Prezzi giù, ma non per tutti: il carrello della spesa resta un lusso in Italia

Guido Gennaccari

18 Giugno 2025 - 06:59

Inflazione all’1,6%, ma il “carrello della spesa” segna +2,7%: record negativo rispetto al NIC. Le famiglie soffrono, cresce la povertà. È davvero finita l’emergenza inflattiva?

Prezzi giù, ma non per tutti: il carrello della spesa resta un lusso in Italia

L’Istat certifica che:

A maggio 2025 l’inflazione scende all’1,6% dall’1,9% di aprile. Il rallentamento risente soprattutto della marcata decelerazione dei prezzi degli Energetici regolamentati (+29,3% da +31,7% di aprile) e dell’accentuarsi della flessione di quelli dei non regolamentati (-4,3% da -3,4%); rallentano anche i prezzi degli Alimentari non lavorati (+3,5% da +4,2%) e quelli di alcune tipologie di servizi. Un sostegno alla dinamica dell’inflazione si deve, invece, all’accelerazione dei prezzi degli Alimentari lavorati (+2,7% da +2,2%), che si riflette sul “carrello della spesa” (+2,7% da +2,6%). A maggio l’inflazione di fondo scende al +1,9%, dal +2,1% di aprile.

È quindi finita l’emergenza inflattiva e la Bce può tranquillamente tagliare i tassi? Se si analizzano i dati dal 1995 ad oggi, scopriamo che il “carrello della spesa” ha raggiunto valori record rispetto al passato, quando espresso come differenza con l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC). [...]

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