Pnrr, Italia in ritardo: di chi è la colpa? Il sondaggio

Alessandro Cipolla

04/04/2023

06/04/2023 - 13:56

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Il sondaggio di Money.it: la colpa dei ritardi dell’Italia nel Pnrr è del governo Conte II, di quello Draghi, di quello Meloni oppure dell’Unione europea?

Pnrr, Italia in ritardo: di chi è la colpa? Il sondaggio

Pnrr, Italia in ritardo: di chi è la colpa? Questo è stato il sondaggio che Money.it ha voluto proporre ai suoi lettori vista l’ammissione del ministro degli Affari Europei Raffaele Fitto che, dopo aver letto la relazione della Corte dei conti, ha dichiarato che “alcuni interventi da qui al 30 giugno 2026 non possono essere realizzati, ed è matematico, è scientifico che sia così, dobbiamo dirlo con chiarezza e non aspettare il 2025 per aprire il dibattito su di chi sia la colpa”.

SONDAGGIO CHIUSO QUI I RISULTATI

Il Pnrr da giorni sta infiammando il dibattito politico, con le opposizioni che hanno incalzato il governo chiedendo chiarezza e la maggioranza che, non senza litigi e incomprensioni, sta cercando faticosamente di fare il punto della situazione.

L’unica certezza è che la terza rata da 19 miliardi è bloccata con la Commissione europea che si è presa un mese in più per valutare lo stato dei lavori, mentre una buona parte dei progetti futuri non vedranno la luce entro il 2026: l’Italia così rischia seriamente di perdere parte dei 191 miliardi del Recovery, ma ci sono problemi anche per i 30 miliardi delle risorse nazionali stanziate.

Da qui il rimpallo di accuse: il governo Meloni se l’è presa con quello precedente guidato da Draghi e con l’eccesso di zelo dell’Unione europea nei confronti dell’Italia, ma c’è stato anche chi ha puntato il dito contro il Conte bis che quei soldi è riuscito a ottenerli.

Lo scopo di questo sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo realizzato a campione, è stato quello di capire di chi sia la colpa per le difficoltà dell’Italia in materia di Pnrr.

Il sondaggio sul Pnrr

Il sondaggio di Money.it è arrivato nel momento in cui sembrerebbe regnare il caos più totale per quanto riguarda il Pnrr: l’Italia è in forte ritardo, le prospettive future non sono rosee e il rischio di perdere parte dei fondi - e la faccia in Europa - è molto alto.

Ma di chi è la colpa di queste difficoltà? Il primo indiziato naturalmente è il governo Meloni che però è in carica da soli sei mesi: un lasso di tempo breve dove però l’azione dell’esecutivo non sembrerebbe essere stata particolarmente brillante ed efficace.

Fin dal momento del suo insediamento Giorgia Meloni ha posto l’accento sui ritardi ereditati dal governo Draghi, autore del Pnrr e iniziatore dei vari progetti; tirati in ballo, diversi esponenti del precedente esecutivo hanno sottolineato di aver fatto trovare tutto in ordine e che, per primo, il Piano è stato scritto dal Conte bis con il leader del Movimento 5 Stelle che è stato colui che ha voluto fortemente il Recovery.

Non manca poi il malcontento verso l’Unione europea, accusata di essere troppo zelante e rigida con il governo Meloni cosa che invece non è accaduta quando a Palazzo Chigi era di stanza Mario Draghi.

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