - la possibilità di personalizzare i massimali e la sicurezza aggiuntiva rendono la carta di debito una soluzione più moderna e adatta a un’economia sempre più digitale e che, in futuro, potrebbe fare a meno dei contanti.

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