Quanti ritardi si possono fare a scuola? E le uscite anticipate?

Veronica Caliandro

19 Settembre 2025 - 13:15

Con quanti ritardi si può essere bocciati a scuola? C’è anche un limite per le uscite anticipate? Ecco come funziona.

Quanti ritardi si possono fare a scuola? E le uscite anticipate?

Ritardi e uscite anticipate sono due aspetti che incidono in modo significativo sulla carriera scolastica degli studenti. Se, da un lato, presentarsi puntuali è un dovere di rispetto verso la scuola e i compagni, dall’altro i regolamenti interni prevedono margini di tolleranza e limiti oltre i quali possono scattare conseguenze disciplinari o persino avere riflessi sulla valutazione finale.

Le regole, tuttavia, variano a seconda del grado scolastico: elementari, medie e superiori. Di seguito, pertanto, vedremo nel dettaglio quanti ritardi si possono fare senza rischiare sanzioni gravi, come vengono gestite le uscite anticipate e quale ruolo gioca il cosiddetto “monte ore”.

Ritardi a scuola: come funzionano?

Un ritardo scolastico si verifica quando lo studente entra in classe dopo l’orario stabilito dall’istituto. Ogni ingresso tardivo deve essere registrato e giustificato secondo le modalità previste dal regolamento scolastico. In generale quest’ultimo fissa un numero massimo di ritardi oltre il quale possono scattare provvedimenti disciplinari o addirittura influire sull’ammissione allo scrutinio finale.

Secondo le linee guida del Ministero dell’Istruzione, comunque, non esiste un numero unico valido per tutte le scuole, ma ciascun istituto è tenuto a stabilire tali limiti nel proprio regolamento interno.

Elementari: tolleranza e responsabilizzazione delle famiglie

Nelle scuole primarie l’obiettivo principale non è tanto punire, quanto educare i bambini al rispetto delle regole e della puntualità. Per questo motivo i ritardi vengono quasi sempre segnalati ai genitori, che hanno il compito di giustificarli per iscritto. Non esiste un numero prestabilito di ingressi tardivi che possa determinare la bocciatura, ma una frequenza eccessiva di tali episodi può portare a richiami formali e ad incontri con la famiglia per comprendere le cause e trovare delle soluzioni.

In alcuni istituti, ad esempio, superati i dieci o quindici ritardi ingiustificati, i docenti richiedono un confronto diretto con i genitori per monitorare meglio la situazione. In questa fascia di età, dunque, il peso dei ritardi è soprattutto educativo. La bocciatura per questo motivo è un’eventualità molto rara, a meno che non si accompagni ad altre problematiche serie, come assenze prolungate e ingiustificate.

Medie: regole più stringenti

Con l’ingresso alla scuola secondaria di primo grado, ovvero le scuole medie, le regole diventano progressivamente più rigide. I ritardi devono sempre essere giustificati dalla famiglia e, se diventano frequenti, possono influenzare la valutazione del comportamento. Non esiste un numero fisso stabilito a livello ministeriale che porti automaticamente alla bocciatura, ma i ritardi sistematici, sommati ad altri fattori come un rendimento insufficiente o troppe ore non frequentate, possono incidere sul giudizio finale. In alcuni istituti superare una certa soglia di ingressi tardivi può comportare richiami scritti o note disciplinari, proprio per sottolineare la necessità di assumere un atteggiamento più responsabile.

Le uscite anticipate, d’altro canto, vengono conteggiate come frazioni di assenza e, se ricorrenti, riducono il monte ore effettivamente frequentato. È quindi possibile che, a lungo andare, una gestione poco attenta dei tempi porti a non raggiungere il monte ore minimo necessario per la validità dell’anno scolastico. A tal proposito, come riportato anche sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito:

«Nella scuola secondaria di primo e secondo grado, per la valutazione degli studenti e il passaggio all’anno successivo, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale. Le scuole possono stabilire, per casi eccezionali, motivate e straordinarie deroghe a questo limite. Queste deroghe sono previste per assenze documentate e continuative, a condizione che si possa procedere alla valutazione degli alunni interessati. Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale di ciclo».

Superiori: il legame con il monte ore

Nelle scuole secondarie di secondo grado il discorso si fa ancora più rigido. Qui i ritardi e le uscite anticipate incidono direttamente sul calcolo delle ore effettivamente frequentate. Ogni ingresso dopo l’orario stabilito deve essere giustificato e, dopo un certo numero di episodi, possono scattare provvedimenti disciplinari come note sul registro, convocazioni dei genitori E perfino sospensioni. A differenza delle scuole primarie e secondarie di primo grado, qui le conseguenze si possono riflettere direttamente sul voto di condotta, che incide sia sulla media complessiva sia sull’ammissione all’anno successivo o agli esami.

