A un anno dalla fine del suo mandato, Jerome Powell lascia una Fed trasformata: tra inflazione, reputazione pubblica e nuove sfide, il futuro della banca centrale è tutto da scrivere.
Manca un anno alla conclusione del mandato di Jerome Powell alla guida della Federal Reserve, e mentre l’istituto prepara l’ultima revisione strategica sotto la sua direzione, si apre la riflessione su un’eredità complessa.
Powell ha recentemente illustrato la possibile evoluzione degli strumenti, della comunicazione e dell’approccio della Fed per i prossimi cinque anni, un orizzonte incerto segnato da volatilità macroeconomica, tassi d’interesse in crescita e pressioni inflazionistiche persistenti.
Rispetto all’ultima revisione quinquennale del 2020, nata in un contesto di inflazione bassa e tassi vicini allo zero, il quadro attuale è capovolto. La pandemia, le tensioni commerciali globali e la crisi bancaria regionale hanno messo alla prova la capacità della Fed di mantenere l’equilibrio tra il suo doppio mandato: stabilità dei prezzi e piena occupazione. La risposta di Powell, nel 2020, fu il varo del Flexible Average Inflation Targeting (FAIT), che tollerava superamenti temporanei del 2% di inflazione per compensare anni di sottosoglia. [...]
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