Pensioni: quando l’assegno d’invalidità civile aumenta a 460 euro

Simone Micocci

14 Maggio 2021 - 13:04

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Al compimento dei 67 anni l’assegno d’invalidità civile si trasforma in assegno sociale sostitutivo. A parità di requisiti il titolare dell’assegno gode di un aumento fino a 460 euro.

Pensioni: quando l’assegno d’invalidità civile aumenta a 460 euro

Sono diverse le situazioni che portano all’aumento dell’assegno d’invalidità civile, conosciuto ai più come pensione d’invalidità. Ci riferiamo a quelle prestazioni di tipo assistenziale che vengono riconosciute agli invalidi civili che rientrano in determinate fasce di reddito: l’importo nel 2021 è di 287,09€, sia per chi ha una percentuale d’invalidità compresa tra il 74% e il 99% che per chi è totalmente inabile al lavoro (mentre differisce il requisito economico a seconda della categoria d’appartenenza).

Nel dettaglio, in alcune circostanze aumenta fino a 651,51 euro grazie alla maggiorazione conosciuta come incremento al milione: invalidi civili totali, sordomuti e ciechi civili assoluti, possono godere di questa possibilità già al compimento dei 18 anni (mentre prima il limite era fissato a 60 anni), come disposto dall’articolo 15 del DL 104/2020 con il quale è stata data esecuzione alla sentenza 152/2020 della Corte Costituzionale.

In questo articolo però vogliamo parlarvi di un’altra possibilità in cui l’importo della pensione d’invalidità aumenta, passando da 287 a circa 460 euro. Si tratta di un aumento riconosciuto dalla normativa, la quale prevede che al compimento del 67° anno di età la pensione d’invalidità civile si trasforma in assegno sociale (conosciuta anche come pensione sociale) sostitutivo, godendo quindi di un incremento dell’importo.

Pensione d’invalidità civile: aumento a 460 euro al compimento dei 67 anni

Come anticipato, oggi possono godere dell’assegno d’invalidità civile coloro che oltre ad avere un’invalidità riconosciuta soddisfano anche dei requisiti legati al reddito. Nel caso di questo assegno - riconosciuto a chi ha un’invalidità compresa tra il 74% e il 99% - il limite di reddito da non superare per averne diritto è fissato, per il 2021, a 4.931,29€.

Nel caso della pensione d’invalidità - o d’inabilità - civile, spettante quindi a chi è invalido al 100%, il limite di reddito previsto per l’anno in corso è di 16.982,49€.

Per entrambe le prestazioni l’importo riconosciuto nel 2021 è di 287,09€, ma per gli invalidi al 100% vi è la possibilità, come anticipato, di godere dell’incremento al milione.

Al compimento del 67° anno di età, però, questo importo aumenta arrivando a 460,28€ mensili. Per capirne il motivo dobbiamo guardare a quanto stabilito dall’articolo 19 della legge 118/1972, nel quale si legge che al raggiungimento di un determinato limite di età le prestazioni economiche di tipo assistenziale erogate in favore degli invalidi civili (sia totali che parziali), come pure per i sordomuti titolari di pensione non reversibile, si trasformano automaticamente in assegno sociale sostitutivo.

Questo, da molti conosciuto anche come pensione sociale, è una misura di tipo assistenziale che prescinde dal versamento dei contributi che viene erogata, al raggiungimento di una determinata età anagrafica, in favore dei soggetti che versano in una condizione economica di disagio.

La soglia di età in cui la pensione per invalidi civili si trasforma in assegno sociale, aumentando quindi da 287,09€ a 460,28€, è oggi - alla luce di quanto stabilito dalla riforma Fornero, la quale ha stabilito che l’adeguamento dei requisiti per l’accesso alla pensione con le variazioni delle aspettative di vita dovesse esserci ogni due anni - pari a 67 anni.

Aumento pensione invalidità grazie all’assegno sociale: non si guarda al reddito

Va detto che per godere dell’assegno sociale bisogna avere un reddito comunque non superiore a 5.983,64€, 11.967,28€ nel caso del reddito coniugale.

Nel caso degli invalidi civili totali, quindi, non è detto che questi si trovino dentro la suddetta soglia, dal momento che questi per beneficiare della pensione d’invalidità civile dovevano avere un reddito non superiore a 16.982,49€. Ma non temete: il Ministero del Lavoro e l’Inps hanno convenuto che per il diritto alla trasformazione della prestazione si continua ad applicare la normativa - più favorevole - prevista per gli invalidi civili.

Questo significa che spetta la misura piena dell’assegno sociale agli invalidi civili parziali Over 67 con reddito inferiore a 4.931,29€, mentre per gli inabili civili è di 16.982,49€. In entrambi i casi non si guarda al reddito coniugale.

Per coloro che passano dall’assegno d’invalidità civile all’assegno sociale sostitutivo, inoltre, non si applica il meccanismo di riduzione in funzione del reddito percepito. L’assegno, quindi, viene sempre erogato in misura piena, ossia per un importo pari a 460,28€ (aggiornato al 2021) per tredici mensilità.

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