Pulizie condominiali in nero, cosa rischiano gli inquilini?

Ilena D’Errico

7 Novembre 2023 - 13:03

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Ecco cosa rischiano gli inquilini in caso di pulizie condominiali in nero, quali sono le sanzioni previste dalla legge e su quali soggetti ricade la responsabilità.

Pulizie condominiali in nero, cosa rischiano gli inquilini?

Le parti comuni del condominio necessitano di frequenti opere di gestione e manutenzione, fra cui le pulizie condominiali, che rappresentano un servizio indispensabile e impiegato nella maggior parte dei condomini. Anche in questo campo, però, non è così difficile imbattersi nel lavoro nero, a volte perché non si assumono dei professionisti, altre volte semplicemente per risparmiare.

Si tratta di un comportamento scorretto e illegale, dato che la legge italiana vieta categoricamente ai datori di lavoro di usufruire delle prestazioni dei professionisti senza un regolare contratto e un pagamento documentato. Oltretutto, sul condominio grava anche uno specifico obbligo di trasparenza e tracciabilità, indipendente dal limite sui contanti deciso annualmente dal governo.

Spesso si pensa che tutte le responsabilità del caso ricadano sull’amministratore, poiché svolge la figura di intermediario occupandosi anche delle pratiche burocratiche e dei pagamenti. Questo, tuttavia, non significa che le responsabilità dei condomini siano irrilevanti. Ecco cosa rischiano gli inquilini per le pulizie condominiali in nero.

L’obbligo di conto corrente condominiale

La normativa impone che il condominio abbia un proprio conto corrente postale o bancario, dal quale devono transitare tutte le somme riguardanti i pagamenti e gli incassi del condominio. Questo significa che non tutti i pagamenti devono avvenire in modo tracciabile, purché le somme di denaro in questione transitino per il conto.

Questa regola serve, infatti, a garantire la trasparenza della gestione amministrativa, tanto che ogni condomino ha diritto a prender visione ed estrarre una copia (a proprie spese) della rendicontazione periodica.

Ciò non vuol dire che il condominio possa pagare in contanti gli incaricati per le pulizie, poiché la Legge finanziaria 2017 (legge n. 232/2016) vieta i pagamenti in contanti del condominio per le prestazioni di servizi. Le pulizie condominiali rientrano proprio in questa categoria, pertanto il loro pagamento deve essere corrisposto con diversi strumenti:

  • Bonifico;
  • assegno;
  • assegno circolare;
  • carte di credito, di debito o anche prepagate.

Il condominio che viola questa norma rischia una sanzione pari a 3.000 euro. Si ricorda che non ha alcuna rilevanza l’importo del pagamento (può anche trattarsi di somme esigue al di sotto del limite dei contanti), poiché la legge chiede il pagamento tracciabile da parte del condominio nei confronti degli appaltatori di opere e servizi nell’ambito dell’esercizio d’impresa.

Per tutte le altre spese del condominio non vige l’obbligo di tracciabilità, purché le somme interessate transitino almeno sul conto corrente condominiale.

Condominio e pulizie in nero, le sanzioni

Oltre alle norme specifiche in materia condominiale, in caso di lavoro nero si applicano le regole stabilite dal Decreto legislativo n. 152/2015 che sanziona i datori di lavoro che non stipulano un regolare contratto ai lavoratori.

In particolare, la sanzione a carico del datore di lavoro dipende dal numero di giorni di effettivo impiego del lavoratore, in questo modo:

  • Fino a 30 giorni di impiego sanzione da 1.800 a 10.800 euro;
  • da 31 fino a 60 giorni di lavoro sanzione da 3.600 a 21.600 euro;
  • impiego oltre i 60 giorni sanzione da 7.200 a 43.200 euro.

È importante sottolineare che la sanzione si applica per ogni lavoratore impiegato, indipendentemente dall’orario di lavoro svolto. La sanzione finale, dunque, può facilmente lievitare, anche perché è prevista una maggiorazione del 20% per alcune categorie di lavoratori in nero (tra cui i minori e gli stranieri irregolari).

Ma cosa rischiano gli inquilini? Il datore di lavoro è rappresentato in questo caso dall’amministratore di condominio e dai condomini stessi, i quali hanno diritto ad accedere alla rendicontazione, quindi ognuno degli interessati rischia la sanzione amministrativa pecuniaria. Il discorso è differente per gli inquilini in affitto, che non hanno alcun tipo di responsabilità riguardo ai lavori commissionati dal condominio.

Alla sanzione per il lavoro nero si aggiunge la sanzione da 3.000 euro se viene incaricato per le pulizie un soggetto che esercita attività d’impresa, oppure le sanzioni previste dalla legge n. 82/1994 per aver commissionato i lavori di pulizie a imprese non abilitate, anche in questo caso pecuniarie.

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