Petrolio in calo: quanto pesa l’incognita Omicron?

Violetta Silvestri

27 Dicembre 2021 - 08:25

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Il petrolio stressato dalla variante Omicron e dalle incertezze che il ceppo in diffusione sta riportando in primo piano. Brent, e soprattutto WTI, scambiano al ribasso: la domanda subirà il colpo?

Petrolio in calo: quanto pesa l’incognita Omicron?

Prezzo del petrolio oscillante in questo finale di anno: le quotazioni sono in calo con l’irrompere della variante Omicron.

Sebbene persista un sentiment ottimista sulla domanda di greggio, il nuovo ceppo del virus in diffusione nel mondo, con l’introduzione di misure restrittive in alcuni Paesi, sta minando la prospettiva di ripresa globale.

I futures sul Brent e WTI stanno subendo il colpo dell’incertezza e, alle ore 8.04 circa, scambiano rispettivamente con un calo dello 0,29% e dell’1,26%.

Quanto peserà la variante Omicron sul prezzo del petrolio?

Omicron innervosisce il petrolio: prezzi in ribasso

I prezzi del petrolio sono contrastanti, con il Brent meno colpito dei futures del greggio USA, che scivolano con maggiore forza dopo che le compagnie aeree hanno annullato migliaia di voli negli Stati Uniti durante le vacanze di Natale a causa dell’aumento delle infezioni.

Entrambi i contratti sono balzati dal 3% al 4% la scorsa settimana, spinti dai dati in base ai quali la variante Omicron appariva con sintomi lievi.

Tuttavia, il ceppo si sta dimostrando altamente trasmissibile, facendo aumentare il numero di casi in tutto il mondo. Negli ultimi tre giorni, migliaia di passeggeri che viaggiavano durante il periodo natalizio sono rimasti bloccati dopo che le compagnie aeree statunitensi hanno cancellato i voli a causa della carenza di personale legata ai contagi.

Il volume giornaliero delle infezioni causate da Omicron negli Stati Uniti ha ora superato quelle dell’ondata Delta, mentre la Cina ha registrato il numero più alto di casi da gennaio.

Anthony Fauci, il principale consigliere medico del presidente Joe Biden, ha affermato che gli americani dovrebbero rimanere vigili contro il nuovo ceppo, nonostante le prove che i suoi sintomi potrebbero essere meno gravi, perché il volume dei casi può ancora sopraffare gli ospedali.

“Anche se Omicron è meno virulento, sembra che la sua contagiosità abbia il potenziale per interrompere il flusso di beni e servizi mentre i lavoratori si isolano”, ha affermato Jeffrey Halley, analista di mercato senior per Oanda Asia Pacific Pte. Ciò implicherebbe livelli inferiori di consumo di petrolio, ha aggiunto.

Iran e gas: gli altri fattori chiave per il greggio

Non solo Covid, le quotazioni sono in balia anche di almeno altri due fattori.

Innanzitutto, la crisi del gas in Europa. I prezzi alle stelle del combustibile molto richiesto nel vecchio continente sta rendendo più conveniente lo stesso petrolio, tanto che la quotazione Brent ne ha beneficiato. La crisi tra UE e Russia sulla questione non vede una soluzione ne breve periodo.

Putin ha dichiarato venerdì che l’Unione Europea può solo incolpare le proprie politiche per i prezzi record del gas, affermando che alcuni dei suoi membri rivendono il combustibile russo a basso costo a prezzi molto più alti all’interno del blocco.

Poi c’è l’incognita Iran. I colloqui su un possibile rilancio dell’accordo nucleare potrebbero aprire la strada a una ripresa dei flussi ufficiali di greggio. L’UE ha affermato che i negoziatori devono accelerare gli sforzi per risolvere uno stallo tra Teheran e Washington.

Il petrolio aspetta l’OPEC

Guardando al futuro, gli investitori petroliferi sono concentrati sulla prossima riunione dell’OPEC+ il 4 gennaio.

Il cartello si incontrerà per decidere se procedere con un aumento della produzione di 400.000 barili al giorno (bpd) a febbraio.

La Russia ritiene improbabile che i prezzi del greggio cambieranno in modo significativo il prossimo anno, con la domanda che tornerà ai livelli pre-pandemia entro la fine del 2022, ha affermato il vice primo ministro Alexander Novak.

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