Pensioni minime, di quanto aumentano a dicembre e importo arretrati

Simone Micocci

24/10/2023

26/10/2023 - 16:50

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Pensioni minime, nuovo aumento a dicembre: guida al calcolo dei nuovi importi e degli arretrati.

Pensioni minime, di quanto aumentano a dicembre e importo arretrati

A dicembre aumentano - di nuovo - le pensioni minime per merito del conguaglio della rivalutazione che il governo Meloni ha deciso di anticipare di un mese. Un incremento dello 0,8% a cui si aggiunge la rivalutazione straordinaria già applicata sul cedolino che la legge di Bilancio 2024 ha confermato anche per il prossimo anno.

Buone notizie, quindi, anche per quei pensionati che prendono un assegno di importo molto basso, fino al valore minimo fissato dalla legge che oggi è pari a 563,74 euro per merito della rivalutazione del 7,3% applicata lo scorso gennaio.

Rivalutazione che tuttavia si è rivelata inesatta, in quanto il tasso d’inflazione medio definitivo accertato dall’Istat è risultato maggiore, pari all’8,1%: ecco perché il prossimo dicembre verrà aggiunto un ulteriore 0,8%, da applicare non sul valore attuale della pensione minima ma su quello percepito a dicembre scorso.

Di quanto aumenta la pensione minima a dicembre

Come anticipato, la ragione per cui la pensione minima aumenta di nuovo a dicembre è data dal conguaglio della rivalutazione, operazione con cui l’Inps andrà a ricalcolare il valore del trattamento percepito applicando un tasso di rivalutazione dell’8,1% anziché al 7,3%.

Una differenza dello 0,8% quindi, da non calcolare sull’importo attuale (che quindi risulterebbe pari a 568,24 euro). Come anticipato, infatti, la suddetta percentuale va applicata sull’importo della pensione minima percepita lo scorso anno, pari a 525,38 euro: il che significa che l’importo effettivo del trattamento minimo 2023 sale a 567,94 euro.

La differenza ovviamente è minima, appena 30 centesimi, ma è bene essere precisi visto che dall’importo del trattamento minimo dipendono anche altre operazioni: ad esempio, è questo il valore che verrà preso come riferimento per la rivalutazione 2024 che secondo le ultime indiscrezioni verrà applicata con tassi molto più svantaggiosi rispetto a quelli solitamente previsti dalla legge nei confronti di coloro che hanno una pensione superiore a 5 volte il minimo (quindi sopra ai 2.839,70 euro lordi).

Come cambiano gli importi con la rivalutazione straordinaria

Trattamento minimo a cui ricordiamo si applica nel 2023 una rivalutazione straordinaria il cui valore è pari a:

  • 1,5% per chi ha meno di 75 anni. In tal caso l’importo potrà arrivare fino a 576,45 euro (rispetto ai 572,20 euro attuali). Vi è quindi un aumento di 4,25 euro mensili.
  • 6,4% per chi ha più di 75 anni. L’importo può quindi salire a 604,28 euro (rispetto ai 599,82 euro attuali). In tal caso, l’aumento è di 4,46 euro mensili.

Gli arretrati

Come anticipato, a dicembre verrà adeguato l’importo della pensione minima, ma con decorrenza da gennaio 2023. Ciò significa che contestualmente sarà riconosciuto l’assegno con gli arretrati per le 11 mensilità precedenti in cui si è percepito di un importo più basso di quello effettivo

Risulterà quindi un arretrato pari a 46,75 euro per chi prende il massimo di pensione minima e ha meno di 75 anni, 49,06 euro per chi invece supera questa età.

Guida al calcolo

Per capire quanto spetta grazie al conguaglio, quindi, basta compiere questi semplici passaggi:

  • prendere l’importo della pensione erogata a dicembre 2022 (attenzione a non comprendere la tredicesima);
  • moltiplicare per il coefficiente 0,081 (8,1%) e aggiungete il prodotto;
  • a questo punto, moltiplicate per il coefficiente 0,015 (1,5%) se avete meno di 75 anni, 0,064 se invece ne avete di più, e aggiungete il prodotto;
  • questo sarà il vero importo di pensione a cui avreste avuto diritto nel 2023 e che verrà pagato a partire da dicembre. Confrontatelo poi con la pensione erogata a ottobre o novembre per capire qual è la differenza d’importo: moltiplicatelo per 11 mensilità per scoprire quanto spetterà di arretrati.

Esempio pratico

Prendiamo ad esempio un assegno percepito da un under 75 che a dicembre 2022 era pari a 300 euro: questo a gennaio è stato rivalutato del 7,3% arrivando così a 321,90 euro che grazie a una rivalutazione straordinaria dell’1,5% è salito a 326,72 euro.

Adesso consideriamo il conguaglio, con il quale verrà ricalcolata la rivalutazione applicando un tasso dell’8,1%: l’importo sale così a 324,30 euro, 329,16 euro considerando anche l’ulteriore rivalutazione dell’1,5%. Una differenza quindi di appena 2,44 euro, a cui si aggiunge un arretrato di 26,84 euro.

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