Prezzo del gas, risorse Legge di bilancio e questione migranti: cosa ha detto Giorgia Meloni

Ilena D’Errico

05/11/2022

05/11/2022 - 00:30

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Cosa ha detto Giorgia Meloni riguardo al prezzo del gas, alle risorse per la legge di Bilancio e alla questione migranti: le dichiarazioni al termine del Consiglio dei ministri.

Prezzo del gas, risorse Legge di bilancio e questione migranti: cosa ha detto Giorgia Meloni

Giorgia Meloni, in seguito alla riunione del Consiglio dei ministri con cui è stata approvata la Nota di Aggiornamento al Def, ha tenuto una conferenza stampa per spiegare le sue intenzioni e la ragione dietro i nuovi provvedimenti. In particolar modo, la premier ha sottolineato l’importanza della legalità, entro i limiti della quale non ci sono restrizioni per i cittadini, fondamentale anche per affrontare la questione migranti.

Nel complesso, Giorgia Meloni si è mostrata soddisfatta dei piani messi in atto per il futuro, oltre che aperta alle critiche costruttive, specialmente riguardo al tanto discusso Decreto rave, per il quale sono state annunciate modifiche.

Rispetto al prezzo del gas, poi, la presidente ha sollecitato la necessità di risposte concrete da parte dell’Unione europea, in particolare in vista del nuovo consiglio dei ministri dell’Energia Ue.

Giorgia Meloni: controllare il prezzo del gas

Il governo ha autorizzato un emendamento al Dl aiuti ter, volto alla ricerca di nuovi giacimenti di gas nel Mar Mediterraneo, così da diminuire drasticamente la dipendenza dal gas russo e limitare di conseguenza i picchi estremi in bolletta. In particolare, l’emendamento in questione autorizza l’estrazione di gas da giacimenti nazionali con capacità sopra i 50 milioni di mc.

L’obiettivo principale al momento è di concedere il gas a prezzi calmierati alle aziende che hanno maggior bisogno energetico. Il metodo individuato dalla premier per attuare questo proposito si basa proprio sull’estrazione di gas locale, che consente di semplificare le relative concessioni.

La Legge di bilancio e il caro bollette

Inoltre, al termine del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni ha spiegato che sono stati individuati circa 30 miliardi di euro complessivi da utilizzare per far fronte al caro bollette.

Di questi, 9 miliardi di euro a disposizione per un decreto che dovrebbe essere varato già la prossima settimana, i quali derivano in buona parte da dell’extra gettito dell’Iva.

Nel concreto la Nadef prevede un indebitamento netto del 4,5%, con la previsione di un calo fino al 3% entro il 2025. Questo meccanismo consentirà di liberare fra i 22 e i 23 miliardi di euro che la presidente del Consiglio intende utilizzare in via esclusiva, nella prossima Legge di bilancio, contro il caro energia.

Riguardo alla Legge di bilancio, Meloni ha spiegato che sono già state avviate le discussioni necessarie con la maggioranza governativa, il governo, le parti sociali interessate e anche le associazioni di categoria.

Non è comunque da escludere, secondo quanto riportato in conferenza stampa, l’utilizzo di soluzioni europee riguardo alle risorse, vista l’importanza di affidarsi a tutti i possibili strumenti fra cui lo Sure, il repower Ue e i fondi di coesioni ancora inutilizzati.

Governo Meloni: la questione migranti

Il Cdm ha approvato anche il decreto ministeri, che contiene le priorità più urgenti del Governo, con ai primi posti la questione migranti.

A questo proposito Giorgia Meloni ha richiesto la presenza del ministro Piantedosi, il quale ha parlato del primo provvedimento interministeriale in tema di navi Ong. Quest’ultimo fa riferimento nel dettaglio alla nave Humanity, alla quale è stato imposto di fermarsi nei pressi di Catania, al fine di consentire gli accertamenti medico-sanitari necessari.

L’intenzione espressa dal ministro dell’Interno è di fornire l’assistenza adeguata a tutte le persone con maggiore necessità e in particolare alle donne incinte e ai bambini. Nel rispetto delle esigenze umanitarie e in seguito alla verifica, le persone non a rischio dovranno rimanere a bordo e tornare in acque internazionali.

Il provvedimento in questione è stato firmato anche da Crosetto e Salvini e quest’ultimo ha ribadito il dovere di difendere l’Italia, anche quando ciò richiede il divieto di sosta in acque italiane delle Ong straniere.

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