Pro e contro del rinnovo di un investimento su un dato asset finanziario già sottoscritto in passato
Il ciclo di vita degli investimenti si snoda grosso modo in tre step, ossia un inizio, un periodo di maturazione e un termine. Gli affari coi fiocchi, invece, hanno anche un lungo periodo di incubazione e un’analisi attenta dell’evoluzione dei mercati in corso d’opera. Quest’ultimo si rende opportuno per cogliere eventuali pericoli in arrivo oppure occasioni d’affari potenzialmente più redditizie di quelle già in essere.
Lo studio a monte, invece, in genere serve per non pentirsi a posteriori della scelta fatta in precedenza. Pensiamo a chi, a inizio decennio, ha sottoscritto strumenti del reddito fisso come i BTP a lungo termine, per esempio.
Ecco quanto incasso a scadenza se rinnovo uno o più buoni fruttiferi postali scaduti da un annetto
In realtà tutto dipende da caso a caso. Chi opta per un conto deposito bancario trova nello svincolo anticipato l’exit way per rimediare ai cambi in corso d’opera. Se il prodotto è libero non ci sono problemi, mentre se è vincolato tutto dipende dalla banca se acconsente o meno allo svincolo, e se sì, a quali condizioni.
Sui titoli di Stato e bond in generale l’uscita dall’investimento è sempre possibile dal principio alla fine, ma ai prezzi che fa il mercato al tempo della vendita. Se oggi si acquista a 100 e dopo 20 mesi lo si rivende, può succedere di spuntare un prezzo di 90 o 110 in base ai futuri contesti di fondo. Nel primo caso s’incassa una perdita in conto capitale di 10 per ogni titolo in portafoglio, nel secondo un guadagno lordo di 10. Quest’ultimo poi sarà tassato al 12,50% (sovereign) o al 26% (corporate) così come avviene per le rispettive cedole.
Per i buoni fruttiferi postali (BFP) il problema si può dire che non esiste, esclusa la caduta in prescrizione. Per tutto il periodo di maturazione l’emittente acconsente al rimborso anticipato totale (se il titolo è cartaceo) oppure parziale/totale (se del tipo dematerializzato) del BFP acquistato. Quanto agli interessi, invece, si incassano solo quelli degli step interamente conclusi così come previsti da contratto.
Il rendimento del buono Rinnova 4 anni
La certezza del capitale per il periodo di maturazione è indubbiamente un punto di forza del BFP e per gli investitori restii al rischio mercato. Inoltre vi sono almeno altri 3 punti di forza che connotano il prodotto oltre ad alcuni elementi contro.
Al pari dei bond targati MEF, anche i BFP sono garantiti dallo Stato Italiano, in teoria la massima tra quelle disponibili tra gli emittenti debito obbligazionario. Poi c’è che non hanno costi di gestione dal principio alla fine, spese fiscali escluse, e fino a prova contraria una mancata spesa è un guadagno certo. Infine godono di un regime fiscale agevolato al 12,50% rispetto all’aliquota ordinaria del 26% che colpisce la generalità dei prodotti finanziari.
Tra i contro c’è che i BFP non staccano interessi durante il periodo di maturazione, dato che l’emittente che li paga solo all’atto del riscatto, finale o intermedio che sia. Ancora, un conto è la maturazione e un altro il riconoscimento, che è poi quello che fa la differenza concreta. Al riguardo CDP li accredita, li riconosce, solo al termine di ogni step in cui è suddivisa la vita utile del buono sottoscritto. L’ultimo aspetto che citiamo è lo yield, il più delle volte inferiore alla media di mercato rispetto ad altri strumenti concorrenti pari durata. Ciò si spiega con il bassissimo grado di rischio insito nei BFP, un vantaggio che si paga in termini di minori rendimenti.
A chi è destinato il Buono Rinnova 4 anni
Consideriamo il Buono Rinnova 4 anni serie numero TF604A250103 in sottoscrizione dal 24/06/2025. Bene, quanto rende e quali sono le condizioni di sottoscrizione previste dall’emittente?
Il titolo è emesso alla pari su base giornaliera ed è dedicato solo alle persone fisiche maggiorenni, cointestazione inclusa fino a un massimo di 4 persone. Il taglio minimo è di 50 € e relativi multipli fino a un massimo di 1 mln di € per uno stesso soggetto in una giornata presso uno o più sportelli e/o online. Ancora, non va mai sotto cento e CDP ne ammette il rimborso anche prima dei 4 anni a partire dal giorno di acquisto.
Tuttavia, CDP ne prevede un perimetro di destinazione tra tutti i titolari di libretto di risparmio e/o c/c Bancoposta. L’acquisto è riservato ai soli intestatari o cointestatari che hanno rimborsato dal 15/09/’24 uno o più BFP cartacei o dematerializzati tranne i buoni dedicati ai minori e i buoni 4 anni risparmiosemplice. L’importante è che si tratti di titoli scaduti ma non prescritti. Ancora, se si tratta di BFP cartacei emessi prima del 1° gennaio 2009 l’intestatario o cointestatario deve essere presente al tempo dell’acquisto del buono Rinnova 4 anni.
Inoltre c’è che la sottoscrizione del Rinnova 4 anni è aperta anche a chi ha portato a scadenza uno o più accantonamenti di Offerte/Depositi Supersmart a partire dal 1° ottobre 2024.
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Quanto rendono i prodotti più o meno concorrenti pari durata?
Quanto ai guadagni, il rendimento annuo lordo a scadenza previsto dall’attuale serie è dell’1,50%, l’1,32% al netto della ritenuta fiscale sugli interessi. Invece per calcolare il montante lordo e netto dovuto al termine dei 4 anni i coefficienti di riferimento sono 1,06136355 nel 1° caso e 1,05369311 nel 2°. Dunque, ecco quanto incasso a scadenza se rinnovo uno o più buoni fruttiferi postali scaduti da un annetto o se rinnovo in tal modo un vincolo Supersmart scaduto a partire dall’ottobre scorso.
Fuori dalla cornice del risparmio postale, gli attuali conti deposito vincolati più generosi arrivano a offrire un ritorno lordo pari a circa il doppio. Tuttavia, qui la ritenuta fiscale è al 26% e non al 12,50% e si tratta di capire se il prodotto è destinato solo ai clienti titolari dell’associato c/c o è aperto a tutti. Quanto alla garanzia sul capitale ivi confluito, quella FITD è fino a 100mila €.
Sui titoli di Stato del Tesoro con vita residua a 4 anni, invece, oggi lo yield si aggira sul 2,565% lordo. Rispetto ai due prodotti di cui sopra c’è che il prezzo 100 è garantito solo al rimborso finale, mentre prima del termine i corsi oscillano liberamente sotto e/o sopra la parità. Morale, un eventuale disinvestimento anticipato può generare un gain o una perdita a seconda dei prezzi di carico e scarico.
Insomma, nulla di nuovo sotto il sole: maggiore è il potenziale guadagno, più salgono in media i rischi connessi allo strumento d’investimento prescelto.
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