Economia mondiale: quali sono i pericoli che minacciano la tenuta del sistema globale? Un indizio: le banche non c’entrano.
Le banche mondiali sono diventate più sicure rispetto all’inizio della crisi finanziaria globale, ma i rischi economici non sono spariti, si sono semplicemente spostati altrove.
È quanto affermato da una recente analisi di Raghuram Rajan, ex governatore della Reserve Bank of India. L’esperto ha fatto notare come è improbabile che le banche torneranno, almeno nel breve periodo, ad essere il fulcro di una nuova crisi economica globale.
Un evento del genere non si verifica mai due volte nello stesso “posto” dato che dopo la prima crisi le persone, gli investitori in generale, sono portati a prendere determinate precauzioni che riducono i rischi futuri. Secondo Rajan le banche sono più stabili adesso, ma nonostante questo i rischi per l’economia mondiale non sono diminuiti. Semplicemente sono andati a finire altrove, ma dove?
Per Rajan, che ricopre attualmente il ruolo di professore di finanza della University of Chicago Booth School of Business, i due moderni problemi dell’economia mondiale sono la crescente stretta alla liquidità e l’alto tasso di default dei debiti studenteschi USA che potrebbero rivelarsi una nuova bolla speculativa.
Economia mondiale a rischio con prestiti studenteschi
Nonostante anche il problema della liquidità abbia una sua importanza, soprattutto in determinati settori dell’economia, l’ex governatore della banca centrale indiana ha posto l’accento in particolar modo sul problema dei prestiti concessi agli studenti statunitensi che potrebbero anche rivelarsi, come accennato, la prossima bolla speculativa in pieno stile subprime.
Il numero di persone andate in default sui propri prestiti studenteschi è cresciuto di 17 punti percentuali dal 2015 al 2016, secondo un’analisi pubblicata dal Governo USA. Lo scorso anno 42,4 milioni di americani dovevano ben $1,3 mila miliardi di prestiti studenteschi federali e più di 4,2 milioni di debitori sono andati in default alla fine del 2016: numeri piuttosto preoccupanti se si pensa che nel 2015 erano stati 3,6 milioni.
I rischi legati al default dei prestiti studenteschi sono stati esacerbati anche dalla Fed e dai previsti futuri rialzi dei tassi di interesse. Cosa accadrà in caso di prestiti a tasso variabile quando la Fed alzerà ancora e ancora i tassi di interesse, si è chiesto l’ex governatore.
Il tasso su alcuni prestiti studenteschi privati può anche fluttuare in linea con il tasso di riferimento federale. Negli USA i prestiti federali sono connessi con la formula dei Treasury decennali. Esattamente come sale un bond del Tesoro, cosa certa nel momento in cui la Fed rialza i tassi, salgono i costi dei nuovi prestiti studenteschi a tasso variabile.
Come già accennato, diversi analisti hanno iniziato a considerare i prestiti concessi agli studenti USA come una prossima bolla speculativa in dirittura d’arrivo. Tra questi esperti l’economista francese Jacques Sapir il quale ha messo in luce l’aumento sconsiderato dei prestiti in pieno stile mutui subprime - ricordiamo tutti la concessione sconsiderata di mutui a chi non avrebbe mai potuto ripagarli. Saranno davvero questi prestiti la nuova minaccia all’economia mondiale?
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