Quanto guadagna Donald Trump, patrimonio e stipendio del presidente Usa

Alessandro Cipolla

30 Giugno 2025 - 15:59

Patrimonio, guadagni e stipendio di Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti tornato a essere nella lista delle persone più ricche al mondo anche grazie al business delle criptovalute.

Quanto guadagna Donald Trump, patrimonio e stipendio del presidente Usa

Quanto guadagna Donald Trump? Una domanda questa sempre di grande attualità visto che il tycoon ha puntato sempre molto sulla sua immagine di uomo ricco e imprenditore capace.

Dopo la vittoria alle elezioni presidenziali del 2024, Donald Trump è diventato il 47° presidente degli Stati Uniti inoltre è tornato a essere l’uomo più potente al mondo.

Il 2024 però è stato un anno magico per Trump anche per altri motivi: secondo Forbes il suo patrimonio negli ultimi mesi è aumentato di molto, tanto che il tycoon è tornato a essere inserito nella lista delle 500 persone più ricche al mondo.

Un exploit economico che sarebbe dovuto anche al lancio della sua criptovaluta chiamata Official Trump, con anche il resto della sua famiglia che ha deciso di puntare sulle cripto.

Vediamo allora quanti soldi ha Donald Trump, dando uno sguardo al suo patrimonio e allo stipendio percepito per il ruolo di presidente degli Stati Uniti.

Il patrimonio di Donald Trump

Donald Trump è da anni nella lista che viene stilata da Forbes per gli uomini più ricchi del mondo. Stando alla classifica in tempo reale dalla prestigiosa rivista americana, al 30 giugno 2025 il suo patrimonio sarebbe pari a 5,1 miliardi di dollari.

Nel 2016, prima della corsa alla presidenza, il patrimonio di Donald Trump sempre secondo Forbes era di 3.7 miliardi di dollari. La ricchezza del Presidente si è però assottigliata nel corso della sua presidenza, complice anche la pandemia che si è abbattuta anche sui suoi affari.

Nel 2020 Trump così è risultato essere possessore di un patrimonio di 2,1 miliardi di dollari, aumentato poi nel 2023 a 2,5 miliardi.

Il conto in banca del presidente però avrebbe avuto un’impennata a inizio 2025 toccando quota 6,7 miliardi di dollari, il suo record personale.

Quanto ha guadagnato Trump con le criptovalute

Il recente aumento del suo patrimonio sarebbe dovuto agli incassi derivanti dal suo social The Truth, lanciato nel febbraio 2022 dopo l’allora ban da Twitter, ma anche al suo investimento riguardante l’omonima criptovaluta.

Dal rapporto etico ufficiale Usa (2024) sono emersi infatti 57,4 milioni di dollri guadagnati da vendite di token di WLF, un fatto questo che Oltreoceano ha dato vita a molte polemiche.

Il meme coin $TRUMP - lanciato a gennaio 2025 - in breve tempo ha raccolto 350 milioni di dollari in trading fees/tokens.

Stime indicano che Trump avrebbe incassato circa 246 milioni dollari netti da token WLF, più altri 315 milioni di dollari dal meme coin. Insomma il presidente sembrerebbe aver trovato una sorta di suo Eldorado personale.

Lo stipendio di Trump come presidente degli Stati Uniti

Lo stipendio da presidente può aiutare Trump ad accrescere la propria ricchezza? Una domanda che molti si sono posti e per cui è bene fare chiarezza andando a scoprire quanto guadagna il presidente degli Stati Uniti e qual è il suo stipendio.

Il presidente degli Stati Uniti attualmente viene pagato 400.000 dollari l’anno, stipendio questo soggetto poi alle imposte sui redditi. Al contrario di quanto si possa pensare, non è lo stipendio più alto tra i compensi dei leader politici mondiali essendo superato dal primo ministro di Singapore.

Quanto guadagna il presidente statunitense non è soggetto ad aumenti o ad aggiustamenti all’inflazione, secondo quanto stabilito dalla Costituzione che recita:

«Il Presidente, in tempi predefiniti, riceve un compenso per i suoi servizi che non potrà essere aumentata né diminuita durante il periodo nel quale egli è stato eletto...»

La Costituzione non specifica però quanto guadagna il presidente degli Stati Uniti. Infatti, il suo stipendio deve essere impostato e regolato dal Congresso. L’attuale stipendio di 400.000 dollari all’anno è stato aggiornato durante la presidenza di Clinton, in vigore dal 20 gennaio 2001.

