Pensioni, ultime novità: sindacati e Governo d’accordo sulla riforma giovani

Antonio Cosenza

3 Febbraio 2020 - 19:40

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Riforma delle pensioni: Governo favorevole all’introduzione di una pensione di garanzia. Sindacati soddisfatti.

Pensioni, ultime novità: sindacati e Governo d’accordo sulla riforma giovani

Pensioni: si è da poco concluso il secondo incontro tra sindacati e Governo riguardo alla riforma delle pensioni, con ordine del giorno “pensione di garanzia”.

Un incontro che si è svolto con in un clima sereno, con i sindacati che si sono detti molto soddisfatti per lo stato di avanzamento dei lavori. Nel confronto, infatti, il Governo ha riconosciuto come valida la proposta presentata dai sindacati riguardo alla necessità di istituire al più presto una pensione di garanzia per i giovani.

Tra le priorità della prossima riforma delle pensioni, quindi, ci saranno anche i giovani per i quali verranno introdotti dei meccanismi tali da limitare gli svantaggi derivanti dal passaggio al sistema di calcolo contributivo. Il Governo, quindi, si è detto disposto ad entrare nel merito di quella che potremmo rinominare riforma pensioni giovani: saranno coloro che hanno iniziato a lavorare in questi anni, infatti, i primi a beneficiarne.

A commentare l’incontro di oggi c’è anche Roberto Ghiselli, segretario confederale della CGIL. Questo ha ribadito l’importanza di partire dai giovani, in quanto i sindacati puntano ad una “vera e propria riforma delle pensioni” che possa interessati presente e futuro.

Ma quali sono le proposte riguardo alla pensione di garanzia giovani? Ecco cosa hanno chiesto i sindacati.

Riforma pensioni: quali misure per i giovani

Nell’incontro che avuto luogo questo pomeriggio, i sindacati hanno presentato diverse proposte per tutelare coloro che hanno iniziato a lavorare da poco, per i quali con le attuali regole la pensione potrebbe arrivare sempre più tardi e con un assegno di importo medio-basso. Proposte che il Governo si è detto disposto a valutare, partendo dall’impatto che queste potrebbero avere per i conti pubblici.

Ad esempio, per i giovani e i lavoratori discontinui si potrebbero adottare delle misure già nel corso della carriera lavorativa, partendo dal riconoscimento di una contribuzione figurativa piena per i periodi in cui questi sono in stato di disoccupazione, o anche per i periodi di formazione svolti fuori dal periodo lavorativo.

Questa - indicata dalla UIL - è solo una delle proposte sul tavolo delle trattative; l’obiettivo, infatti, è di prevedere una serie di strumenti che insieme vadano a tutelare coloro che a causa del passaggio al sistema contributivo, ma anche della riforma Fornero che ha adeguato i requisiti per il pensionamento alle aspettative di vita, rischiano di andare in pensione a condizioni per loro altamente sfavorevoli.

Altra proposta, questa firmata CISL, riguarda invece una vera e propria pensione di garanzia, ossia un importo minimo al di sotto del quale chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 - rientrando quindi interamente nel metodo di calcolo contributivo - non può scendere. L’importo auspicato dai sindacati è di 780,00€, in quanto secondo le parti sociali chi ha lavorato per anni non può percepire meno di quanto riconosciuto oggi con la pensione di cittadinanza.

Questo però sarebbe solamente una soglia minima in quanto potrebbe crescere in proporzione agli anni lavorati.

Ad ogni modo tutto dipenderà da quante risorse il Ministero dell’Economia e delle Finanze metterà sul tavolo. Bisogna considerare comunque che in quanto si parla di riforme a lungo termine si potranno anche prevedere “accordi su più manovre”.

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