Perché aumentano le scommesse contro l’euro

Violetta Silvestri

11 Settembre 2023 - 15:36

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Pessimismo sull’euro e scommesse ribassiste per la moneta unica: questo dicono le mosse degli hedge fund. Cosa succede alla valuta comunitaria e cosa aspettarsi.

Perché aumentano le scommesse contro l’euro

Momento difficile per l’euro. Gli hedge fund sono diventati negativi come mai accaduto prima nel 2023 sulla valuta comunitaria, in vista della decisione in bilico della Banca Centrale Europea che potrebbe vedere i politici interrompere il loro ciclo di rialzi dei tassi di interesse.

Il mercato resta diviso sulle possibilità di un altro rialzo dei tassi da parte della Bce. Le scommesse su una pausa stanno crescendo, in un contesto di profonde preoccupazioni per il peggioramento delle prospettive di crescita, anche se l’inflazione rimane ostinatamente elevata.

In questo scenario così incerto e insidioso per il vecchio continente, l’umore nei confronti dell’euro è cupo e le previsioni ribassiste dominano gli investitori.

Tutti contro l’euro: clima sempre più ribassista, i motivi

Il sentiment nei confronti dell’euro si è inasprito durante l’estate, con la valuta comune che è scivolata per otto settimane consecutive perdendo oltre il 4% dal picco di luglio. Ad agosto, gli hedge fund hanno abbandonato quasi il 90% delle loro posizioni lunghe nette sull’euro.

“La stagflazione in Europa è un rischio reale, secondo Mark Dowding, chief investment officer di RBC BlueBay Asset Management, che è long sul dollaro rispetto all’euro. “La crescita è deludente e si stanno facendo progressi limitati nel ridurre l’inflazione core”.

A conferma di quanto scritto dall’analista e riportato da Bloomberg, le previsioni estive della Commissione Europea appena aggiornate l’11 settembre hanno offerto un quadro deludente.

Le stime sono state riviste al ribasso, con la produzione nel blocco a 20 membri che aumenterà dello 0,8% nel 2023, rispetto a una precedente previsione di crescita dell’1,1%. La previsione per il prossimo anno è stata abbassata dello stesso importo, all’1,3%.

L’EUR/USD si è comunque aggrappato a una ripresa sopra 1,0700 nella giornata di lunedì 11 settembre, con un rimbalzo sostenuto da un biglietto verde ampiamente più debole, grazie a una forte svendita della coppia USD/JPY in seguito a commenti aggressivi della BoJ e a un umore azionario più ottimista.

Tuttavia, qualsiasi ripresa della coppia potrebbe essere di breve durata, ha affermato Francesco Pesole, stratega di ING Groep NV.

I dati sull’inflazione statunitense più forti del previsto di questa settimana potrebbero favorire il mantenimento dei tassi da parte della Federal Reserve su livelli elevati, sostenendo il biglietto verde, mentre i policy maker della Bce si trovano “chiaramente di fronte a una crescente divisione” mentre l’economia rallenta, ha detto.

“Dati i rischi al rialzo per il dollaro in vista del rilascio dell’IPC statunitense, sospettiamo che un altro calo sotto 1,07 dollari prima dell’annuncio della Bce di giovedì sia quasi possibile”, ha detto Pesole.

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