Prescrizione fatture non pagate, entro quando si possono recuperare i soldi

Ilena D’Errico

3 Dicembre 2023 - 18:45

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Entro quando si possono recuperare i soldi dai clienti? Ecco quali sono i termini di prescrizione delle fatture non pagate secondo il tipo di credito e come bisogna agire.

Prescrizione fatture non pagate, entro quando si possono recuperare i soldi

Anche le fatture, rappresentando dei crediti, sono soggette a prescrizione. Questo significa che dopo un certo periodo di tempo non possono più essere pretese dal creditore, purché il termine di prescrizione non sia stato interrotto da richieste di pagamento. Il tempo di prescrizione, infatti, riparte da zero per ogni atto interruttivo.

Conoscere i tempi di prescrizione delle fatture è fondamentale sia per i debitori, così da poter opporre l’intervenuta prescrizione alle richieste di pagamento ricevute dopo i termini (dunque non pagabili obbligatoriamente), ma soprattutto per i professionisti, che devono sapere entro quale momento intervenire per recuperare i propri soldi.

Si anticipa, però, che non esiste un termine di prescrizione univoco per le fatture. Le tempistiche dipendono infatti da quelle dei crediti rappresentati, che a loro volta devono sottostare a diverse regolamentazioni. Vediamo allora quando si prescrivono le fatture non pagate per le diverse tipologie.

Fatture per acquisto di beni o servizi

Facendo riferimento alla normativa generale, la prescrizione dei crediti derivanti da obbligazioni contrattuali è decennale. Questo significa che le fatture erogate per l’acquisto di beni e servizi si prescrivono dopo 10 anni dalla loro emissione o dall’ultima richiesta di pagamento notificata.

In questa ampia categoria rientra la maggior parte degli acquisti quotidiani, come l’acquisto di elettrodomestici, auto, trattamenti estetici e così via.

Fatture per prestazioni periodiche

Le fatture per prestazioni periodiche si prescrivono in soli 5 anni, calcolati singolarmente per ogni pagamento dovuto. Si intendono per prestazioni periodiche tutte quelle che devono essere pagate su base annuale o più breve, compresi i canoni d’affitto e le bollette telefoniche. Fanno eccezione le bollette di luce e gas, che hanno prescrizione biennale.

Fatture per prestazioni professionali

Le fatture emesse dai professionisti si prescrivono dopo 3 anni. Questo termine vale quindi per le fatture del medico, dell’avvocato, del notaio. Tecnicamente, si parla in proposito di prescrizione presuntiva, con cui la prestazione si considera pagata al trascorrere di un determinato periodo di tempo – in questo caso 3 anni – salva la possibilità di dimostrare il contrario.

Le fatture dell’agente immobiliare

Le fatture emesse dall’agente immobiliare (ad esempio per l’intermediazione in un contratto di vendita o di affitto) si prescrivono in 1 anno.

Fatture per trasporti

Anche per quanto riguarda i trasporti e le spedizioni il termine di prescrizione delle fatture è soltanto di 1 anno.

Fatture per scuole e palestre private

Le fatture emesse da scuole e palestre private si prescrivono in 1 anno.

Le fatture di ditte di manutenzione e lavori edili

Le fatture emesse dalle ditte di manutenzione e di riparazione per lavori edili si prescrivono 1 anno e la contestazione della fattura (per ritardi nel termine dei lavori, errori e così via) deve essere inoltrata alla sede legale entro e non oltre 8 giorni dalla sua emissione.

Fatture per alberghi e B&B

Le fatture emesse da hotel, alberghi, B&B (ma anche ostelli e affittacamere) si prescrivono in un termine eccezionalmente breve: soltanto 6 mesi.

Come recuperare i soldi dopo l’emissione di una fattura

Per interrompere la prescrizione della fattura è necessario richiedere il pagamento (con un sollecito o una diffida) al debitore con una raccomandata a/r o una pec. L’utilizzo di questi mezzi è fondamentale per certificare la data di notifica della comunicazione, ma anche per escludere dubbi sulla sua ricezione da parte del cliente.

Da ogni atto interruttivo la prescrizione riprende da zero. Se nonostante le richieste il debitore non provvede al pagamento della fattura, per recuperare i soldi è necessario adire le vie legali, rivolgendosi al giudice di pace (per crediti inferiori a 5.000 euro) o al tribunale ordinario, al fine di ottenere un decreto ingiuntivo e avviare eventualmente una procedura di riscossione.

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