Il meccanismo nato per favorire la concorrenza oggi mantiene alti i costi dell’elettricità. Ecco come funziona e perché l’Europa sta pensando ad alternative.
C’è un paradosso nel cuore del sistema elettrico europeo, e quindi anche italiano: il prezzo dell’elettricità all’ingrosso è determinato dall’impianto più costoso necessario a soddisfare la domanda. Tutti gli altri produttori — anche chi genera energia pulita a costo quasi nullo — vengono pagati allo stesso prezzo.
Il risultato è un mercato che trasferisce ai consumatori i costi del gas anche quando l’elettricità è prodotta in gran parte da fonti rinnovabili o da centrali idroelettriche già ammortizzate.
Questo è l’effetto del “sistema a prezzo marginale”, introdotto in Italia con la liberalizzazione dei primi anni duemila (decreto Bersani) e oggi al centro di un acceso dibattito europeo. Pensato per stimolare la concorrenza e rendere il mercato efficiente, si è rivelato — nell’era della transizione ecologica — una macchina di distorsioni e rendite, oltre che un freno allo sviluppo di un sistema più diffuso e sostenibile. Vediamo di capire il perchè. [...]
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