Rinnovo del contratto: quanto guadagnerà un insegnante? Lo deciderà il Dirigente Scolastico

Simone Micocci

5 Febbraio 2018 - 14:08

Continuano le polemiche per il rinnovo del contratto del comparto Scuola: l’amministrazione vuole che siano i Dirigenti Scolastici a decidere quali insegnanti far lavorare - e di conseguenza guadagnare - di più.

Rinnovo del contratto: quanto guadagnerà un insegnante? Lo deciderà il Dirigente Scolastico

Per il rinnovo del contratto Scuola si cerca ancora un accordo tra i sindacati e i rappresentanti della Pubblica Amministrazione. Le parti stanno discutendo ma ad oggi non c’è uniformità di vedute.

Uno dei motivi riguarda i troppi poteri che vengono assegnati al Dirigente Scolastico; sarà il preside, infatti, a decidere quale insegnante avrà diritto ad un aumento di stipendio. Questo perché gli aumenti stipendiali saranno correlati all’orario di impiego dei docenti: la quantità sarà il fattore determinante per il calcolo degli stipendi, quindi per guadagnare di più bisognerà dedicarsi ad attività extra curricolari, come ad esempio al tutoraggio per l’alternanza scuola-lavoro.

Peccato che sia proprio il Dirigente Scolastico a decidere quali insegnanti incaricare per queste attività, con totale discrezionalità. A quanto pare al Governo non sono servite le polemiche da parte dei docenti in merito ai troppi poteri assegnati dalla Buona Scuola ai presidi, dal momento che dopo quanto fatto con la chiamata diretta e il bonus premiale al Dirigente Scolastico viene fatto decidere anche - seppur indirettamente - quanto dovrà guadagnare un insegnante.

Insegnanti: chi guadagnerà di più?

Prima di definire l’accordo sul rinnovo di contratto i sindacati rappresentativi del comparto Scuola dovranno trovare una soluzione condivisa con l’Aran per quanto riguarda gli aumenti stipendiali da riconoscere a docenti e personale ATA.

Alla fine gli aumenti dovrebbero essere di circa 85€ medi e lordi, forse persino più bassi qualora non vengano assorbite - come richiesto dai sindacati - le risorse stanziate per il bonus premiale.

Dopo aver stabilito l’ammontare dell’importo bisognerà fare altrettanto con la sua distribuzione. Come dichiarato dalla Ministra dell’Istruzione nelle scorse settimane, i docenti se vogliono guadagnare di più dovranno lavorare per più ore al giorno.

Ad essere valutata quindi non sarà la qualità dell’operato del docente, ma la quantità. Un criterio discutibile, così come il potere che viene affidato al Dirigente Scolastico in questa fase.

Avendo in mano l’organizzazione delle attività extra scolastiche, infatti, è il DS ad indicare gli insegnanti che dovranno fare gli “straordinari” restando a scuola oltre l’orario delle lezioni oppure dedicandosi all’attività di tutoraggio per l’alternanza scuola-lavoro. Sempre al preside dell’istituto spetterà assegnare incarichi per le attività funzionali e quelli riguardanti l’organizzazione e l’amministrazione dell’istituto.

Questa proposta è stata aspramente criticata dai sindacati, i quali hanno chiesto un confronto con l’amministrazione. Riusciranno a far valere le proprie ragioni? Oppure il sistema scolastico continuerà ad avere - così come dichiarato da Silvia Chimienti in una nostra recente intervista - un modello di “tipo verticistico e aziendale” dove la maggior parte dei poteri sono in mano al Dirigente Scolastico?

Lo scopriremo nei prossimi giorni, con la speranza che la trattativa per il rinnovo del contratto venga definita al più presto; d’altronde tra pochi giorni i dipendenti pubblici del comparto centrale della Pubblica Amministrazione riceveranno i primi aumenti stipendiali (clicca qui per consultare le date NoiPA) mentre agli insegnanti e al personale ATA manca ancora un nuovo contratto.

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