Primarie Lega Nord: Matteo Salvini annuncia che se domenica non vincerà con almeno l’80% allora farà un passo indietro. Ma il suo sfidante Gianni Fava può batterlo?
Primarie Lega Nord: a pochi giorno dal voto per eleggere il nuovo segretario del carroccio, Matteo Salvini a colloquio con i suoi ha dichiarato che se domenica non otterrà almeno l’80% dei voti, è pronto a fare un passo indietro.
Nonostante il clima sia molto meno rovente rispetto al voto interno al Partito Democratico, anche per quanto riguarda le primarie della Lega Nord di domenica prossima non mancano gli spunti di interesse.
Matteo Salvini infatti ha dichiarato che non accetterà un mancato plebiscito, se non riuscirà ad ottenere quindi una vittoria schiacciante non intende proseguire alla guida di un partito che tornerebbe ad essere succube di Berlusconi.
A sfidarlo in queste primarie della Lega Nord sarà Gianni Fava, assessore all’Agricoltura in Lombardia che può contare sul sostegno di Umberto Bossi, da tempo in disaccordo totale con Matteo Salvini.
Primarie Lega Nord: la sfida di Salvini
Matteo Salvini non è un tipo da mezze misure o compromessi. Quando poi in ballo c’è lo scegliere chi dovrà comandare a “casa sua”, la situazione diventa ancora più seria e non sono ammessi scherzi o passi falsi.
Prima di presentarsi il prossimo anno agli italiani per cercare di governare il paese, Salvini vuole la consacrazione da parte del popolo della Lega. Alle primarie di domenica 14 maggio quindi non si deve vincere, ma stravincere.
Nonostante questo, colpiscono le parole che Matteo Salvini avrebbe detto durante il consiglio federale della Lega Nord, dove tra le altre cose si parlava anche dei risultati delle elezioni in Francia dove Marine Le Pen non è riuscita a imporsi.
Non sono disponibile a fare il segretario della Lega con il 51%. Se alle primarie non raggiungo la cifra che ho in mente, al congresso di Parma faccio un passo indietro. Se non raggiungo l’80% torno a essere un semplice militante come ho fatto per 30 anni. La mia sfida è per l’egemonia nel campo del centrodestra. Se qualcuno ha nostalgia di una Lega al 3% in ginocchio da Berlusconi, si cerchi un altro segretario.
Il messaggio è forte e chiaro: non sarebbe concepita una mezza vittoria, quindi o i militanti del carroccio decideranno di votare in massa per Salvini oppure l’attuale segretario è pronto a fare un passo indietro.
In ballo in queste primarie comunque non c’è soltanto il decidere chi sarà il nuovo leader, ma anche lo scegliere se proseguire con la linea politica tracciata da Salvini oppure tornare agli ideali e agli slogan degli albori del carroccio.
Salvini e la sfida lanciata da Fava
Domenica 14 maggio chi è iscritto alla Lega Nord da almeno 5 anni potrà recarsi nelle varie sezioni per scegliere chi, tra Matteo Salvini e Gianni Fava, sette giorni più tardi all’assemblea di Parma sarà incoronato nuovo segretario.
Dopo aver cercato a lungo uno sfidante da opporre a Salvini, la minoranza dissidente del carroccio alla fine ha scelto l’assessore lombardo Fava come l’uomo giusto per almeno fiaccare l’attuale numero uno leghista.
Gianni Fava può contare sull’apprezzamento di Roberto Maroni e sul sostegno di Umberto Bossi, oltre che di diversi militanti della prima ora, nostalgici di quando il carroccio poneva come priorità la secessione e non la lotta agli immigrati.
Di fondo c’è una totale differenza di vedute programmatiche: Salvini vuole continuare a seguire l’esempio di ciò che ha fatto Marine Le Pen in Francia, mentre Fava invece sarebbe più propenso ad abbandonare posizioni troppo estremiste.
In ballo c’è anche la possibile alleanza futura con Forza Italia. Salvini non ha gradito affatto le felicitazioni di Silvio Berlusconi per la vittoria di Emmanuel Macron, ma la coalizione al momento sembrerebbe reggere soprattutto viste le imminenti elezioni amministrative.
Nelle intenzioni di Fava ci sarebbe un ammorbidimento delle posizioni anche per venire incontro a Berlusconi, rinsaldando quindi un’alleanza che al momento sembrerebbe essere solo elettorale e non programmatica.
Salvini infatti starebbe continuando a pensare anche di correre staccato da Forza Italia alle prossime elezioni, facendo fronte comune solo con Fratelli d’Italia e il Polo Sovranista di Alemanno e Storace.
Molto però dipenderà dalla legge elettorale che il Parlamento prima o poi si dovrà apprestare ad approvare, perché con un premio di maggioranza assegnato alla coalizione l’alleanza con Forza Italia potrebbe proseguire viste le concrete chance di vittoria.
Matteo Salvini quindi corre dei rischi alle primarie di domenica prossima? Il successo dell’attuale segretario non è in discussione, anche se il regolamento che consente il voto solo ai militanti di lunga data potrebbe favorire Fava.
Sorprese all’orizzonte quindi non dovrebbero esserci, a meno che Salvini non stia meditando di abbandonare la Lega, per dare vita magari a un movimento nazionale che gli consenta di raccogliere voti anche al Sud.
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