Pensione, quanto spetta con 30 anni di contributi?

Simone Micocci

19 Marzo 2024 - 09:41

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Hai maturato 30 anni di contributi e vuoi sapere quanto prenderai di pensione? Ecco quali sono i calcoli da fare.

Pensione, quanto spetta con 30 anni di contributi?

L’importo della pensione dipende da una serie di fattori, compreso il numero degli anni di contributi.

Più sono gli anni lavorati e maggiori sono le possibilità di raggiungere un importo elevato, per quanto comunque anche l’ammontare degli stipendi percepiti in quegli anni, da cui dipende anche la misura dei contributi versati, rappresenti un fattore determinante.

A incidere è persino il periodo in cui i contributi risultano versati, in quanto ancora oggi esistono due differenti sistemi per il calcolo dell’assegno: il retributivo, dove per ogni anno di contributi si prende una certa parte della media degli ultimi stipendi, e il contributivo dove invece sono i contributi effettivamente versati negli anni a determinare l’importo della pensione.

Aver lavorato per molti anni è quindi imprescindibile per assicurarsi una pensione perlomeno soddisfacente. Ma quanti ne servono almeno? 20 anni sono il minimo per andare in pensione a 67 anni, ma da rischiano di non essere sufficienti per una pensione adeguata.

Andare in pensione con 30 anni di contributi potrebbe essere invece un buon punto di partenza per assicurarsi una rendita mensile adeguata alle spese da affrontare dopo la pensione.

Ovviamente dipende anche dallo stipendio percepito in quegli anni, come appunto dal periodo in cui i contributi risultano versati. Ecco perché non c’è una risposta uguale per tutti alla domanda su quanto si prende di pensione con 30 anni di contributi; possiamo comunque vedere come si calcola l’assegno e soprattutto quanto vale un singolo anno di contribuzione, così da farsi un’idea su quanto spetta.

Come viene calcolata la pensione con 30 anni di contributi

Una cosa è certa: chi va in pensione nel 2024 con 30 anni di contributi lo farà con un assegno calcolato con il sistema misto. Questo perché il passaggio da sistema retributivo al contributivo c’è stato l’1 gennaio del 1996, quindi:

  • è praticamente impossibile che chi va in pensione oggi abbia 30 anni contributi versati esclusivamente prima della suddetta data;
  • è matematicamente impossibile che chi va in pensione oggi abbia 30 anni di contributi versati esclusivamente dopo l’1 gennaio 1996.

Questo significa che con 30 anni di contributi si applicheranno due diversi sistemi di calcolo:

  • calcolo retributivo per i contributi versati entro il 31 dicembre 1995. Tuttavia, per coloro che alla suddetta data hanno maturato almeno 18 anni di contributi il retributivo si applica fino al 31 dicembre 2011;
  • calcolo contributivo per i contributi versati dall’1 gennaio 1996, o dall’1 gennaio 2012 per coloro che godono della suddetta estensione del retributivo.

Le due quote saranno poi sommate, così da arrivare all’importo finale della pensione.

Come si calcola la pensione nel sistema retributivo

Per capire quanto si prende di pensione con 30 anni di contributi, dunque, bisogna come prima cosa analizzare quanti di questi fanno riferimento al regime retributivo e quanti invece al contributivo, e poi applicare le regole di calcolo previste per ognuno di questi.

Partiamo dal retributivo, dove la pensione viene calcolata facendo una media delle ultime retribuzioni percepite dal lavoratore negli anni che precedono l’accesso alla pensione e riconoscendone una determinata percentuale (solitamente il 2%) per ogni anno di lavoro (tra quelli avuti nel retributivo).

Ad esempio, con 15 anni di contributi nel sistema retributivo spetta il 30% della retribuzione media percepita negli ultimi anni di lavoro, mentre con 10 anni ne spetta il 20%.

Come si calcola la pensione nel sistema contributivo

Nel sistema contributivo, invece, la pensione si calcola applicando al montante contributivo un certo coefficiente, variabile a seconda dell’età a cui si accede alla pensione.

Nel dettaglio, il montante contributivo non è altro che l’insieme dei contributi versati dal lavoratore dopo l’1 gennaio 1996 (o 2012 a seconda dei casi) per ogni anno di lavoro, che solitamente nei rapporti di lavoro subordinato equivalgono al 33% della retribuzione annua lorda.

Ogni anno, quindi, un lavoratore dipendente “accantona” il 33% della sua retribuzione annua lorda in quello che è il montante contributivo, dove la contribuzione maturata viene rivalutata annualmente tenendo conto di quello che è l’andamento dei prezzi.

Alla fine il montante contributivo diventa pensione con l’applicazione del coefficiente di trasformazione, tanto più conveniente quanto più si ritarda l’accesso alla pensione.

Ad esempio, chi va in pensione all’età di 67 anni (con 30 anni di contributi non è possibile farlo prima), avrà una pensione calcolata con il contributivo pari al 5,723% del montante contributivo.

Quanto prendo di pensione con 30 anni di contributi: esempi

Per capire meglio facciamo alcuni esempi di persone che vanno in pensione con un’anzianità contributiva pari a 30 anni.

Ad esempio c’è Tizio, lavoratore dipendente di 67 anni, che ha maturato 5 anni nel retributivo e altri 25 anni nel contributivo. Negli ultimi anni questo ha percepito una retribuzione annua, media e lorda di 25.000 euro: con il retributivo ne avrà diritto al 10%, quindi a 2.500 euro di pensione.

A questa quota però va aggiunta quella calcolata con il contributivo: tenendo conto che nei 25 anni di lavoro ha percepito in media un reddito di 20.000 euro, ne risulta che ha messo da parte un montante contributivo di circa 165.000 euro. Applicandovi il coefficiente di trasformazione del 5,723%, ne risulta una pensione pari a circa 9.440 euro.

Sommando le due quote, quindi, ne risulterà una pensione annua lorda di 11.940 euro, poco meno di 1.000 euro al mese quindi.

C’è poi Caio, il quale nel retributivo ha 10 anni di contributi e gli altri 20 nel contributivo. Negli ultimi anni questo ha goduto di un aumento di stipendio che ha portato la retribuzione annua media lorda a 35 mila euro. Di conseguenza, con il retributivo avrà diritto a 7.000 euro di pensione.

Non ha però sempre guadagnato così tanto, tant’è che la media degli stipendi percepiti durante gli anni di contributivo è pari a 25.000 euro, con un montante contributivo dunque di 165.000 euro e una quota di pensione di 9.440 euro. La somma tra le due quote dà come risultato 16.440 euro, per una pensione mensile dunque di 1.350 euro.

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