Questo buono fruttifero postale rende più del BTP a cedola fissa 4,45%

Stefano Vozza

7 Novembre 2025 - 11:45

Pro e contro di due strumenti di investimento coperti dalla garanzia sovrana sul capitale ma dai ritorni e dalle caratteristiche differenti

Questo buono fruttifero postale rende più del BTP a cedola fissa 4,45%

Consideriamo due prodotti di investimento del reddito fisso a garanzia sovrana ma distinti in più parametri chiave che adesso vedremo. Poiché restiamo nel contesto nazionale, il riferimento è ai buoni fruttiferi postali (BFP) e ai titoli di Stato. Nel primo caso l’emittente è Cassa Depositi e Prestiti, una controllata MEF, nell’altro il Dipartimento del Tesoro del MEF.
Quindi la garanzia sul capitale ivi confluita è sempre la stessa, mentre cambiano le tecniche di funzionamento degli strumenti e rispettivi ritorni. Ad esempio il buono Dedicato ai Minori (BDM) è il buono fruttifero postale che a scadenza rende più del BTP a cedola fissa 4,45%.

Il titolo di Stato con cedola al 4,45%

Il BDM non ha una durata massima fissa e univoca per tutti i sottoscrittori, ma un range min-max entro cui può variare. Tutto dipende infatti dalla distanza temporale che passa tra il compimento dei 18 anni e l’età del beneficiario del titolo al tempo dell’acquisto. Pertanto, dato che il periodo massimo è quello dei 18 anni prendiamo quest’arco di tempo come durata del nostro ipotetico investimento.
Sul fronte dei bond sovrani nazionali il BTP Tf 4,45% St43 con matricola ISIN IT0005530032 scade appunto il 1° settembre 2043. L’obbligazione è nata il 12 gennaio 2023 per una durata in origine di 20 anni, di cui ora ne residuano altri 17,81. Per fortuna, verrebbe da dire, il titolo è nato in un’epoca di rendimenti medio alti rispetto a quelli pari durata nati 2-3 anni prima, a inizio decennio. Quest’ultimi oggi quotano in genere sotto cento date le loro cedole nominali annue molto striminzite.
Il BTP Tf 4,45% prezza invece sui 106,31 per un credito d’imposta dello 0,78% e un rendimento effettivo a scadenza del 3,99% lordo. Molto meglio è andata a chi lo ha comprato a ottobre del ’23 quando i corsi sono arrivati in area 90 con ritorni effettivi a scadenza oltre il 5%. Invece acquistando il bond ai corsi attuali e tenendolo fino alla fine si ottiene un rendimento totale lordo di circa il 70,5%.

Il buono Dedicato ai Minori

Questo prodotto del risparmio postale è disponibile solo fino ai 16 anni e mezzo del minore (unico intestatario) e diventa infruttifero al compimento dei 18 anni. L’emittente lo rende disponibile nel formato cartaceo a genitori, familiari e conoscenti del beneficiario, purché tutti maggiorenni. Nel formato dematerializzato, invece, solo a disposizione del genitore o tutore del piccolo.
Fissati i perimetri di disponibilità, vediamo le condizioni economiche della serie TF118A250624 in vigore dal 24/06/2025. Il buono paga tassi fissi e crescenti all’aumentare del periodo di possesso fino ai 18 anni di età dell’intestatario. Si parte dal 2,00% lordo annuo per un periodo di possesso di 18, 24, 36 e 48 mesi, poi si sale al 2,25% dopo 5 e 6 anni e al 2,50% lordo annuo dopo 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13 e 14 anni di possesso. Andando oltre si arriva al 3,00% ai 15 e 16 anni di detenzione del BDM e al 5,00% (4,56% netto) dopo 17 e 18.
Ipotizziamo di acquistare un titolo per 1.000 € a beneficio di bimbo nato proprio in questi primi giorni di novembre. Compirà i 18 anni a inizio novembre del 2043, due mesi dopo la scadenza del BTP di cui sopra. A quella data i coefficienti lordo e netto per la determinazione dei rispettivi montanti sul BDM saranno 2,38712870 e 2,21373761. In altri termini il netto (di ritenuta) riconosciuto sarà pari a 2.213,73 € per un rendimento totale decisamente maggiore rispetto al BTP visto prima.

È il buono fruttifero postale che a scadenza rende più del BTP a cedola fissa 4,45%

Malgrado la comunanza del perimetro di tutela sovrana, poi i due prodotti si distinguono per una molteplicità di fattori, alcuni anche molto importanti.
Uno di quelli cruciali attiene la disponibilità di sottoscrizione del titolo, il minore dei 18 anni in un caso e l’over 18 nell’altro. Sotto questo punto di vista BTP e buono non sono quindi uno il sostituto del’altro, anzi, non sono minimamente interscambiabili. Idem per il caso di rivendita anticipata, sempre possibile in entrambi i casi ma con percorsi operativi assai differenti. Il titolo di Stato lo si liquida ai prezzi di mercato al tempo della rivendita, per il BDM serve prima l’autorizzazione del Giudice Tutelare.
Poi c’è che variano i rispettivi tagli minimi di sottoscrizione, pari a 1.000 € e relativi multipli nel caso del BTP e a 50 € e multipli nel caso del buono. Quanto agli interessi, quelli sul buono arrivano tutti a naturale scadenza o alla data di riscatto anticipato, mentre sul BTP ogni 6 mesi.
Infine altre due considerazioni attengono il momento della rivendita anticipata del prodotto posseduto. Nel caso del buono l’acquirente è l’emittente stesso che lo riacquista a 100 maggiorato degli eventuali interessi netti nel frattempo maturati. In pratica non si può mai sperare di speculare sui prezzi di emissione e di rimborso. Sul BTP, invece, l’acquirente è l’emittente solo a naturale scadenza, mentre prima del termine lo è il mercato. Pertanto il prodotto si presta all’eventuale speculazione tra prezzi di carico e scarico, se la differenza è positiva per il titolare del bond. In caso contrario si tramuta in potenziale perdita da capital gain, che da potenziale diventa effettiva al tempo della liquidazione vera e propria.

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