Pensioni news: mentre da noi ancora si discute sull’innalzamento dell’età pensionabile, ecco che arriva Bruxelles a spingere il governo ad andare avanti.
Arrivano direttamente da Bruxelles le ultime pensioni news, con la Commissione Europea che dopo aver esaminato il testo della prossima manovra Finanziaria ci ha ammonito sulla possibile presenza di un buco di bilancio.
Mentre da noi quindi si discute sull’Ape Social e l’età pensionabile, ecco che l’Europa recapita un perentorio monito al governo di non cedere alle pressioni dei sindacati in merito alla riforma delle pensioni.
Pensioni news: c’è un buco di bilancio?
La discussione tra governo e sindacati in merito alle pensioni si è conclusa con un accordo, non sottoscritto dalla Cgil che ha annunciato uno sciopero generale per sabato 2 dicembre, per un pacchetto di 15 punti che ora verrà inglobato all’interno della riforma.
Via libera tra le misure più importanti a una proroga fino a tutto il 2019 dell’Ape Social, con tanto di agevolazioni per le lavoratrici con figli, oltre all’esclusione di 15 categorie di lavori gravosi dall’innalzamento dell’età pensionabile, il cui meccanismo inoltre sarà oggetto di valutazione biennale e non più triennale.
Troppo poco per la Cgil che, a differenza della Cisl e della Uil, non ha espresso un parere favorevole generale alla riforma. La scelta di ricorrere alla piazza nelle idee della Camusso potrebbe essere letta come un tentativo in extremis per mettere pressione al governo e strappare qualche ulteriore provvedimento.
La discussione quindi sembrerebbe essere ancora aperta, ma adesso difficile che possano esserci pensioni news favorevoli in questo senso dopo l’intervento di Bruxelles in merito allo stato di salute dei nostri conti pubblici.
Dopo aver esaminato il testo della legge di Bilancio che a breve verrà votato dal nostro Parlamento, la Commissione Europea infatti ha bacchettato l’Italia in quanto ci sarebbe il rischio di un non rispetto del Patto di Stabilità.
Da tempo il nostro paese si è impegnato con Bruxelles di portare avanti una politica volta alla progressiva diminuzione del debito pubblico. Secondo la Commissione invece c’è pericolo di un buco da 3,5 miliardi, anche se ogni valutazione definitiva è stata rimandata alla prossima primavera, magari dopo le elezioni.
Le stime italiane infatti prevedevano che nella legge di Bilancio ci fosse una riduzione del disavanzo strutturale dello 0,3% del PIl, mentre secondo l’Europa leggendo il testo della Finanziaria questo sarebbe solo dello 0,1%. Una differenza questa che provocherebbe appunto un possibile buco da 3,5 miliardi.
Al momento comunque nessuna procedura per debito eccessivo è stata avviata, ma Bruxelles ha intimato all’Italia di non cedere nel discorso dell’innalzamento dell’età pensionabile, visto che un suo stop provocherebbe un ulteriore ingrandimento del presunto buco di bilancio.
Non si tocca l’età pensionabile
Nella lettera recapitata all’Italia, la Commissione Europea è stata molto chiara nel chiedere di evitare “ritorni indietro sul fronte delle riforme strutturali, in particolare quella pensionistica”. Senza dubbio non una news positiva questa per chi sperava ancora in qualche possibile modifica.
Una presa di posizione questa da parte di Bruxelles che in pratica blinda l’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni a partire dal 2019, come previsto dalla riforma Fornero, da ogni possibile ripensamento.
Le correzioni adottate al meccanismo presenti nella legge di Bilancio secondo il governo non dovrebbero intaccare l’equilibrio della Finanziaria, ma un eventuale stop naturalmente andrebbe a provocare un buco di un paio di miliardi di euro che si andrebbe a sommare a quello già paventato dalla Commissione.
Le problematiche finanziarie nel bloccare l’innalzamento comunque erano note da tempo. Alla fine probabilmente si è fatto il possibile per “addolcire la pillola” dei 67 anni visto i risicati fondi a disposizione.
Anche il fatto che Pier Carlo Padoan più volte aveva ribadito, spalleggiato in questa battaglia anche da Inps, Bankitalia e Corte dei Conti, che il meccanismo dell’innalzamento non sarebbe stato toccato doveva essere un chiaro sentore dell’impossibilità di effettuare un passo indietro.
Voci poi parlano di un ministro dell’Economia che si sarebbe esposto in prima persona nei confronti dell’Europa assicurando che l’Italia sarebbe andata avanti senza ripensamenti. La spesa pensionistica nostrana infatti è una delle voci di bilancio che più danno pensieri a Bruxelles.
Visto il peso del Bel Paese all’interno della Comunità e lo scricchiolio dei nostri conti, la Commissione da tempo tiene sotto stretta osservazione Palazzo Tesoro in quanto un eventuale peggioramento del debito pubblico metterebbe in crisi tutta l’Europa.
A meno quindi che non si trovino i soldi necessari per coprire i costi di un eventuale stop all’innalzamento dell’età pensionabile, allo stato delle cose Bruxelles di fatto ci impedisce di poter mettere mano in maniera strutturale al meccanismo che ci porterà, in maniera progressiva, ad andare in pensione sempre più tardi con il passare degli anni.
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