Per le tasse e le cartelle esattoriali meglio evitare le banche e farsi finanziare dallo Stato

Vincenzo Imperatore

21 Giugno 2023 - 07:49

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Lo Stato, a differenza del sistema bancario, è un creditore che non sottopone ad analisi creditizia la richiesta del contribuente.

Per le tasse e le cartelle esattoriali meglio evitare le banche e farsi finanziare dallo Stato

Sono oltre 9 milioni le cartelle congelate durante la pandemia (dall’8 marzo 2020 fino al 30 aprile 2021). Vanno ad alimentare un magazzino di residuo ancora da recuperare di circa 130 milioni di cartelle, avvisi di addebito e avvisi di accertamento esecutivo. I contribuenti, sia persone giuridiche che persone fisiche, con debiti sono complessivamente circa 21 milioni. Per un valore di 1000 miliardi di euro di crediti non riscossi. E poi ci sono le tasse “correnti”.

Come affrontare questa situazione quando il reddito di un terzo degli italiani si è ridotto di circa 40 miliardi di euro e i tassi bancari continuano a salire? Con il reddito a disposizione dobbiamo pagare i mutui o le tasse?
È chiaro anche che, cosi come raccontato nel mio libro “Salviamoci!”, dinanzi a provvedimenti legislativi che hanno, di fatto e per ora, solo rinviato il carico dei pagamenti delle imposte e cancellato circa 60 milioni di cartelle sotto i 5000 euro, senza l’intervento di alcuna sostanziale cancellazione o condono fiscale, oggi gli unici strumenti a disposizione del contribuente sono quelli già previsti dalla legge, come lo strumento del ravvedimento operoso, che consiste nella possibilità di «ravvedersi» spontaneamente, quindi regolarizzare gli omessi versamenti di imposte, i versamenti insufficienti o tardivi, pagando, proprio in virtù della «spontaneità» di tale regolarizzazione, sanzioni ridotte. [...]

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