Pensioni oggi: donne facilitate per l’Ape Social e più siderurgici esentati dai 67 anni

Alessandro Cipolla

22 Novembre 2017 - 09:51

Pensioni oggi: più facilità nell’accedere all’Ape Social e ampliamento dei lavori gravosi esonerati dall’innalzamento dell’età pensionabile, ecco le novità last minute alla riforma.

Pensioni oggi: donne facilitate per l’Ape Social e più siderurgici esentati dai 67 anni

Pensioni oggi: sarà più facile per le donne poter accedere all’Ape Social mentre per quanto riguarda l’innalzamento dell’età pensionabile nei siderurgici, già presenti tra le categorie di lavori gravosi esonerati, saranno aumentate le categorie degli esentati.

Queste sono alcune delle novità last minute che saranno inserite nella riforma al termine del tavolo tecnico tra governo e sindacati. Come noto però, le pensioni oggi fanno registrare la conferma della rottura da parte della Cgil che ha annunciato uno sciopero generale per il 2 dicembre.

Pensioni oggi: Ape Social e siderurgici ok

Dopo lunghi mesi di trattative la partita in merito alla riforma delle pensioni può essere considerata conclusa. Dal tavolo tecnico istituito per cercare di concordare delle modifiche dell’ultimo minuto, alla fine sono usciti fuori quindici accorgimenti.

Il governo ora li metterà tutti assieme in un unico emendamento alla legge di Bilancio che sarà poi presentato in Parlamento. Fino alla fine il ministro Poletti e il premier Gentiloni hanno sperato di poter trovare il via libera anche da parte della Cgil, ma la Camusso è stata irremovibile sulle sue posizioni e ha annunciato una mobilitazione nazionale.

Per cercare di convincere gli scontenti, nell’ultimo giorno di trattativa l’esecutivo ha messo sul piatto anche l’allargamento dei requisiti per l’accesso all’Ape Social per quanto riguarda le lavoratrici con figli e una promessa di proseguire il confronto per delle misure future in favore delle pensioni dei giovani e delle donne.

Neanche questo rilancio però ha convinto la Cgil. Nonostante la volontà da parte del governo di pensare ai giovani e alle donne, ovvero le due tematiche al centro della polemica, in concreto il sindacato della Camusso ha ribadito come le misure presentate siano ancora insufficienti.

Le pensioni oggi quindi fanno registrare questa spaccatura sul fronte sindacale. Alla fine però la riforma è stata ormai delineata con delle modifiche che, in extremis, sono state apportate anche per quanto riguarda l’innalzamento dell’età pensionabile.

Confermate infatti le 15 categorie di lavori gravosi che saranno escluse dal meccanismo dell’innalzamento, con la novità però che è stata ampliata la platea per quanto riguarda i siderurgici: saranno inclusi tra gli esonerati all’aumento dell’età pensionabile infatti anche i lavoratori di prima e seconda fusione oltre che quelli del vetro addetti a mansioni ad alte temperature.

Le stesse 15 categorie allargate di lavori gravosi saranno poi applicate anche all’Ape Social, prima ne erano 11, dove come già detto ci saranno delle agevolazione per l’accesso delle lavoratrici con figli, che potranno godere anche del bonus contributivo di sei mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 2 anni, come già era stato concordato in precedenza.

La Cgil spera ancora

Le ulteriori facilitazioni per quanto riguarda le donne e la promessa di discutere delle pensioni dei giovani non hanno convinto la Cgil. Il sindacato infatti contesta i numeri di chi potrà godere dei benefici della riforma che comunque rimangono troppo esigui.

Durante la conferenza stampa al termine del tavolo tecnico, Susanna Camusso ha spiegato che la scelta di una mobilitazione in una data così vicina come quella di sabato 2 dicembre, è stata dettata dalla convinzione che esista ancora del tempo per poter apportare ulteriori modifiche alla riforma delle pensioni.

Visto il clima da campagna elettorale che già si respira, in questo modo il sindacato intende così mettere pressione ai partiti della maggioranza, con la Camusso che poi si è prodigata a smentire qualsiasi ipotesi di mossa politica dietro alla decisione di ricorrere alla piazza.

Alla fine comunque la sintesi più azzeccata in merito a questa lunga trattativa per le pensioni l’ha data il numero uno della Uil Carmelo Barbagallo: “Se partiamo dalla valutazione che le risorse sono scarse, abbiamo fatto il massimo possibile con le condizioni economiche date. Abbiamo aperto una breccia nella rigidità della legge Fornero”.

Visto il risicato budget a disposizione con ogni probabilità era difficile fare qualcosa in più. Una ristrettezza economica che era nota da tempo e forse, una mobilitazione per chiedere più fondi, andava fatta a settembre e non a dicembre quando ormai i tempi per ogni modifica sono più che ristretti.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it