Prezzo petrolio oltre $80: la corsa è solo all’inizio? La Fed può sconvolgere il greggio

Violetta Silvestri

12/04/2023

12/04/2023 - 14:19

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Il prezzo del petrolio sale, ma la corsa durerà per molto? Anche il greggio è in balia delle decisioni Fed e della lettura dell’inflazione Usa. Perché la Federal Reserve può scuotere l’oro nero.

Prezzo petrolio oltre $80: la corsa è solo all’inizio? La Fed può sconvolgere il greggio

Il prezzo del petrolio viaggia oltre gli $80 al barile, sia nella quotazione Brent che nei futures WTI.

L’oro nero si è avvicinato alla chiusura più alta da gennaio negli scambi della mattina del 12 aprile, mentre i trader hanno monitorato i limiti di offerta e un rapporto dell’industria statunitense che ha indicato un altro calo delle riserve di greggio presso l’hub di stoccaggio chiave della nazione.

Con una produzione in diminuzione in seguito alla decisione shock dell’OPEC e con scorte deboli negli Usa, l’attenzione sul prezzo del greggio è massima. La riapertura della Cina dovrebbe mantenere alti i livelki di domanda e supportare le quotazioni, vista la stretta dell’offerta.

Tuttavia, la recessione incombe e se l’inflazione continua a mostrare la sua forza nelle grandi economie, Usa ed Eurozona in primis, le banche centrali saranno costrette ad alzare ancora i tassi di interesse. Con conseguenze inevitabili anche sul consumo di greggio.

La Fed, con ulteriori aumenti del costo del denaro, può sconvolgere il prezzo del petrolio: la corsa dell’oro nero può fermarsi.

Prezzo del petrolio sale: la corsa è appena iniziata?

Alle ore 11.10 circa del 2 aprile, il Brent viaggia su $85 al barile e il WTI è in aumento dello 0,17% a $81 al barile. Il greggio resta ben supportato e mostra un balzo rispetto al 20 marzo, quando le quotazioni erano scese a $71 per il Brent e a $65 per il WTI.

L’oro nero è rimbalzato da un minimo di 15 mesi a marzo subito dopo che l’OPEC+ ha tagliato la produzione, con le riserve di greggio statunitensi che sono diminuite e gli operatori che hanno mantenuto una solida fiducia sulla la domanda cinese in crescita.

La questione dell’offerta rimane in primo piano e continua a essere indicata come la spinta maggiore del prezzo del petrolio. Le spedizioni dalla Russia si sono indebolite dopo che Mosca ha promesso di ridurre la produzione, secondo i dati di tracciamento delle petroliere. In Medio Oriente, nel frattempo, i flussi dalla regione semiautonoma del Kurdistan iracheno rimangono bloccati.

L’American Petroleum Institute ha riferito che le riserve di greggio a Cushing, in Oklahoma, si sono contratte di 1,4 milioni di barili la scorsa settimana.

“Il petrolio rimane relativamente ben supportato sulla scia delle aspettative che il mercato si restringerà in seguito ai tagli dell’OPEC +, ha affermato Warren Patterson, responsabile della strategia delle materie prime per ING Groep NV a Singapore.

Ed Moya, analista di mercato di Oanda ha aggiunto: “Il mercato petrolifero rimarrà teso e mentre la riapertura della Cina è stata deludente, andrà molto meglio in futuro e questo dovrebbe mantenere i prezzi supportati.”

Qualcosa, però, potrebbe andare storto sul lato della domanda e per questo gli investitori nel petrolio attendono i dati Usa sull’inflazione e osservano da vicino le mosse Fed. Lo spettro di una recessione e di continui inasprimenti del costo del denaro potrebbe abbattersi sul consumo della materia prima e sui prezzi.

La Fed può sconvolgere il petrolio

Il prezzo del petrolio è aumentato facendo anche leva sulle aspettative che la Federal Reserve statunitense si stia avvicinando alla fine del suo ciclo di aumenti dei tassi di interesse, rendendo il petrolio in dollari più economico per gli acquirenti che detengono altre valute.

Molto dipenderà dalla lettura dell’inflazione di marzo attesa per il 12 aprile alle ore 14.30 italiane: qualsiasi aumento dei prezzi potrebbe ancora spingere la Fed verso rialzi del costo del denaro, rafforzando così lo scenario di recessione.

Tassi più alti, infatti, rendono prestiti e investimenti più costosi, rallentando l’economia. Di conseguenza, la domanda di petrolio si indebolisce e i prezzi scendono.

Non solo, il Fondo monetario internazionale ha appena ridotto le sue prospettive di crescita globale per il 2023, citando anche l’impatto dei tassi di interesse più elevati. In più, la Us Energy Information Administration ha tagliato le sue previsioni di aumento della domanda mondiale di petrolio nel 2023 di 40.000 barili al giorno.

Anche con un’offerta limitata, il greggio può fermare la sua corsa dinanzi a una fiacca domanda globale e a una Fed più aggressiva.

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