La bocciatura, però, non è legata al solo numero di ritardi, ma al monte ore complessivo. La normativa, come già visto nel paragrafo precedente, stabilisce che per essere ammessi agli scrutini finali occorra aver frequentato almeno i tre quarti delle ore annuali previste. Ciò significa che una somma eccessiva di ingressi posticipati e uscite anticipate, soprattutto se sistematici, può ridurre le ore di frequenza sotto la soglia minima, compromettendo la promozione. In questa fascia scolastica diventa quindi fondamentale la gestione autonoma del tempo da parte dello studente, perché le regole non hanno più soltanto una funzione educativa, ma determinano concretamente il percorso scolastico.

In ogni caso, è importante ricordare che ogni istituto pubblica il proprio regolamento, spesso disponibile sul sito web scolastico, dove vengono specificate modalità e limiti.

Uscite anticipate: cosa sapere

Così come è necessario giustificare eventuali ritardi, anche le uscite anticipate devono sempre essere autorizzate. Per gli studenti minorenni, infatti, è obbligatorio essere prelevati da un genitore o da una persona delegata, mentre chi ha compiuto la maggiore età può uscire autonomamente, firmando l’apposita autorizzazione.

  • Nelle scuole elementari le uscite anticipate sono ammesse principalmente per motivi familiari o per visite mediche. Non esiste un limite preciso al numero di volte in cui uno studente può uscire prima del termine delle lezioni, ma la scuola tiene comunque sotto controllo la frequenza per evitare che le uscite diventino eccessive.
  • Per le scuole medie le uscite anticipate vengono tollerate solo se motivate da necessità documentate. Anche qui non è stabilito un numero fisso di uscite, ma è importante ricordare che troppe assenze incidono sul conteggio complessivo delle ore di lezione frequentate.
  • Nelle scuole superiori ogni uscita anticipata influisce direttamente sul monte ore complessivo. Se le uscite diventano frequenti, c’è il rischio di scendere al di sotto del 75% delle ore di frequenza, con possibili conseguenze sulla validità dell’anno scolastico. In generale, come è facile intuire, è fondamentale che gli studenti siano responsabili e rispettino le regole relative alle uscite anticipate.

Con quanti ritardi si può essere bocciati?

La bocciatura per soli ritardi è un evento molto raro.

Tuttavia, se gli ingressi tardivi sono così numerosi da ridurre la frequenza complessiva al di sotto del limite ministeriale del 75% delle ore, lo studente può non essere ammesso allo scrutinio.

Inoltre un numero elevato di ritardi non giustificati può abbassare il voto di condotta ed un insufficiente in comportamento comporta automaticamente la bocciatura. In tale ambito si inserisce la recente riforma del voto di condotta che, come riportato sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito:

«restituisce centralità al voto di condotta, che assume un valore formativo e non meramente disciplinare: un indicatore del rispetto delle regole e delle persone e dell’impegno verso la comunità scolastica. Il comportamento degli studenti sarà valutato lungo l’intero anno scolastico e terrà conto, in particolare, di eventuali episodi di violenza o aggressione ai danni del personale scolastico e degli altri studenti. Saranno ammessi alla classe successiva le studentesse e gli studenti che, in sede di scrutinio finale, avranno ottenuto una valutazione superiore a sei decimi. Inoltre, un voto di condotta pari a sei decimi comporterà la sospensione del giudizio di ammissione alla classe successiva e la redazione di un elaborato su tematiche di cittadinanza attiva, collegato ai motivi che hanno determinato il voto ottenuto».

Ritardi e assenze: due facce della stessa medaglia

I ritardi vanno considerati insieme al tema delle assenze, perché entrambi incidono sul calcolo del monte ore. Ogni studente, infatti, deve rispettare un tetto massimo di assenze per garantire la validità dell’anno scolastico. Tale tetto massimo è stabilito dalla normativa scolastica e riguarda sia le scuole elementari che le medie e le superiori. Il mancato rispetto della soglia minima di presenza a scuola può comportare la non ammissione, quindi la bocciatura, alla classe successiva o all’esame finale.

In definitiva non esiste un numero standard di ritardi valido per tutte le scuole. Ogni istituto stabilisce il proprio limite attraverso il regolamento interno. Tuttavia il riferimento normativo resta il monte ore minimo, fissato dal Ministero dell’Istruzione, che impone la frequenza di almeno i tre quarti delle ore annuali.

Come visto, alle elementari i ritardi hanno soprattutto un valore educativo; alle medie diventano più rilevanti per la condotta; mentre alle superiori incidono direttamente sulla validità dell’anno scolastico. Lo stesso vale per le uscite anticipate, che riducono le ore frequentate e possono compromettere il raggiungimento del limite minimo. La puntualità, quindi, è una condizione necessaria per garantire non solo il rispetto delle regole, ma anche la regolare prosecuzione del percorso scolastico.

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