I benefit da presidente

Oltre allo stipendio al presidente viene concesso un conto spesa di $50.000 all’anno, un conto per i viaggi da $100.000 non tassabile e un assegno di $19.000 per l’intrattenimento. Tali spese devono essere sostenute come parte degli impegni ufficiali e gli eventuali importi non utilizzati fanno poi ritorno nelle casse del Tesoro degli Stati Uniti.

Questi però non sono gli unici benefit del presidente degli Stati Uniti che beneficia inoltre di:

  • Air Force One - L’aereo presidenziale è una sorta di fortezza volante, con un equipaggio di 26 persone. Il costo dell’AF1 all’anno si aggira attorno ai milioni di dollari.
  • Sicurezza - Il Presidente ha a disposizione un corteo di automobili (e una limousine che è una fortezza su ruote), personale per la logistica e la sicurezza e la protezione dei servizi segreti. I viaggi all’estero possono richiedere migliaia di addetti alla sicurezza.
  • Casa Bianca - Il presidente in carica vive alla Casa Bianca, residenza che richiede milioni di dollari di spese ogni anno. Nota: non è compresa la spesa. Il presidente paga per il cibo, i lavaggi a secco e anche per i camerieri per tutti i pasti/eventi privati.
  • Personale - Anche escludendo il personale addetto alla sicurezza, vengono spesi svariati milioni per pagare gli stipendi ai membri dello staff dell’ufficio della Casa, compreso lo staff della cucina, quello medico e molti altri.
  • Svago/Tempo Libero - I presidenti in carica ricevono innumerevoli inviti a serate di gala, cene di Stato e altri eventi. Possono utilizzare anche Camp David, la residenza presidenziale per le vacanze. Il presidente Obama ha trasformato il campo da tennis della Casa Bianca in un campo da basket.

Da non sottovalutare è anche la questione della pensione. Dopo aver terminato l’incarico, il presidente degli Stati Uniti riceve una pensione fissata a uno stipendio di livello I della Executive Schedule statunitense ($203.700 all’anno nel 2015), secondo il Former Presidents Act.

In aggiunta alla pensione, sono coperti i costi per il personale amministrativo e per la protezione permanente da parte dei servizi segreti.

Donald Trump quando ha lasciato la Casa Bianca ha avuto diritto a questa pensione che si è aggiunta al suo lauto patrimonio, ma adesso è tornato a ricevere lo stipendio da presidente vista la vittoria alle elezioni Usa 2024.

Polemiche e controversie

Nel 2024 durante una deposizione Trump ha affermato di avere una liquidità pari a 400 milioni di dollari, una cifra però che non coprirebbe l’ammontare di quanto presto potrebbe dover pagare - in attesa dell’esito del ricorso presentato - come stabilito in due cause.

Donald Trump infatti è stato condannato a pagare 355 milioni di dollari come risarcimento in un processo civile per frode finanziaria, mentre dovrà versare la bellezza di 85 milioni di dollari alla scrittrice E. Jean Carroll dopo aver perso una causa per diffamazione.

Il problema nel riuscire ad avere una stima di quanti soldi possegga Donald Trump risiede nel fatto che The Donald non possiede aziende quotate e, di conseguenza, l’unico modo per capire quale sia il suo patrimonio è stimare la sua ricchezza basandosi sulla documentazione rilasciata alla Federal Election Commission.

Nella documentazione troviamo un elenco dei beni posseduti da Donald Trump. In linea generale il Tycoon possiede un patrimonio immobiliare molto vasto che spazia da Manhattan a San Francisco, dalla Florida alla Scozia e all’Irlanda.

Secondo gli analisti, però, il valore di questi immobili sarebbe stato sovrastimato fin dall’atto di compravendita ed è per questo che non c’è concordanza tra il patrimonio reale (o presunto tale) e quello dichiarato da Donald Trump.
Il problema, secondo un articolo del The Economist, sarebbe che Trump in questi lunghi anni di investimenti non è mai riuscito a creare una grande azienda con un grande marchio.

In sostanza i proventi e i capitali immobiliari farebbero capo tutti a differenti aziende piccole, che non hanno le potenzialità per essere quotate in borsa. Quello che il The Economist vede come una pecca dell’imprenditore in realtà potrebbe essere stata una sua deliberata strategia, un modo per provare a pagare meno tasse, cercando di non avere un’unica grande azienda.

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