Quanto costa il certificato di residenza e come richiederlo

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17 Giugno 2025 - 16:48

I costi del certificato di residenza, a seconda che venga richiesto online o presso lo sportello, e cosa fare per averlo.

Quanto costa il certificato di residenza e come richiederlo

Il certificato di residenza è il documento con cui si attesta di avere la dimora abituale presso un determinato indirizzo. Si tratta di un certificato anagrafico ufficiale rilasciato dal Comune e utilizzabile nei rapporti con privati (banche, enti, scuole) o per bandi pubblici.

Non va confuso con lo stato di famiglia, e neppure con il certificato storico di residenza. Lo stato di famiglia, infatti, attesta la composizione del nucleo familiare attuale, mentre il certificato storico di residenza elenca tutti i cambi di abitazione nel medesimo comune.

Ma quanto costa questo certificato e come (e dove) si richiede? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Cos’è il certificato di residenza

Il certificato di residenza è un documento amministrativo ufficiale che attesta, in forma legale, la dimora abituale di una persona presso uno specifico indirizzo anagrafico. In base all’articolo 43 del Codice Civile, la residenza è il luogo in cui la persona vive stabilmente, con l’intenzione di dimorare in quel luogo.

Viene rilasciato dal Comune di iscrizione anagrafica e può avere finalità diverse:

iscrizione a servizi comunali, presentazione di documenti a banche, iscrizione scolastica, partecipazione a bandi e agevolazioni riservate ai residenti.

Dal 15 novembre 2021, grazie all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), è possibile richiedere e scaricare il certificato online, in formato digitale, gratuitamente e senza imposta di bollo, purché destinato a uso privato e nei Comuni aderenti.

In assenza di SPID, CIE o CNS, il certificato può essere richiesto allo sportello, dove è generalmente consegnato immediatamente o entro qualche giorno, dietro pagamento dei diritti di segreteria (circa € 0,26–€ 0,52) e, se serve in forma legale, di marca da bollo da € 16.

Il certificato ha una validità limitata a 6 mesi dalla data di rilascio, pertanto, se richiesto per scopi ufficiali, può essere accettato solo se emesso da non oltre 6 mesi. In alternativa, il cittadino può usare un’autocertificazione sostitutiva (art. 46 e 47 DPR 445/2000), che ha valore legale ma è soggetta a controlli e sanzioni per dichiarazioni false.

Differenze tra richiesta online e allo sportello

La richiesta del certificato di residenza presenta sostanziali differenze a seconda che venga effettuata online o presso gli sportelli comunali. Come detto, dal 15 novembre 2021, l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) consente ai cittadini di scaricare autonomamente i certificati anagrafici online, senza recarsi agli sportelli.

Per accedere al servizio online, è necessario utilizzare la propria identità digitale: SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Una volta effettuato l’accesso, si può richiedere il certificato per sé stessi o per un componente della propria famiglia anagrafica.

Il vantaggio principale della richiesta online risiede nella possibilità di ottenere il certificato in qualsiasi momento: il servizio è disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per tutto l’anno. Inoltre, i certificati emessi tramite il portale ANPR sono completamente gratuiti e privi dell’imposta di bollo di 16 euro, normalmente prevista per i certificati cartacei.

Al contrario, la richiesta allo sportello richiede la presenza fisica presso gli uffici comunali, spesso solo tramite appuntamento. Tuttavia, esistono situazioni in cui è necessario recarsi fisicamente agli uffici, come nel caso dei certificati che devono essere utilizzati all’estero e necessitano della legalizzazione della firma presso la Prefettura.

Quanto costa il certificato di residenza?

I costi per ottenere un certificato di residenza variano in base alla modalità di richiesta e all’uso previsto del documento. Analizzando le diverse opzioni disponibili, emergono differenze significative nei prezzi.

Per i certificati richiesti tramite il Portale Nazionale dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), il servizio è, come anticipato, completamente gratuito, senza costi aggiuntivi né imposta di bollo. Questa rappresenta indubbiamente l’opzione più economica per i cittadini.

Quando invece ci si rivolge direttamente agli uffici comunali, i costi, seppur bassi, ci sono.
Per un certificato in carta semplice è previsto il pagamento dei diritti di segreteria pari a €0,26.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, il certificato di residenza richiede l’applicazione dell’imposta di bollo, con un costo totale di €16,52 (€16,00 per la marca da bollo più €0,52 per i diritti di segreteria).

Esistono comunque numerosi casi di esenzione dall’imposta di bollo previsti dalla normativa vigente. Tra questi:

  • procedimenti relativi allo scioglimento del matrimonio;
  • procedimenti per l’adozione internazionale;
  • procedimenti esecutivi per ottenere assegni di mantenimento;
  • uso processuale e procedimenti di tutela minori;
  • richieste per pensioni estere.
    In questi casi specifici, sarà necessario indicare espressamente nella richiesta il riferimento normativo che giustifica l’esenzione.

Per quanto riguarda le modalità di pagamento dell’imposta di bollo, generalmente è necessario acquistare preventivamente una marca da bollo da €16,00 da applicare sul certificato nell’apposito spazio. Alcuni comuni, tuttavia, prevedono la possibilità di pagare l’imposta in modo virtuale direttamente presso gli sportelli.

Nel caso di certificati anagrafici storici, relativi a periodi antecedenti al 1° novembre 1989, si applicano diritti di segreteria maggiorati: €5,16 per ogni persona indicata nella certificazione, ridotti a €2,58 in caso di esenzione dall’imposta di bollo.

È importante notare che alcuni comuni hanno soppresso i diritti di segreteria per le certificazioni anagrafiche emesse con procedura online, pertanto è consigliabile verificare sempre le specifiche disposizioni del proprio comune di residenza per conoscere i costi esatti.

Cliccando sul file presente qui sotto potete scaricare il modulo di autocertificazione in formato PDF, così da evitare il costo legato alla produzione del certificato di residenza in carta semplice o in carta resa legale.

Modulo autocertificazione residenza
Il modulo di autocertificazione della residenza in formato PDF

Differenza tra certificato di residenza ordinario e storico

Da una parte, il certificato di residenza ordinario attesta la dimora abituale e presente di un singolo individuo. Dall’altra parte, il certificato storico elenca tutti i cambi di residenza che il richiedente ha effettuato all’interno dello stesso Comune.

Per quanto riguarda, invece, la modalità di richiesta, il costo e i tempi, vale il discorso già affrontato con il certificato ordinario.

Importante: non è possibile la produzione del certificato storico di residenza se il soggetto ha avuto la residenza in un altro Comune nel periodo di ricerca preso in esame. Infatti, le ricerche in Comuni diversi non sono ammesse.

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